Alla BIT di Milano, le regioni Emilia-Romagna, Marche, Lazio Toscana e Umbria presentano la nuova edizione del più grande evento nazionale dedicato ai cammini, con un focus speciale su spiritualità, sostenibilità e inclusività
Il turismo lento e la capacità di fare sistema tra territori si confermano una risorsa strategica per il futuro del settoreturistico italiano e la BIT (Borsa Internazionale del Turismo), in programma a Milano dal 9 all’11 febbraio, vedrà insieme ancora una volta diverse regioni italiane – Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Toscana e Umbria – per promuovere il secondo anno di “Cammini Aperti”, iniziativa di grande successo, fortemente voluta dal Ministero del Turismo.
“Il Ministero del Turismo, che ha già stanziato oltre 19 milioni di euro per la promozione e la valorizzazione dei cammini, è ben lieto di portare avanti iniziative importanti come ‘Cammini Aperti’. Specie alla luce del Giubileo, che ha già portato più di un milione di visitatori alla Porta Santa, e che genererà un incremento di arrivi, presenze e spesa sia a Roma che, a cascata, nel resto d’Italia. Ma i cammini vanno oltre l’esperienza religiosa e spirituale. In quanto componente essenziale del turismo lento, questi percorsi rappresentano veri e propri asset strategici per un turismo sempre più sostenibile, diversificato e competitivo. E, per farlo, è imprescindibile la sinergica collaborazione multilivello tra dicastero, Regioni, Enti e Associazioni. E ‘Cammini Aperti’” è la perfetta sintesi di questa sinergia”, dichiara il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè.
Ideato e coordinato anche nel 2025 dalla Regione Umbria, l’evento torna con un’edizione speciale, ispirata al Giubileoe agli anniversari francescani, celebrazioni destinate a richiamare milioni di pellegrini in Italia, rafforzando il ruolo del Paese come meta di riferimento per il turismo spirituale e sostenibile.
“Il turismo lento, sostenibile e accessibile rappresenta un tratto identitario della nostra regione che continuerà ad investire su una promozione turistica all’insegna di un brand unitario, dedicando un ruolo di primo piano alla rete dei cammini e all’ospitalità dei visitatori che, sempre di più, sono alla ricerca di esperienze che coniugano cultura, storia, spiritualità, ambiente, paesaggio e benessere. Siamo entrati nell’anno del Giubileo, ad aprile ci sarà la canonizzazione di Carlo Acutis e ci prepariamo ai grandi appuntamenti per le celebrazioni dell’ottavo centenario francescano: eventi questi, di notevole portata spirituale che vedranno la nostra regione, ricca di tradizione religiosa, meta di pellegrini di tutto il mondo. La nostra volontà, in particolare a partire da questi anni così speciali, è quella di attuare una vera e propria promozione integrata dell’Umbria tutta, di tutte le nostre meravigliose città, di tutti i nostri borghi e i nostri comuni, anche i più piccoli, di tutte le nostre peculiarità storiche, archeologiche, culturali e spirituali, che ci rendono inequivocabilmente il ‘cuore’ dell’accoglienza del ‘bel Paese’”, commenta la Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti.
“Il turismo sostenibile e le esperienze dei cammini quindi, in questo anno in particolare, rappresentano un’occasione preziosa. Ragione in più per essere orgogliosi di rivestire il ruolo di regione capofila di “Cammini Aperti 2025 – Edizione Speciale Giubileo”, in collaborazione con Emilia-Romagna, Lazio, Marche e Toscana. Con questo progetto, puntiamo da una parte a consolidare il ruolo centrale dell’Umbria sul
versante del turismo lento e spirituale, dall’altra a una promozione unitaria dei cammini religiosi con al centro il nostro territorio, quello della Via di Francesco con Toscana, Emilia-Romagna, Lazio e Umbria, del Cammino di San Benedetto (Umbria e Lazio) e della Via Lauretana (Marche, Toscana e Umbria). Come Regione Umbria siamo inoltre parte attiva in tutti i tavoli nazionali per la promozione e la regolamentazione dei cammini con l’obiettivo di implementarne una sempre maggiore fruizione attraverso servizi e miglioramento continuo dell’esperienza fortemente convinti che i cammini italiani siano tra i più belli del mondo, anche in termini di esperienza culturale, religiosa e spirituale. A tal fine continueremo ad investire fortemente sull’attività promozionale sia all’estero che in Italia”, continua la Presidente della Regione Umbria,Stefania Proietti.
