Le case in pietra e i tetti di lose: ecco il borgo tra le montagne del Piemonte dove fare un tuffo nelle antiche tradizioni

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In Valle Varaita, proprio al confine tra Italia e Francia, c’è un piccolo borgo gioiello che sembra letteralmente sospeso nel tempo. Chianale, con le sue famose case in pietra e i tipici tetti di lose, racconta di un territorio che ha conservato con fierezza e valorizzato le sue radici occitane. Chianale è custode di un’antichissima eredità culturale che ancora oggi è evidente nella lingua, nell’architettura e nei costumi locali. Dominato dalle Alpi Cozie e circondato da immensi boschi, Chianale è il luogo ideale per un’esperienza autentica e immersiva circondati da storia e tradizione.

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Case in ardesia e legno con tetti di lose: il fascino alpino di Chianale 

chianale e il suo ponte

A 1800 metri di altitudine in Alta Valle Varaita, Chianale è uno degli ultimi insediamenti prima del Colle dell’Agnello, passo che collega l’Italia alla regione francese del Queyras. Il suo affascinante assetto urbano segue l’antico Chemin Royal, strada del sale che un tempo costituiva il principale collegamento tra i due paesi. Chianale si sviluppa intorno al torrente Varaita che divide il borgo in due parti, unite da quello che ben presto è divenuto il simbolo indiscusso del paese: un suggestivo ponte in pietra. Chianale è conosciuto per le sue case in ardesia e legno ricoperte di tetti in lose, pietre piatte che riescono a proteggere in modo eccellente gli edifici dal rigido clima alpino. 

Le abitazioni, restaurate con estrema cura, conservano ancora oggi elementi architettonici tipici dell’epoca medievale, con travi a vista e preziosi dettagli in ferro battuto. Passeggiando per i vicoli lastricati si può respirare il profumo della legna che arde nei camini e, quando la neve avvolge tutto il borgo nei mesi invernali più freddi, Chianale si trasforma in un presepe alpino. Le antiche tradizioni provenzali sono ancora vive nei racconti degli anziani, nella musica dei trovatori e nei bellissimi costumi tradizionali ancora oggi perfettamente conservati nel Museo del Costume e dell’Artigianato Tessile, silenzioso custode della memoria della valle.

Le mille anime di Chianale attraverso i secoli

case in pietra di chianale

Abbiamo testimonianze di insediamenti a Chianale già in epoca romana. Nel X secolo, l’Alta Varaita diventa scenario di incursioni saracene, eventi ricordati e tramandati ancora oggi nelle feste popolari della Baìo di Sampeyre e della Beò di Bellino. Nel 1125 il territorio viene assegnato ai marchesi di Saluzzo per poi passare sotto il dominio del Delfinato francese nel 1210. Dal 1363 al 1713, Chianale entra a far parte della République des Escartouns, sistema amministrativo assolutamente innovativo per l’epoca che garantisce in quel momento un’ampia autonomia ai villaggi alpini dell’intera zona. 

Questo prospero periodo di autogoverno favorisce lo sviluppo di una società con un altissimo tasso di alfabetizzazione e da una fortissima identità comunitaria. Tuttavia quando con il Trattato di Utrecht Chianale passa sotto il dominio dei Savoia, il confine tra Italia e Francia viene fissato al Colle dell’Agnello. Nel XVII secolo Chianale diventa un centro molto importante per la comunità calvinista della valle, infatti nel borgo sorge un tempio protestante, riconoscibile oggi come Casa Martinet. Nonostante le tensioni religiose che sconvolgono l’Europa in quel periodo, Chianale riesce a conservare un’incredibile e forte coesistenza tra cattolici e calvinisti, come testimonia la vicinanza della Chiesa di Sant’Antonio e il tempio riformato.

Profumati boschi di pino cembro che hanno incantato anche Virgilio

ponte sul torrente varaita

Se amate la montagna, una natura incontaminata e la cultura alpina, Chianale non è solo eredità storica, ma punto di partenza ideale per godere di tutte queste esperienze. La Chiesa di Sant’Antonio, eretta nel XIV secolo, conserva un pregevolissimo portale romanico a triplice ghiera e mascheroni scolpiti con rimandi all’antica mitologia celtica. Dall’altra parte del torrente c’è la più recente Chiesa di San Lorenzo del XVIII secolo, con un prezioso altare barocco intagliato nel legno pregiato di pino cembro. 

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Da Chianale è possibile esplorare il Bosco dell’Alevè, tra le più vaste foreste di pini cembri d’Europa, citata addirittura da Virgilio nell’Eneide. In estate è bellissimo percorrere i sentieri che si snodano verso il Monviso, mentre in inverno Chianale diventa meta prediletta per lo sci nordico, ciaspolate e arrampicate sulle cascate di ghiaccio. Ogni occasione è buona comunque per assaggiare deliziosi formaggi d’alpeggio, miele artigianale e le tipiche ravioles della Valle Varaita, gnocchi allungati conditi con burro e toma.

A Chianale ogni pietra racconta una storia e un viaggio in questo borgo di montagna che sembra galleggiare sopra le nuvole, significa immergersi in un mondo magico fatto di silenzi, profumi e una cultura che resiste al tempo, mantenendo sempre vive le tradizioni alpine.





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