Usa, come i Millennial sognano la pensione

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I Millennial vogliono una pensione diversa rispetto ai loro predecessori e cercano uno stile di vita più accessibile e attivo. La strada per raggiungere tutto questo, però, è decisamente cambiata. Rifiutando le visioni convenzionali di giocare a gin rummy e bingo in spiaggia, le generazioni più giovani stanno immaginando una pensione più attiva, con il sogno di smettere di lavorare oggi sempre più difficile da realizzare rispetto al passato.

Edelman Financial Engines nel suo rapporto del 2024, condotto intervistando oltre 3.000 adulti di età superiore ai 30 anni – con un sovracampione di persone benestanti di età compresa tra 45 e 70 anni – rende noto che più di un terzo (37%) degli americani afferma di desiderare uno stile di vita pensionistico diverso rispetto a quello delle generazioni precedenti. Le persone sui 30 anni sono quindi particolarmente propense a voler ridefinire la loro idea di terza età (46%).

“Quando ho iniziato a lavorare in questo settore, la pensione significava smettere di fare la solita routine… giocare a golf”, ha detto alla NBC News la pianificatrice finanziaria Bera Daigle. Attualmente “si tratta più di flessibilità”, ha spiegato, aggiungendo che “non sappiamo come sarà la pensione tra 20 anni”. Oggi le persone pensano alle carriere che potrebbero scegliere quando saranno costrette a lavorare fino ai 60 anni.

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La pensione secondo i Millennial

Sembra che il traguardo della pensione sia stato spostato in avanti. Vivendo e lavorando più a lungo, gli americani trovano sempre più difficile risparmiare abbastanza, mentre fanno i conti con un’economia volatile e un mercato immobiliare complesso. L’inflazione pesa molto sul sentire degli americani e li porta a percepire l’obiettivo di una vita confortevole più lontano. Il 65% dei cittadini statunitensi ritiene di aver bisogno di almeno 1 milione di dollari per essere ricco, una cifra leggermente in calo rispetto all’anno precedente. A partire dalla scorsa primavera gli americani pensano di dover raggiungere 1,46 milioni di dollari per andare in pensione, con un aumento del 53% dal 2020, secondo Northwestern Mutual.

In molti credono ancora che ce la faranno, con un 65% almeno in parte sicuro di poter andare in pensione un giorno. In effetti, i Millennial stanno guadagnando terreno come generazione, accumulando una ricchezza inaspettata, che però potrebbero non percepire come tale a causa delle differenze di classe e del fattore casa. Tuttavia, il 35% vede la pensione come una sfida e il 32% afferma che non sarà mai in grado di raggiungerla “completamente”. Visto che i mezzi per arrivare alla pensione stanno cambiando, i Millennial stanno a loro volta pensando a un’altra strategia. Gli americani ora cercano una pensione più attiva (42%), avventurosa (39%), che dia spazio a progetti appassionanti (37%) e più conveniente (31%). Anche le pensioni minimaliste e nomadi sono interessanti, secondo il rapporto.

Treat culture

In effetti, pressioni socioeconomiche eccessive e disastri come il cambiamento climatico hanno plasmato il diverso atteggiamento delle generazioni più giovani nei confronti di finanze e carriera. Parte del rifiuto della Gen Z della ‘hustle culture’ degli anni 2010 è stato attribuito all’esistenzialismo stimolato dal riscaldamento globale. Con la sensazione che risparmiare per traguardi finanziari importanti sia inutile, se non impossibile, i Millennial e la Gen Z hanno optato per la ‘treat culture’, fatta di piccoli acquisti finalizzati a diventare un balsamo a breve termine contro il malessere economico. Qualcuno si è anche concesso brevi periodi sabbatici o “micro-pensionamenti”, quando ha realizzato il fatto che alcuni baby boomer non sono in grado di andare in pensione quando avrebbero intenzione di farlo. “Considero il lavoro fondamentalmente una necessità per la sopravvivenza“, ha detto a Fortune Ayem Kpenkaan, un content creator della Gen Z. “Perché non dovrei? Siamo pagati in proporzione meno delle generazioni precedenti, controlliamo meno ricchezza e abbiamo sempre meno da dimostrare per questo”.

Questa storia è stata originariamente pubblicata su Fortune.com

Foto KLAUS VEDFELT – GETTY IMAGES



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