Grazie alla sinergia tra Regioni, Ministero del Turismo e attori locali, “Cammini Aperti” ha saputo intercettare immediatamente il desiderio sempre più diffuso di vivere esperienze autentiche e rigenerative, registrando l’esaurimento dei 2.000 posti a disposizione nell’arco di pochi giorni dal lancio. Facendo tesoro dell’approccio corale alla promozione delle esperienze e dei valori del progetto, anche quest’anno territorialmente saranno attive collaborazioni con realtà come Fish (Federazione Italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie) e il Club Alpino Italiano.
“L’Umbria è una terra da vivere e da attraversare. I Cammini religiosi, che vedono Assisi al centro e che si diramano per tutto il territorio regionale, includendo centri caratterizzati da una grande spiritualità come quelli della Valnerina, rappresentano una ricchezza inestimabile che la Regione Umbria ha intenzione di valorizzare. I Cammini sono inoltre un modo di fare turismo imprescindibile per noi, che mette in rete più territori e più regioni, importantissimo per vivere il turismo lento e strategico anche per costruire offerte in grado di gestire il flusso di turisti che arriverà dal Giubileo e dagli Anniversari francescani”, dichiara l’Assessore al Turismo della Regione Umbria, Simona Meloni.
“Cammini Aperti: Edizione speciale 2025”, un viaggio tra spiritualità, natura e accessibilità
In programma il 10 e 11 maggio, “Cammini Aperti: Edizione speciale 2025”, in un anno straordinario per tutta l’Italia, contribuirà ulteriormente a consolidare il ruolo centrale del turismo esperienziale nel panorama nazionale, svelando la bellezza di aree lontane dai grandi flussi, capaci di far vivere un viaggio dentro la natura, la storia e sé stessi.
In occasione di un importante anniversario come l’ottavo centenario del Cantico delle Creature e in attesa di quello della morte del Santo nel 2026, protagonisti della seconda edizione saranno le Vie e i Cammini di San Francesco, le Vie e i Cammini Lauretani e il Cammino di San Benedetto. Gli itinerari sono stati scelti per rafforzare nell’immaginario collettivo l’idea che rappresentino alcuni dei percorsi più suggestivi e significativi d’Italia, offrendo un’esperienza trasformativa e dal profondo impatto spirituale, sia in chiave religiosa che personale. “Cammini aperti” è uno degli strumenti creati per promuovere questi percorsi e si inserisce in un articolato piano strategico, che sarà declinato su scala nazionale e internazionale attraverso un ampio ventaglio di azioni.
Le Vie e i Cammini di San Francesco attraversano le regioni di Toscana, Emilia-Romagna, Umbria e Lazio, disegnando complessivamente una rete di centinaia di chilometri, disseminati di antichi borghi, importanti luoghi di culto e incantevoli scorci naturalistici pieni di incanto. Punti chiave dei percorsi, i luoghi simbolo di San Francesco, Santo patrono d’Italia, con una suggestiva combinazione tra centri molto noti, come Firenze, Rimini, Roma e Assisi, e località particolarmente significative per la vita del Poverello, quali, per esempio, la Valle Santa di Rieti; La Verna, in provincia di Arezzo; l’umbra Valnerina o Balze, piccolo villaggio romagnolo ai piedi del Monte Fumaiolo.
Le Vie e i Cammini Lauretani descrivono un intreccio di itinerari di antichissima tradizione mariana, attivi già dal Medioevo, che uniscono il Santuario della Santa Casa di Loreto nelle Marche e tre dei luoghi di culto più importanti d’Italia, la Basilica di San Pietro a Roma, la Basilica di San Francesco ad Assisi in Umbria, e il convento francescano delle Celle di Cortona in Toscana, arrivando anche a toccare anche un’importante città d’arte come Siena e a collegarsi alla Via Francigena.
