Gioco Responsabile e IA: un approccio etico per la tutela dei giocatori

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L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando numerosi settori, e il mondo del gioco non fa eccezione. Ma come può l’IA contribuire alla promozione di un Gioco Responsabile? Quali sono le sfide etiche e le opportunità offerte da questa tecnologia?

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Emanuela Girardi, esperta di intelligenza artificiale e fondatrice di Pop AI (Popular Artificial Intelligence), un’associazione no-profit nata per rendere l’IA accessibile a tutti. Emanuela è anche presidente di Adra (l’Associazione europea su AI, Data e Robotics), che lavora con la Commissione europea per costruire un ecosistema europeo dell’innovazione su AI, dati e robotica ed è membro del gruppo di esperti di intelligenza artificiale del Ministero dello Sviluppo Economico che ha elaborato la prima strategia nazionale italiana per l’intelligenza artificiale. È membro del Consiglio Direttivo della Fondazione FAIR.

In questa intervista, esploriamo il ruolo dell’IA nella prevenzione dei comportamenti problematici legati al gioco, le strategie per garantire un utilizzo etico della tecnologia e le prospettive future di un’AI sempre più trasparente, spiegabile e al servizio della tutela dei giocatori.

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Si parla di AI nella promozione del Gioco Responsabile, ci riassumi quale può essere il ruolo dell’IA in questo contesto?
“Come sappiamo, l’intelligenza artificiale sta trasformando ogni ambito della nostra società ed è una tecnologia che possiamo definire a “uso generale”. Anche nel contesto del Gioco Responsabile, l’IA può diventare un alleato prezioso. Grazie alla sua capacità di analizzare grandi quantità di dati in tempo reale, è possibile creare ambienti di gioco più etici e sicuri, prevenendo comportamenti problematici e supportando strategie di prevenzione e tutela dei giocatori”.

Come può l’IA essere utilizzata per proteggere i giocatori?
“L’IA ha un ruolo centrale, soprattutto nella prevenzione. Monitorando i dati comportamentali, può identificare segnali precoci di dipendenza o gioco problematico, come scommesse ripetitive o aumenti anomali nelle puntate. Questo consente di intervenire tempestivamente, ad esempio, offrendo ai giocatori opzioni di autoesclusione o limiti personalizzati su spese e tempo di gioco.

Ma l’IA può fare di più. Grazie alla personalizzazione, può migliorare l’esperienza del giocatore, inviando avvisi, suggerendo pause nei momenti di stress o addirittura bloccando il gioco in modo non invasivo. È un sistema che unisce tempestività e adattabilità, garantendo protezione senza creare disagio per l’utente”.

Possiamo dunque parlare di un approccio etico dell’IA nel Gioco Responsabile?
“Assolutamente. L’Europa ha una visione ben definita dell’IA: deve essere antropocentrica e affidabile. Questo significa che l’uomo è sempre al centro, con tecnologie progettate per migliorare la qualità della vita senza pregiudicare autonomia e diritti.

Ci sono principi etici fondamentali che guidano questa visione:

  • Autonomia: i giocatori devono essere informati di eventuali interazioni con sistemi di IA e devono avere il controllo sulle proprie scelte potendo anche sostituirsi a decisioni prese da algoritmi di IA.
  • Non nuocere: l’IA non deve manipolare o spingere verso comportamenti rischiosi.
  • Equità: le azioni o decisioni suggerite da algoritmi devono essere eque e non discriminanti per i giocatori
  • Trasparenza: è fondamentale che le decisioni prese dall’IA siano spiegabili e comprensibili.
  • Protezione dei dati e della privacy: implementare misure rigorose per la protezione dei dati e della privacy, assicurando che i dati utilizzati per addestrare e operare i sistemi di IA siano gestiti in modo etico e sicuro.

L’Europa sta anche investendo nella “spiegabilità” dell’IA, ossia la capacità di chiarire come queste tecnologie prendano decisioni, elemento importante in caso di decisioni sbagliate, e nell’“unlearning”, un processo per correggere gli errori degli algoritmi. Quest’ultimo è piuttosto complesso in quanto i sistemi di IA tendono a “ricordare” errori passati, creando difficoltà nel correggere definitivamente certe decisioni.

Ci sono dunque ancora molte sfide tecniche da affrontare per garantire sistemi completamente affidabili e trasparenti”.

Cosa manca per rendere l’IA davvero affidabile?
“Attualmente, i modelli di intelligenza artificiale generativa non sono ancora pienamente trasparenti o spiegabili, il che li rende meno affidabili secondo la visione europea. La sfida è garantire che l’IA sia etica, sicura e in grado di adattarsi correttamente al contesto del Gioco Responsabile, senza mai compromettere la fiducia degli utenti.
L’IA ha un potenziale enorme per rivoluzionare il Gioco Responsabile, ma richiede regole chiare e un approccio etico rigoroso per garantire che il suo utilizzo sia sempre orientato alla tutela e al rispetto delle persone”.

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Quali evoluzioni potremmo avere in futuro sul Gioco Responsabile, parlando di Intelligenza artificiale?

“Oggi si parla sempre più di Agentic AI, sistemi avanzati in grado di prendere decisioni autonome e adattarsi a situazioni complesse. Immaginiamoli come assistenti virtuali proattivi: non si limitano a seguire le istruzioni, ma anticipano i bisogni e agiscono in autonomia per supportare l’utente.

Nel contesto del Gioco Responsabile, ad esempio, si potrebbe usare l’Agentic AI per analizzare preventivamente i comportamenti dei giocatori, individuando segnali di rischio prima che diventino un problema reale. Pensiamo all’utilizzo di sistemi robotici con intelligenza artificiale nei centri scommesse: potrebbero monitorare l’ambiente, riconoscere comportamenti anomali e intervenire in modo discreto ma efficace, magari suggerendo una pausa o modificando il contesto, come abbassare le luci per ridurre la pressione.

Anche se i modelli attuali si basano ancora molto sull’apprendimento e meno sul ragionamento complesso, il futuro promette grandi progressi. Si prevede che questi assistenti virtuali diventeranno sempre più precisi e capaci di interagire in modo naturale, migliorando così l’esperienza del giocatore e contribuendo a un gioco più sicuro e consapevole”.

 

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