In Kosovo sono in corso le elezioni parlamentari: i seggi si sono aperti alle 7 e chiudono alle 19. I primi exit poll dovrebbero essere diffusi poco dopo. Il favorito sembra essere il partito Vetevendosje (Autodeterminazione, VV, sinistra nazionalista) del premier uscente Albin Kurti, anche se è dato in calo. Per l’elezione dei 120 membri del Parlamento, i poco più di 2 milioni di elettori (dei quali 105mila all’estero) sono chiamati a scegliere fra 1.280 candidati in rappresentanza di 28 fra partiti, coalizioni e liste civiche. Per la prima volta votano 100mila giovani. Il voto si tiene in una situazione di grande incertezza sul futuro del Paese e insieme di persistente stallo nel dialogo sulla normalizzazione dei rapporti con la Serbia, dal cui esito dipende in larga parte il percorso di integrazione europea sia per Pristina sia per Belgrado. A monitorare la consultazione ci sono un centinaio di osservatori della Ue. Alle 11 l’affluenza alle urne era dell’8,54%.
I partiti
Stando ai pochi sondaggi della vigilia, il partito di Kurti, pur dato per vincente, dovrebbe attestarsi a percentuali inferiori al 50,2% ottenuto nelle ultime parlamentari del 2021. All’opposizione sono tre le formazioni principali, tutte su posizioni di destra o centrodestra: il Partito democratico del Kosono (Pdk), la Lega democratica del Kosovo (Ldk) e una coalizione guidata da Alleanza per il futuro del Kosovo ( (Aak) alla quale aderiscono l’Iniziativa socialdemocratica (Nisma) e la Lista conservatrice del Kosovo (Lkk).
I temi
A dominare la campagna elettorale sono stati i temi economici e la lotta alla corruzione, con la questione del dialogo con la Serbia relegata in secondo piano. I temi prevalenti della breve ma intensa campagna elettorale, quindi, sono stati aiuti ai produttori locali, la riduzione dell’Iva, sovvenzioni ai giovani, la disoccupazione, gli alti tassi di interesse sui prestiti, la mancanza di infrastrutture. Si è parlato molto poco, invece, del dialogo con la Serbia sotto l’egida Ue e delle prospettive di una normalizzazione dei rapporti fra Pristina e Belgrado, imprescindibile per l’integrazione europea alla quale puntano entrambe le parti.
La minoranza serba
A rappresentare i serbi, la minoranza più consistente del Paese con circa 100mila abitanti su una popolazione di quasi 2 milioni di persone, vi sono sei formazioni, anche se il maggiore e principale partito è Srpska Lista (SL), strettamente legato a Belgrado e al presidente Aleksandar Vucic. Obiettivo di tale formazione è conquistare di nuovo tutti i dieci seggi che spettano per legge alla popolazione serba locale. Nel Parlamento di 120 seggi, infatti, 20 vengono assegnati a rappresentanti delle varie minoranze, metà dei quali ai serbi. L’affluenza dei serbi locali viene segnalata come molto sostenuta. Per votare, si stanno recando in Kosovo anche tanti serbi originari del Paese che hanno lasciato le loro terre dopo il conflitto armato di fine anni Novanta e che ora risiedono in località del sud della Serbia non lontane dal confine.
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Gli appelli al voto
Tutti i principali leader politici hanno oggi lanciato appelli a recarsi alle urne e a sfruttare al meglio il proprio diritto di voto. La presidente Vjosa Osmani, parlando al suo seggio dopo aver votato a Pristina, ha sottolineato l’importanza di partecipare alle elezioni, invitando i cittadini a votare e contribuire in tal modo al processo democratico nel Paese. Analogo appello è stato lanciato dal premier Albin Kurti, che punta a un nuovo mandato alla guida del governo. “Utilizzate questa possibilità di libera espressione per decidere sui prossimi quattro anni”, ha detto. In mattinata hanno votato anche i capilista dei principali partiti di opposizione – Bedri Hamza per il Partito democratico del Kosovo (Pdk), Lumir Abdixhiku per la Lega democratica del Kosovo (Ldk), Ramush Haradinaj per la coalizione Alleanza per il futuro del Kosovo (Aak)-Iniziativa socialdemocratica (Nisma)-Lista conservatrice del Kosovo (Lkk). Anche loro hanno sottolineato l’importanza di esercitare democraticamente il proprio diritto di voto per decidere sul futuro del Kosovo. Zlatan Elek, il leader di Srpska Lista (SL), il principale partito della comunità serba in Kosovo, ha detto di aspettarsi un processo elettorale pacifico e democratico.
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