Il Cammino di San Benedetto è incentrato sui territori legati alla vita di San Benedetto, fondatore del monachesimo occidentale e considerato il “Patrono d’Europa. Si sviluppa tra l’Umbria e il Lazio, attraversando i monti Sibillini, la valle dell’Aniene e la valle del Liri. Il percorso copre circa 300 chilometri, toccando abbazie dalla forte spiritualità, borghi medievali nascosti e i tre punti chiave del movimento: Norcia, Subiaco e Montecassino.
“Sono molto contento che sia nata un’iniziativa come Cammini Aperti e che diventi un appuntamento fisso della primavera, periodo di rinascita. Se è chiuso, un cammino diventa una prigione. I cammini aperti, invece, sono la metafora stessa della vita. Tutti i grandi uomini sono stati, in fondo, dei camminatori: non si sono mai fermati dove erano, ma si sono mossi e trasformati. Con la sua formula che unisce idealmente territori diversi, questo appuntamento è un invito rivolto a tutti, nel nome di grandi santi, ma anche della bellezza di tanti luoghi italiani, ad abbracciare il movimento, a spostarci e seguire quell’inquietudine che ci mette in moto e che rappresenta un grande senso del destino. Quando la via è aperta, si cammina per arrivare da qualche parte, e il cammino è di per sé l’affermazione di uno scopo per la vita, per l’esistenza: misterioso, ma profondamente bello”, commenta Davide Rondoni, Presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni dell’ottavo centenario della morte di san Francesco d’Assisi.
Valori al centro e novità: 27 escursioni per coinvolgere oltre 3.000 persone
L’impostazione dell’evento è stata pensata per far emergere valori che sono intimamente connessi all’esperienza del cammino, mettendo al centro dell’attenzione temi come: l’inclusività e l’accessibilità, grazie anche alla collaborazione con associazioni specializzate; la spiritualità, sia sul piano religioso, attraverso un incontro con il sacro, sia come percorso di introspezione, crescita personale e sfida contro i propri limiti; la sostenibilità ambientale, portando le persone a vivere un contatto immersivo con la natura e a comprendere l’importanza della biodiversità.
Tra le novità del 2025 figurano le aperture straordinarie di luoghi di culto e siti di interesse storico e religioso, normalmente chiusi al pubblico, che permetteranno ai partecipanti di scoprire gemme nascoste dell’immenso patrimonio culturale e spirituale italiano.
27 le escursioni proposte, con ogni regione che avrà a disposizione 3 escursioni per cammino, con l’obiettivo di coinvolgere 3.000 persone. Come per la scorsa edizione, ci si potrà iscrivere attraverso un portale dedicato. Le escursioni copriranno il tratto di una tappa lungo un tracciato ad anello, con una lunghezza compresa tra 7 e 12 chilometri e un dislivello massimo di 300 metri (difficolta Turistica, Escursionistica) coinvolgendo guide ambientali escursionistiche o accompagnatori di media montagna.
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Ufficio Stampa “Cammini Aperti: Edizione Speciale 2025”
AT Comunicazione:
Alessandra Agostini – agostini@atcomunicazione.it – Tel. 3492544617
Claudia Torresani – torresani@atcomunicazione.it – Tel. 3479195948
“Cammini Aperti” fa parte di una strategia di promozione comune coordinata dall’assessorato al turismo della Regione Umbria, all’interno dell’iniziativa finanziata con il Fondo Sviluppo e Coesione, Piano Sviluppo e Coesione a titolarità del Ministero della Cultura, “I cammini religiosi di San Francesco, San Benedetto e Santa Scolastica – Azioni trasversali” di cui è beneficiario il Ministero del Turismo. Il Piano “I cammini religiosi di San Francesco, San Benedetto e Santa Scolastica” è un progetto strategico di promozione dei Cammini citati e del Turismo Lento frutto di un accordo di programma tra il Ministero del Turismo e la Regione Umbria, in qualità di capofila. Un progetto che vede il coinvolgimento delle Regioni Emilia-Romagna, Lazio, Marche e Toscana, ognuna attraversata dai Cammini e Vie di Francesco, dai cammini e Vie Lauretane e dal Cammino di san Benedetto.
