Salve dal 2035 anche le auto ibride range extender, cosa sono e come funzionano

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 


Il panorama della mobilità è in evoluzione, spinto da una nuova consapevolezza ambientale e dalla necessità di ridurre le emissioni inquinanti, anche per rispettare le imperanti normative che bussano alla porta (come quelle europee fissate che pongono limiti rigidi a partire dal 2035). In questo contesto, l’auto elettrica si sta affermando come una delle soluzioni più promettenti, ma la limitata autonomia e i tempi di ricarica ancora elevati rappresentano un ostacolo per molti consumatori. Per superare queste criticità, una tecnologia sta guadagnando sempre più attenzione: il range extender.

Auto ibride range extender: come funzionano

Il range extender, come suggerisce il nome, è un sistema progettato per estendere l’autonomia di un’auto elettrica attraverso la ricarica della batteria anche durante la marcia. La caratteristica fondamentale di questi veicoli è che le ruote sono mosse esclusivamente da motori elettrici. Qualsiasi altro propulsore presente nel veicolo ha unicamente la funzione di ricaricare la batteria. Se questa condizione non è soddisfatta, si parla di ibride plug-in tradizionali.

Esistono due tipologie principali di range extender:

Contabilità

Buste paga

 

  • Range extender con ricarica tramite presa: questi sistemi rappresentano una sorta di ibrido tra le ibride plug-in e le auto elettriche a batteria. Si tratta, a tutti gli effetti, di veicoli elettrici dotati di un piccolo serbatoio per il carburante, collegato a un gruppo elettrogeno. Questo sistema entra in funzione quando la batteria si scarica, eliminando l’ansia da autonomia che spesso frena i consumatori dall’acquisto di un’auto elettrica.
  • Range extender senza ricarica tramite presa: in questo caso, si parla di vere e proprie “auto elettriche a benzina“. Questi veicoli sono dotati di una batteria, di motori elettrici, ma non dispongono di una presa per la ricarica esterna. L’unico modo per generare energia e ricaricare la batteria è attraverso il gruppo elettrogeno a benzina. Questa combinazione, pur non essendo particolarmente ecologica, permette di coniugare i vantaggi della propulsione elettrica (come la ripresa) con l’autonomia di un’auto a combustione.

Le aziende che hanno investito in questa tecnologia

Diverse aziende automobilistiche hanno investito nello sviluppo di auto con range extender, adottando approcci differenti. Nissan è stata una delle prime Case automobilistiche a produrre auto con range extender, commercializzando in Giappone la Note fin dal 2016. In Europa, il marchio giapponese ha introdotto la tecnologia e-Power sui modelli Qashqai e X-Trail. Tuttavia, si tratta di range extender del secondo tipo, senza possibilità di ricarica tramite presa esterna. Mazda, invece, propone la MX-30 R-EV, dotata di range extender con possibilità di ricarica tramite presa elettrica.

Oltre alle aziende giapponesi, diverse realtà cinesi hanno scommesso su queste tecnologie. Stellantis ha stretto una partnership con Leapmotor, aprendo la strada alla potenziale distribuzione di auto con range extender. Li Auto, startup cinese, ha contribuito a rilanciare la popolarità di questa tecnologia negli ultimi anni, ispirando anche aziende come Huawei e BYD.

Stop motori termici dopo il 2035: ibride range extender potrebbe resistere

L’interesse per i range extender è destinato a crescere, anche grazie al dialogo tra l’Unione Europea e le Case automobilistiche. L’UE potrebbe consentire la vendita di auto ibride anche dopo il 2035, includendo i modelli con sistemi di estensione dell’autonomia tramite motori termici che ricaricano la batteria. Questa apertura rappresenta un’opportunità per continuare a investire in questa tecnologia, offrendo ai consumatori una soluzione più flessibile e accessibile per la transizione verso la mobilità elettrica.

Nonostante i vantaggi offerti, i range extender sollevano anche alcune questioni ambientali. I modelli senza ricarica tramite presa, in particolare, non possono essere considerati a emissioni zero, in quanto utilizzano un motore a combustione per generare energia. Tuttavia, anche i range extender con ricarica tramite presa possono avere un impatto ambientale se l’energia utilizzata per ricaricare la batteria proviene da fonti non rinnovabili.

Per massimizzare i benefici ambientali dei range extender, è fondamentale che l’energia utilizzata per la ricarica provenga da fonti rinnovabili, come l’energia solare, eolica o idroelettrica. Inoltre, è importante promuovere l’utilizzo di carburanti alternativi, come i biocarburanti o i carburanti sintetici, per alimentare i motori termici dei range extender.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link