Trieste, mille al giorno sul Tram di Opicina e per il futuro si ragiona a una tariffa per i turisti

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L’entusiasmo per l’attesa ripartenza non accenna ad affievolirsi a sei giorni dall’inaugurazione, ma ora che il Tram di Opicina è finalmente tornato sui binari Trieste Trasporti, Regione e Comune iniziano a riflettere su quale sarà la prossima fermata della tramvia: tariffe invariate per i residenti, ticket differenziati per i turisti, pacchetti culturali e iniziative che valorizzino la linea 2.

IL BILANCIO DELLA RIPARTENZA

L’attesa è durata otto anni e mezzo e la risposta è stata collettiva. Nei primi sei giorni dalla ripartenza (da sabato a giovedì) il Tram di Opicina ha registrato un totale di 5.900 passeggeri. In media 980 al giorno, con picchi di oltre 1.110 presenze quotidiane a bordo nel primo weekend. Calcolate 19 corse giornaliere e una capienza massima di 50 posti a sedere (più quelli in piedi), per tutta la settimana nelle ore di punta la carrozza 401 ha continuato a viaggiare affollata.

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L’ONDATA DI ENTUSIASMO

In tanti, soprattutto sabato e domenica, non sono riusciti a salire a bordo, troppa era la folla. File di triestini e turisti che attendevano la corsa successiva in piazza Dalmazia, riparandosi sotto al gazebo provvisorio che al primo refolo di bora quasi rischiava di volar via. Il primo giorno, sabato, il bar “Alla Tramvia” di piazzale Monte Re ha terminato la carta per stampare i biglietti. Fino a ieri il Tram sferragliava con i sedili tutti o quasi occupati.

IL FUTURO DEL TRAM

La priorità era ripartire, e il Tram (dopo mille peripezie) è ripartito. Nelle prossime settimane Trieste Trasporti prevede di ripristinare una seconda e poi una terza vettura, portando le corse a regime. Prevedibile che l’euforia iniziale andrà lentamente scemando. Difficile che la linea 2 contini a registrare numeri elevati come in questo primo periodo. Il tema sarà quindi capire come ripensare il servizio, tenuto conto dell’avanzata età delle vetture e degli elevati costi di manutenzione, che il prezzo degli attuali biglietti copre soltanto per circa un decimo dell’importo.

LE TARIFFE POPOLARI

Il Tram rientra nel Tpl (Trasporto pubblico locale). Per salire a bordo oggi basta cioè l’abbonamento valido su una qualsiasi altra linea o il classico biglietto dell’autobus: 1,50 euro per un’ora e 1,85 euro per 75 minuti. Prezzi popolari con pochi pari in Europa, dove mezzi storici come la linea 2 da tempo prevedono ticket differenziati per turisti. Va inoltre tenuto conto che la stessa tratta ormai da anni è servita dalla più pratica e veloce linea 2/.

IL CONFRONTO TRA ENTI

Il confronto è appena iniziato e coinvolge più enti. La linea tramviaria è di proprietà del Comune, ma è gestita dalla Regione, mentre la messa in esercizio spetta a Trieste Trasporti. Il punto di caduta è lo stesso per tutti. «Posto che il Tram rientra nel trasporto pubblico locale e va garantito ai residenti, resta un mezzo storico di forte attrazione: come tale potrà essere diversamente valorizzato in chiave turistica», valuta l’assessore regionale alle Infrastrutture Cristina Amirante, ribadendo come «il punto fermo sarà mantenere e potenziare la tramvia». Per il Comune, «il Tram dovrà mantenere i prezzi di sempre per i residenti, mentre c’è massima apertura a valutare tariffe differenziate per i turisti», conferma l’assessore comunale Elisa Lodi.

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IL BIGLIETTO PER TURISTI

Trieste Trasporti valuta diverse opzioni, che andranno condivise con Regione e Comune. Il direttore amministrativo Commerciale e marketing Massimiliano Gostoli porta l’esempio della tessera “Venezia Unica City Pass”, che prevederebbe tariffe invariate per i residenti, e maggiorate per i turisti che vorranno salire sul Tram. Un’altra possibilità potrebbe essere quella di mantenere i prezzi del Tpl durante le ore di normale esercizio, quando il Tram di fatto alleggerisce il traffico della linea 2/, e introdurre corse “turistiche” extra orario, ad esempio durante le serate estive o nei fine settimana.

IL VALORE STORICO E CULTURALE

«In tal caso – precisa Gostoli di Trieste Trasporti – in quelle fasce “turistiche” salire sul Tram dovrà diventare una vera e propria “esperienza”». Molte città italiane ed europee si sono già mosse in questa direzione per i propri mezzi storici, proponendo pacchetti culturali (come guide turistiche, mostre, piccoli eventi ai capolinea) che possano di fatto giustificare una tariffa differenziata. In prospettiva futura, in tal senso, si potrà valutare una valorizzazione quale mezzo storico a tutti gli effetti. Ma i triestini continuerebbero a salire sul Tram di Opicina ai prezzi di sempre.



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