Giorno del Ricordo, scontro con denunce incrociate Lepore- FdI: «Militanti abusivi in Comune». «Bugiardo, c’è il video»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 


di
Federica Nannetti

Nuove tensioni politiche in città. L’ira del sindaco:«Militanti di estrema destra a Palazzo D’Accursio». Bignami:«Calunnie, lo querelo per diffamazione»

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

È di nuovo scontro, a Bologna, tra il sindaco Matteo Lepore e Fratelli d’Italia. A riaccendere le tensioni, ieri, domenica 9 febbraio, una delle iniziative per il Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle Foibe, quella organizzata da Gioventù Nazionale (il movimento giovanile di Fratelli d’Italia), scesa in corteo in serata, in piazza Maggiore. Poco dopo il termine della manifestazione, Lepore è andato all’attacco in una nota definendo «inaccettabile» quanto accaduto: «Un gruppo di militanti di Gioventù Nazionale, in corteo per commemorare le Foibe, si è introdotto senza autorizzazione a Palazzo D’Accursio, già chiuso, per deporre una corona commemorativa per il Giorno del Ricordo, senza alcun accordo con la nostra amministrazione», la ricostruzione del primo cittadino. Poi, appunto, il dito puntato contro chi avrebbe facilitato il gesto: «Da quanto apprendiamo sul posto erano presenti, con il ruolo di facilitatori, diversi esponenti di Fratelli D’Italia, dal deputato Bignami, all’europarlamentare Cavedagna, al consigliere regionale Sassone, insieme alla consigliera comunale Zuntini – ha aggiunto –. Quest’ultima si è resa in particolare responsabile di un atto a mio avviso grave. Ha chiesto alla Polizia Locale di entrare a Palazzo D’Accursio dall’ingresso riservato al personale politico e amministrativo e con uno stratagemma ha fatto introdurre il corteo a Palazzo per deporre la corona, in modo abusivo e in sfregio del minimo rispetto per quel luogo». Da qui, dunque, la richiesta agli esponenti meloniani di «spiegare il perché della loro presenza e del ruolo di facilitatori». «Un oltraggio», per Lepore, quanto avvenuto, che ha subito annunciato di voler sporgere denuncia.

Immediata la risposta del capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami: «Sto andando a sporgere querela per calunnia e diffamazione». A non essere tollerata, da parte di Bignami, l’accostamento «ai fascisti» e la definizione di «facilitatori». «Abbiamo una documentazione video che dimostra» altro, ha poi aggiunto. «Fuori dal Comune, e abbiamo il video – continua Bignami–, c’era il cordone della Polizia, gente che cantava Bella ciao e lanciava petardi; noi non abbiamo fatto nulla. La corona è stata deposta fuori, io poi sono andato via». Due consigliere, secondo quanto riferito da Bignami, avrebbero poi «citofonato e sono state fatte entrare, probabilmente per mettere al riparo quella corona». «Come le immagini video testimoniano – ha infine aggiunto Bignami in una nota diramata dopo quella del sindaco – una corona è stata apposta fuori dal Comune e il sottoscritto si è allontanato accompagnato con discrezione da due agenti della Questura sino a che non sono andato via con mezzi privati. Confido che si proceda celermente verso chi diffama».

Analoga la reazione, in una nota, di Cavedagna: «Sto denunciando Lepore, un atto dovuto, e voluto, per le sue menzogne. Diffamazione e falsità nei nostri confronti. Premettendo che nessun corteo è entrato in Comune, nonostante la manifestazione di Gioventù Nazionale fosse autorizzata a deporre una corona nel cortile comunale come da comunicazione che ho formulato alla Questura, come da 15 anni a questa parte». Secondo Cavedagna, la citofonata a Palazzo D’Accursio sarebbe stata la naturale conseguenza delle porte chiuse; poi, l’attacco rinnovato ai centri sociali, da tempo nel mirino della destra e al centro delle polemiche: «Semplicemente le porte erano chiuse – ha aggiunto – come mi hanno detto quando ho suonato il campanello, per disposizioni del gabinetto del sindaco non potevano aprire. Da quanto so, alla fine della manifestazione sono entrati due consiglieri, suonando al campanello. Quindi non solo Lepore mente, ma omette di dire che in piazza Nettuno i centri sociali ci hanno urlato che uccidere i manifestanti (i fascisti) non è reato, hanno fatto esplodere petardi e fuochi d’artificio per contestarci, questi sì, senza autorizzazioni. Il clima d’odio e di falsità da parte della sinistra a Bologna è alimentato dal sindaco e da chi governa la città. Da chi dovrebbe essere terzo e garantire la sicurezza e l’ordine pubblico. C’è una evidente strategia della tensione basata sulla menzogna». E’ stato lo stesso Cavedagna ad aver informato la Questura della manifestazione di Gioventù Nazionale. La fiaccolata, si legge nella comunicazione dell’europarlamentare di FdI, «proseguirà lungo tutta via D’Azeglio, per entrare nella corte del Comune da Piazza Maggiore, lato farmacia comunale. All’arrivo nella corte comunale verrà deposta una corona di fiori in ricordo ai martiri ed agli esuli. Attorno le ore 19.30 si concluderà l’evento. I partecipanti, indicativamente 50 persone, si allontaneranno alla spicciolata». Bignami ha fatto sapere anche che si tutelerà anche in sede civile dalle affermazioni di ieri sera di Lepore.  «Perché come dice il sindaco stesso è un fatto molto grave che un parlamentare si sia intrufolato a Palazzo D’Accursio. Proprio perché molto grave, ma falso, credo che il sindaco debba prendersi le responsabilità delle falsità che dice, quindi agiremo in sede penale e civile. Credo che la richiesta ammonterà a diverse migliaia di euro. Se il sindaco avesse il buonsenso di chiedere scusa, per me la questione si risolverebbe. Chiedere scusa alla città per aver detto una cosa imprecisa e, se ritiene, anche a me», conclude il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia.

Lepore dal canto suo è tornato a condannare quanto successo ieri sera, parlando di un’incursione che ha definito «non autorizzata» e «non degna dei parlamentari della Repubblica Italiana». «Qualcuno ha detto che mi querelerà per diffamazione, ma io credo di dover difendere il nostro palazzo comunale e la dignità delle nostre istituzioni», ha aggiunto. «Dopo le 19 il Palazzo Comunale è sempre chiuso. Hanno provato a entrare da tutti i lati e poi come in una scena del film I soliti ignoti, hanno trovato uno stratagemma per farsi aprire e intrufolarsi a palazzo. Sono entrati in cortile, hanno fatto quello che volevano e poi hanno lasciato la corona. Penso sia molto grave perché il Palazzo comunale è il palazzo dei bolognesi, ha un ampio orario di apertura, se di vuole entrare, si può».

Sulla vicenda è intervenuto anche il questore Antonio Sbordone. «Quello che è successo ha contorni ancora da chiarire, sicuramente al di là dell’ingesso nel comune abbiamo dovuto gestire ancora una volta una contrapposizione in piazza e questa è una cosa che vorremmo evitare», ha detto Sbordone. «Dal mio punto di vista – ha aggiunto il questore- quello che ci preoccupa è la possibilità di un aumento della tensione, non ne abbiamo bisogno, dobbiamo invece lavorare tutti per tenere i toni bassi»

Iscriviti alla newsletter del Corriere di Bologna

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

10 febbraio 2025 ( modifica il 10 febbraio 2025 | 15:22)

Carta di credito con fido

Procedura celere

 



Source link

Prestito personale

Delibera veloce

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link