“23mila imprese chiuse, di fronte alla propaganda del governo Marsilio parlano i numeri”

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 


“L’Abruzzo sta affrontando una crisi economica profonda, con un numero allarmante di imprese che chiudono i battenti: già se ne contano oltre 23.000. Questa realtà, spesso taciuta dietro le narrazioni trionfalistiche della Regione e dell’assessore dedicato più agli spot che all’agire concreto, dipinge un quadro ben diverso e preoccupante”.

A dichiararlo sono il segretario regionale Pd Daniele Marinelli e Gianni Cordisco, responsabile economico del Partito democratico per i quali, al di là delle ragioni socio-economiche che pesano a livello nazionale e internazionale, le responsabilità per l’andamento negativo dell’economia abruzzese sono da rintracciare anche nelle politiche della Regione cui si imputa una “mancanza di visione” oltre allo “sperpero di risorse verso settori propagandistici” e la “inefficienza della gestione dei fondi strutturali”. Un quadro in cui anche la “scusa” della pandemia non reggerebbe più.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Parole con cui i due commentano il “trend negativo confermato da diverse fonti, tra cui associazioni di categoria, istituti di ricerca e registri camerali. Secondo Unioncamere, l’Abruzzo è maglia nera italiana nell’ultimo anno” denunciando quindi le conseguenze che la crisi avrebbe sul territorio dove a mancare sarebbe soprattutto la formazione proprio per l’uso errato dei fondi, affermano i due esponenti dem, con sempre più giovani che lascerebbero la regione per trovare occupazione altrove.

Ricevi le notizie de IlPescara su Whatsapp

I dati, affermano Marinelli e Cordisco, sono “inequivocabili”. “Negli ultimi anni, l’Abruzzo ha subito una perdita significativa di tessuto imprenditoriale, anche peggiorando i dati del periodo covid. Soffre enormemente anche la grande industria, specie nel settore automotive, ma viviamo il dramma delle piccole e medie imprese, spina dorsale dell’economia regionale, che sono state le più colpite e non supportate da misure di sostegno pubblico”.

“Le cause di questa debacle sono molteplici, ma una spicca su tutte: l’incapacità della Regione di gestire in modo efficace i fondi strutturali e quelli destinati alla formazione. Questi fondi, cruciali per lo sviluppo e la crescita delle imprese, spesso rimangono inutilizzati o vengono spesi in modo inefficiente, senza generare un impatto reale sull’economia locale”, denunciano gli esponenti dem.

“Ritardi burocratici, criteri di accesso complessi e mancanza di una visione strategica hanno impedito alle imprese di beneficiare di queste risorse vitali e di cancellare risorse strategiche addirittura già finanziate dal centrosinistra. Una sciagurata gestione dei fondi per la formazione e la mancanza di una programmazione adeguata e di una connessione tra formazione e fabbisogni del mercato del lavoro hanno reso questi fondi tardivi, insufficienti e inefficaci nel sostenere la crescita delle competenze e l’innovazione”, chiosano Marinelli e Cordisco.

“Le conseguenze sono ormai devastanti. Il crollo delle imprese ha conseguenze pesanti sull’intera regione: migliaia di lavoratori si ritrovano senza impiego e senza possibilità di nuova formazione e occupazione, con un impatto negativo sulle famiglie e sulla comunità. Vi è poi un forte

depauperamento del tessuto sociale – incalzano – conseguente alla chiusura delle imprese, che comporta la perdita di cittadini, competenze, know-how e legami sociali, impoverendo il tessuto sociale ed economico”.

“Non da ultimo, il corollario sconvolgente di questi dati e della cecità della politica regionale cade sui giovani che, di fronte alla mancanza di opportunità, sono costretti a emigrare verso altre regioni o paesi, privando l’Abruzzo di risorse umane preziose”.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

“Il Pd chiede da anni e con la conferenza programmatica sempre più intensamente, la necessità di un cambio di rotta da parte della Regione Abruzzo. È necessario un approccio più pragmatico e orientato ai risultati nella gestione dei fondi, con una maggiore attenzione alle esigenze delle imprese e del territorio. Solo così – proseguono Marinelli e Cordisco – sarà possibile invertire la tendenza negativa e rilanciare l’economia abruzzese. Ormai ci sono troppe crisi raccontate ma non risolte, tutte annichilite da promesse e rinvii”.

“Noi diciamo – concludono -: meno mance, meno spot, meno propaganda, meno viaggi inutili e più azioni concrete per salvare l’economia e il tessuto produttivo/sociale del nostro Abruzzo”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati