Mef, Leo: recuperati 32,7 miliardi in due anni, pronti nuovi risultati – Economia e Finanza

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(Teleborsa) – “Sul piano della lotta all’evasione fiscale ci sono risultati buoni che presenteremo il 18 febbraio con il direttore dell’Agenzia delle Entrate. Siamo a 32,7 miliardi recuperati in due anni, quindi c’è stato un incremento rispetto al 2023. Facendo gli ultimi conteggi forse avremo qualche ulteriore sorpresa. Dobbiamo abbassare le tasse però dobbiamo lottare l’evasione fiscale. L’abbassamento delle tasse al ceto medio, resta una nostra priorità, però, bisogna fare le cose in modo graduale perché l’Europa ci guarda. Sulla rottamazione non siamo contrari, è solo un problema di risorse, bisogna essere cauti”. Lo ha dichiarato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, intervenuto a Napoli al convegno sulle novità fiscali contenute nella legge di Bilancio 2025, promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi, e dalla Fondazione Odcec Napoli, guidata da Vincenzo Moretta.

“Abbiamo reso strutturale la riduzione delle aliquote Irpef – ha aggiunto Leo –, passando da quattro a tre scaglioni, e stabilizzato il taglio del cuneo fiscale, ampliandolo ai soggetti con redditi fino a 40 mila euro. Inoltre, è stato garantito l’accesso al regime forfettario anche per le realtà di minori dimensioni. Importanti interventi sono stati previsti anche per le imprese, come l’introduzione dell’IRES premiale. Nonostante la scarsità di risorse disponibili, siamo riusciti a ottenere il massimo risultato possibile”.

Secondo il numero uno dei commercialisti partenopei, Eraldo Turi, “al governo chiediamo soprattutto un fisco più semplice e leggero, che potrebbe concretizzarsi con l’emanazione del Testo Unico sul reddito d’impresa previsto per il 2025. Solo in questo modo sarà possibile incentivare il ritorno in Italia delle aziende che hanno scelto di trasferirsi all’estero, grazie a una tassazione più vantaggiosa e a una burocrazia più snella. La legge di bilancio ha posto particolare attenzione ai redditi medio-bassi, destinando 17 dei 28 miliardi disponibili a detrazioni e bonus”.

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Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, ha sottolineato che “la nuova legge di bilancio introduce importanti novità in materia di investimenti e occupazione. Il rapporto con i commercialisti è eccellente, caratterizzato da un dialogo costante e quotidiano. Condividiamo le loro richieste, che vertono su una maggiore collaborazione, confronto e trasparenza nei rapporti. Tutto questo contribuirà a raggiungere un obiettivo comune: semplificare il rapporto con l’amministrazione finanziaria. Per quanto riguarda l’evasione fiscale, è necessario intraprendere un processo culturale che richiederà tempo. Finché l’imposizione tributaria sarà percepita come una sopraffazione o un’indebita ingerenza nei rapporti professionali, commerciali e culturali, sarà difficile fare passi avanti. Bisogna far comprendere che, se paghiamo tutti, pagheremo meno e potremo aspirare a ottenere quei servizi che lo Stato mette a disposizione”.

Per il presidente della Fondazione Odcec Napoli, Vincenzo Moretta, “è necessaria una spinta sulla cooperative compliance, una delle priorità assolute di questo governo fin dall’avvio della riforma Leo. Il rapporto tra contribuenti e fisco deve evolvere, diventando più dialogico e orientato non più ad azioni repressive, ma preventive. All’Agenzia delle Entrate chiederemo di rafforzare il rapporto con i commercialisti, che deve restare preferenziale nell’interesse sia dei contribuenti sia dell’amministrazione finanziaria stessa”.

Il presidente nazionale dei commercialisti italiani, Elbano de Nuccio, ha evidenziato: “Abbiamo collaborato attivamente alla stesura della nuova riforma fiscale fin dall’inizio, insieme al viceministro Leo, e siamo estremamente soddisfatti poiché molte delle nostre proposte sono state accolte. L’Ires premiale rappresenta un importante passo avanti per il sostegno alle imprese: la riduzione di quattro punti percentuali per gli imprenditori virtuosi è sicuramente una misura che darà slancio al sistema produttivo nazionale. Positiva anche la strutturazione delle tre aliquote IRPEF, un segnale chiaro verso una riduzione della pressione fiscale e una maggiore sostenibilità del debito tributario. Tuttavia, è necessario fare di più per i ceti medi: abbiamo avanzato una proposta per ampliare lo scaglione intermedio. Apprezziamo inoltre l’azione di riorganizzazione delle detrazioni e deduzioni, così come la valorizzazione della cooperative compliance, che finalmente pone i commercialisti italiani al centro del sistema fiscale”.



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