DICHIARAZIONI DELLE REGIONI PARTNER DEL PROGETTO “CAMMINI APERTI – EDIZIONE SPECIALE 2025”
“Le Marche vantano una rete di cammini storici e religiosi che attraversano borghi, colline e montagne, offrendo esperienze uniche tra natura, arte, fede e cultura. Abbiamo effettuato investimenti significativi, anche in vista del Giubileo, e sono state intraprese diverse iniziative di valorizzazione per il miglioramento dei percorsi e per la promozione di queste forme di turismo lento e sostenibile, realizzate anche in collaborazione con le altre regioni, e nella prospettiva strategica di rilanciare i territori colpiti dal sisma.
Il percorso dei Cammini Lauretani, che collega Roma e Assisi a Loreto, seguendo le antiche vie di pellegrinaggio verso la Santa Casa è uno dei cammini più importanti per il turismo religioso, con una forte tradizione, che continuamente si rinnova, un tragitto da scoprire a tratti o nella sua interezza come occasione privilegiata di scoprire le Marche e l’Italia nell’anno giubilare. La nostra regione è una rete di cammini e l’invito è a scoprirla con un turismo lento e a contatto con la natura”, dichiara Francesco Acquaroli, Presidente della regione Marche con delega al Turismo.
“L’Emilia-Romagna conferma la sua collaborazione con le altre regioni nel progetto di valorizzazione dei cammini religiosi. Gli ultimi anni hanno visto una accelerazione delle attività con la realizzazione di diverse azioni di promozione congiunte tra le Regioni, tra cui quelle dedicate al Cammino di San Francesco che da Rimini giunge al Santuario di La Verna lungo la Valmarecchia attraverso borghi, luoghi di fede, paesaggi suggestivi e aree naturalistiche. Le azioni di promozione congiunte, rafforzando la proposta di una rete di itinerari francescani, favorisce l’interesse verso il nostro itinerario che fonda le sue radici su testimonianze storiche e luoghi toccati dalla presenza del Santo ancora oggi ricchi di bellezza e spiritualità”, dichiara Roberta Frisoni, Assessora al Turismo della Regione Emilia-Romagna,
“Le Regioni Italiane insieme al Ministero del Turismo stanno facendo un lavoro straordinario per diffondere la cultura dei cammini religiosi e non. Cammini aperti ne è una testimonianza tangibile e fruita da migliaia di camminatori. Un ulteriore esempio è la recente sottoscrizione del Memorandum di Collaborazione tra la Regione Lazio e la Giunta di Galizia per la valorizzazione congiunta dei Cammini della Via Francigena e di Santiago di Compostela, che segna un momento importante per la riscoperta di una modalità di turismo diversa, nel Lazio e non solo, che parte dalla ricerca delle nostre radici. La contaminazione portata dai pellegrini sui nostri territori ci ha illuminato e arricchito, nei secoli, e continua a farlo oggi. L’anno Giubilare è un’occasione grandiosa per ritrovare la propria identità, nel senso più nobile del termine e in un’accezione che viaggia parallela con un altro valore, l’integrità”, dichiara Paolo Giuntarelli, Direttore regionale Affari della Presidenza, Turismo, Cinema, Audiovisivo e Sport della Regione Lazio.
“Siamo davvero molto contenti che si ripeta la bellissima esperienza di “Cammini Aperti”. La Toscana, infatti, con il suo atlante e gli oltre dieci percorsi storici consente reali e autentiche esperienze di slow travel nel rispetto del progetto “Toscana diffusa”. In particolare, quest’anno, grazie all’importanza del Giubileo, siamo certi che l’evento avrà ancora più successo e che i partecipanti saranno davvero numerosi”, dichiara Francesco Tapinassi, Direttore Toscana Promozione Turistica.
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