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l’analisi
ROMA Allarme desertificazione bancaria. Nel 2024 sono stati chiusi altri 508 sportelli bancari portando il numero delle filiali sotto quota 20mila. Nel complesso il calo è stato del 2,5% rispetto alla fine del 2023, con una forte accelerazione nell’ultimo trimestre dell’anno, nel quale sono stati chiusi 432 sportelli. In soli tre mesi circa 230mila italiani hanno perso la possibilità di entrare in una banca nel loro comune di residenza. E’ quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl, che elabora i dati resi disponibili al 31 dicembre 2024 da Banca d’Italia e Istat. I tagli alla rete sica non hanno investito in modo omogeneo le diverse aree del Paese. Le regioni più colpite sono state Valle d’Aosta (- 7,5%), Umbria (- 4,3%) e Sardegna (- 3,9%). Decisamente meno pesante il conto per Emilia Romagna (- 0,9%), Calabria (- 0,6%) e Liguria, dove il saldo tra aperture e chiusure e’ risultato invariato. Le chiusure complessive, in realtà, hanno raggiunto quota 609, ma a livello statistico il dato è alterato dalle 101 aperture operate, in modo pressoché uniforme sul territorio nazionale, con l’eccezione di alcune zone del Sud, da Banca Private Cesare Ponti. Si tratta di strutture ricavate all’interno di filiali già esistenti del Gruppo Bper e che sono dedicate al private banking, secondo una tendenza che si va consolidando nel sistema bancario italiano.
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