WEC | Porsche, aggiornamenti per il 2025: novità alle sospensioni – Analisi tecnica

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Di Carlo Platella
Porsche cala l’asso. Il marchio di Stoccarda vara degli aggiornamenti per la 963, attrezzandosi per compiere un nuovo salto prestazionale dopo quello della scorsa stagione. Le modifiche interessano le sospensioni, puntando ad allargare la finestra di funzionamento e a guadagnarne in competitività in un più ampio spettro di condizioni. L’obiettivo è assicurarsi maggiore robustezza a fronte dei tanti scenari che si presentano nel corso di un campionato e di una 24 ore.

Gli aggiornamenti

A confermare la spesa di un gettone per lo sviluppo è Jonathan Diuguid, Managing Director di Porsche Penske Motorsport, che rivela la presenza di novità al gruppo sospensivo. È la testata Racer a riportarne le dichiarazioni: “Buona parte dell’architettura della sospensione è la stessa. Si tratta di affinamenti piuttosto che di uno stravolgimento del progetto. Con queste modifiche ci aspettiamo di allargare la finestra operativa della macchina”. Per Porsche si tratta del primo token di aggiornamento speso sulla 963, visto che le modifiche apportate nel 2024 erano mosse da motivi di affidabilità. Nel dettaglio, la casa tedesca aveva introdotto un servosterzo più potente per alleggerire i grandi sforzi richiesti al volante a causa della particolare geometria della sospensione anteriore, caratterizzata da angoli di caster molto ampi.

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Diuguid fa sapere che il rendimento aerodinamico della vettura rimarrà inalterato dopo gli aggiornamenti, il cui obiettivo primario quindi non è stabilizzare meglio le altezze da terra del fondo per estrarne carico con maggior costanza. Al contrario, l’interesse è correggere lo sfruttamento delle gomme, che beneficeranno anche di un bilanciamento più coeso. I regolamenti tecnici rendono molto difficile migliorare il picco di prestazione, motivo per cui l’approccio allo sviluppo è allargare la finestra di funzionamento, assicurando alla vettura un rendimento più costante in più ampio spettro di condizioni. Spiega Diuguid: “Il nostro obiettivo è avere una macchina che si comporti bene a tutte le temperature e in tutte le condizioni di pista che si sperimentano durante una gara di 24 ore. Crediamo che questi strumenti ci aiuteranno a farlo e ad accendere le gomme”.

Copyright: Price / XPB Images

Velocità nel lento

Nei primi due anni di attività la 963 ha spesso dimostrato di gradire le basse temperature, condizioni in cui il bilanciamento e le gomme raggiungevano la finestra ideale di funzionamento. Non è un caso che Porsche avesse costruito la vittoria a Daytona nel 2024 proprio nelle ore notturne. Con gli ultimi aggiornamenti la casa di Stoccarda prova a migliorare la propria competitività nelle condizioni di caldo, con le modifiche alle sospensioni che mirano a contrastare il surriscaldamento degli pneumatici.

A questo aspetto si aggiunge un ulteriore obiettivo. “Questi aggiornamenti meccanici sono pensati per guadagnare più grip meccanico, in particolare nelle curve a bassa percorrenza, e per ridurre gli scompensi nel bilanciamento tra le alte e le basse velocità”, fa sapere Diuguid. Finora la LMDh di casa Porsche ha trovato nelle curve ad alta velocità un punto di forza, con un ottimo rendimento aerodinamico e un bilanciamento centrato per i curvoni più scorrevoli. “Sicuramente abbiamo fatto un passo in avanti nelle curve veloci rispetto al 2023”, confermava lo scorso aprile a FormulaPassion Kevin Estre. Meno efficace invece era l’agilità nel lento, a causa di un bilanciamento meccanico legato a sospensioni e ripartizione dei pesi incoerente con quello aerodinamico che emergeva alle alte velocità. Pecche a cui ora Porsche prova a porre rimedio.

Porsche (WEC) al Fuji
© Copyright: Moy / XPB Images

Più aggressività sui cordoli

Diuguid sottolinea che gli aggiornamenti al gruppo sospensivo miglioreranno anche l’assorbimento dei cordoli e delle irregolarità dell’asfalto, senza però sacrificare la competitività sugli asfalti più lisci: “Contiamo anche di guadagnare prestazione sui circuiti più sconnessi e allo stesso modo su quelli più livellati”. La capacità di digerire le sconnessioni era un punto debole della 963, come osservava l’anno scorso Kevin Estre: “Il controllo della piattaforma sui cordoli e sui dossi è sicuramente un’area su cui lavorare”. Sebring è il circuito dove Porsche ne beneficerà maggiormente, ma non l’unico. “Le Mans non è così liscia come il Qatar. È vero, anche lì ci sono curve veloci, ma devi aggredire i cordoli e una parte del tracciato è abbastanza sconnessa”, spiegava Estre. L’assalto alla 24 ore più ambita del mondo continua.



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