Ancona – Un altro tassello della protesta al progetto dell’impianto rifiuti proposto da Edison alla Zipa di Jesi, è stato fissato ieri mattina con la manifestazione dell’Assemblea Permanente Stop Edison che ha presenziato davanti alla sede della Provincia di Ancona, selezionando anche una delegazione di rappresentanti per un incontro con il presidente dell’Ente provinciale, Daniele Carnevali e il dirigente Sergio Bugatti.
Sul piatto la richiesta di un dialogo trasparente e diretto con l’Ente, «che dovrà tenere conto della compattezza del Fronte del No dei cittadini all’ipotesi di un insediamento pericoloso in un’area della città troppo vicina al centro abitato, agli uffici, alla mensa», ha spiegato Paolo Gubbi, presidente del Comitato di quartiere Smia – Zona Industriale che ha preso parte all’incontro con Daniele Carnevali, insieme ad altri 4 cittadini.
E ancora, la necessità di avere una risposta sulla questione del vizio formale evidenziato con una comunicazione ufficiale dal Comune di Jesi alla Provincia – e riscontrato dallo stesso Commissario liquidatore del Consorzio Zipa -, circa l’irregolarità del contratto di locazione sottoscritto da Edison (in cui è assente la richiesta di autorizzazione al Consorzio) e la possibilità che questo vada a inficiare l’intero iter amministrativo, questione su cui la Provincia non si è ancora espressa e sulla quale l’Assemblea Permanente ha chiesto all’Ente una presa di posizione.
Circa una settantina i componenti dell’Assemblea Permanente che hanno presenziato in forma pacifica con manifesti e cartelli contro l’impianto, mantenendo la linea di condotta tenuta finora anche nelle precedenti manifestazioni.
La preoccupazione che l’impianto possa arrecare danno alla salute dei cittadini serpeggiava nell’aria, «dobbiamo tutelare la salute nostra, dei nostri figli e dei nipoti – ha detto una cittadina presente – non è possibile che un impianto del genere sia così vicino alla zona abitata», evidenziando una criticità condivisa anche dai Comuni limitrofi a Jesi.
A testimoniarlo la presenza del vicesindaco di Monsano, Tonino Cingolani. Alla conferenza stampa della manifestazione erano stati invitati, infatti, i Sindaci della Vallesina, compreso il primo cittadino jesino, Lorenzo Fiordelmondo, che ha declinato l’invito motivandolo con una comunicazione scritta (che si può leggere nel sottostante link).
Dando, però, la sua disponibilità a partecipare, insieme all’Assemblea, all’incontro con Daniele Carnevali. Ma lo stesso Presidente gli aveva comunicato telefonicamente, venerdì, la volontà della delegazione di svolgere un incontro che esprimesse il solo pensiero della cittadinanza, in assenza, quindi, degli amministratori delle realtà urbane del territorio.
Cosa, questa, che ha suscitato la reazione del primo cittadino che, in una nota successiva all’incontro, ha espresso di «sentire l’urgenza di chiarire la mia posizione su quanto accaduto questa mattina (ieri) in Provincia. Ho comunicato all’assemblea permanente la mia disponibilità a incontrare la sua delegazione, d’accordo con il Presidente Carnevali. Lo stesso Presidente, nella serata di ieri (venerdì), mi ha chiamato per comunicare che la stessa rappresentanza dell’assemblea No Edison, gli aveva espresso di non gradire la presenza dei sindaci all’incontro con la Provincia di Ancona. Di conseguenza, non sono andato. Arrivati sin qui non posso però più tacere il comportamento inqualificabile di chi si rivolge alle istituzioni con tale arroganza. Ribadisco che il Comune di Jesi ha chiesto l’arresto del procedimento autorizzatorio Edison in piena coerenza con le posizioni di contrarietà espresse. Il Comune di Jesi non è un comitato, è e continuerà ad essere una Istituzione».
«Oltre ai vizi di forma, quello che ci interessa evidenziare alla Provincia – ha spiegato Enza Amici dello Sca Tnt -, è il No convinto della città, la volontà di noi cittadini di non accettare la presenza di un impianto del genere nelle immediate vicinanze del centro abitato. Una volontà di cui gli Enti devono tenere conto, prima di prendere decisioni. Chiediamo chiarezza e un dialogo diretto».
E proprio dal dialogo con il presidente della Provincia Daniele Carnevali, è emersa la disponibilità dell’Ente di tenere in considerazione il pronunciamento della città riguardo all’impianto, costituendo a tutti gli effetti parte integrante degli elementi che sono stati raccolti durante l’iter amministrativo.
Mentre non ci sono stati aggiornamenti sulla questione del vizio di forma, che è ancora al vaglio dell’Ente e «in via di definizione con Edison e Consorzio Zipa», ha spiegato il presidente della Provincia.
«Piena disponibilità da parte della Provincia a raccogliere le preoccupazioni dei cittadini raccolte dell’Assemblea Permanente, con cui c’è stato uno scambio proficuo questa mattina. Sulla vicenda non c’è una posizione precostituita e la Provincia, a garanzia e a tutela di tutti i soggetti in causa, deve rispettare i procedimenti amministrativi e le normative in atto proprio per vigilare affinché l’iter proceda correttamente», ha detto ancora Daniele Carnevali, aggiungendo che la conclusione dell’iter amministrativo dovrebbe avvenire entro l’estate.
Uno slittamento delle tempistiche, quindi, rispetto alla data di fine marzo indicata per la scadenza dei 180 giorni, entro i quali Edison dovrà rispondere alle osservazioni ed alle richieste di enti e associazioni del territorio, apportando anche la documentazione aggiuntiva – e dopo la quale sarebbe dovuta seguire, a stretto giro, la Conferenza dei Servizi, tappa conclusiva dell’iter amministrativo, decisiva per sancire le sorti del progetto.
«Se le tempistiche slitteranno a fine estate, il mio appello ai cittadini è di non mollare, di tenere viva l’attenzione sul tema – ha sottolineato Marialuisa Quaglieri, consigliere comunale del gruppo civico d’opposizione Jesiamo e direttrice dello Iom Jesi-Vallesina -, non importa se ci saranno le feste di Pasqua, la primavera, le vacanze, il nostro dovrà essere un impegno costante di mobilitazione e iniziative per continuare a sostenete il No convinto della città all’impianto».
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