Modena, 11 febbraio 2025 – “Nonostante le ripetute richieste della famiglia, finora non risultano riscontri concreti sull’attività diplomatica svolta dalle istituzioni italiane per fare chiarezza sulla vicenda. Vogliamo sapere quali iniziative il Ministro intenda adottare per ottenere risposte chiare dalle autorità algerine sulle reali cause della morte di Alex Bonucchi”.
Ancora una volta l’onorevole grillina Stefania Ascari – che da subito si è occupata della vicenda – interroga il Ministro degli affari Esteri e cooperazione Internazionale, Antonio Tajani per sapere se il Governo italiano intenda richiedere ufficialmente “la restituzione degli organi trattenuti e la trasmissione di tutti i referti medico-legali eseguiti in Algeria”.
Infatti, come noto la mamma della vittima ha denunciato come l’Algeria non abbia restituito gli organi del figlio: parliamo del 25enne di Nonantola, allenatore del Rolo, tecnico della Sacmi, morto folgorato nella piscina di un hotel in Algeria a gennaio del 2021 durante un viaggio di lavoro all’estero. Ascari chiede poi se il Ministero abbia intenzione di promuovere un’indagine indipendente o di coinvolgere organismi internazionali per garantire la piena verità sulla vicenda.
Nell’Interrogazione si chiede poi quali azioni siano state sinora intraprese dall’Ambasciata italiana in Algeria per supportare la famiglia Bonucchi nella ricerca della verità e della giustizia e quale misure il Governo intenda adottare per rafforzare la tutela dei cittadini italiani all’estero, in particolare nei casi di decessi avvenuti in circostanze controverse. Nel recente passato la mamma di Alex, Barbara Degli Esposti aveva fatto appello al Ministro anche nell’ambito di una conferenza stampa – alla presenza di Ascari – indetta alla Camera.
“Il cittadino italiano Alex Bonucchi è deceduto in circostanze ancora poco chiare a Boumerdès, in Algeria, mentre si trovava in trasferta per lavoro – rimarca Ascari. Le autorità algerine hanno attribuito la causa della morte a folgorazione accidentale, sostenendo che Bonucchi, uscendo dalla piscina dell’hotel, avrebbe toccato un cavo elettrico scoperto subendo una scarica letale. La famiglia della vittima ha sollevato numerosi dubbi sulla versione ufficiale, evidenziando incongruenze nelle indagini e nella ricostruzione fornita dalle autorità locali” rappresenta Ascari che rimarca come la madre della vittima abbia denunciato appunto il rientro della salma in Italia senza cuore e un polmone.
“L’idea è di portare la vicenda in Corte di giustizia europea perché il problema riguarda ogni cittadino europeo. Non è possibile pensare che un lavoratore, per il solo fatto di essere andato a lavorare fuori dall’unione Europea, perda in concreto ogni forma di tutela – afferma l’avvocato della famiglia, Roberto Ghini – La responsabilità per la morte di Alex è da attribuire in toto all’hotel presso il quale era ospite ci si sarebbe aspettati una decisione giusta da parte dell’autorità algerina ed invece sono state falsificate le carte per tutelare la proprietà dell’hotel”.
“Non sappiamo cosa accadde quel tardo pomeriggio: sappiamo che Alex è deceduto tra le 18 e le 19 – afferma la mamma Barbara Degli Esposti – I primi verbali delle forze dell’ordine algerine parlavano della testimonianza di un militare bielorusso che avrebbe visto uscire dall’acqua mio figlio, appoggiare la mano sinistra alla parete dove vi era posizionata una canalina contenente fili elettrici, di cui uno scoperto. Questo avrebbe provocato la morte per folgorazione. Ora – commenta – se vi sia stato un pestaggio, come ipotizza il nostro consulente ovviamente noi non possiamo dirlo: siamo qui oggi proprio per chiedere che si faccia chiarezza. Nell’autopsia algerina ci sono le foto di mio figlio o meglio, purtroppo, della salma di mio figlio con il volto tumefatto: occhio destro livido e tra la fronte e la base del naso un taglio, oltre al naso tumefatto e gonfio. Non spetta alla famiglia stabilire cosa sia accaduto ma alle autorità: da qui l’appello al Governo italiano a pretendere chiarezza circa quanto accaduto ad un suo concittadino e soprattutto giustizia”.
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