il 90% boccia la chiusura delle filiali

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Il settore bancario italiano sta attraversando una fase di profonda trasformazione, caratterizzata da un’ondata di aggregazioni e dalla chiusura di numerose filiali.

Questo fenomeno, noto come rischio bancario , ha avuto un impatto significativo sia sulla clientela che sui lavoratori del settore. Nel 2024, i dati raccolti dalla UILCA evidenziano un aumento della percezione negativa di queste chiusure, con conseguenze economiche e sociali rilevanti.

Il Contesto del Risiko Bancario

Il rischio bancario si riferisce alle fusioni e acquisizioni tra istituti di credito, spesso finalizzate alla razionalizzazione dei costi e all’ottimizzazione dei profitti. Tuttavia, queste operazioni hanno portato a una drastica riduzione delle filiali bancarie fisiche, generando disagi per cittadini e imprese.

Secondo il rapporto UILCA, dal 2019 al 2024 in Italia sono state chiuse 4.557 filiali, con una media di 76 sportelli in meno ogni mese. Nel 2024, il numero totale di filiali è sceso sotto la soglia delle 20.000 unità (19.755), con un impatto particolarmente significativo nelle regioni come la Lombardia, dove la chiusura degli sportelli ha generato un forte malcontento tra la popolazione.

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Le Differenze tra il 2023 e il 2024

L’analisi comparata dei dati evidenzia alcune tendenze chiave:

Aumento della percezione negativa della chiusura delle filiali

  • Nel 2024, il 70,2% degli italiani ha percepito in modo significativo la mancanza o riduzione delle filiali bancarie, rispetto al 63,5% del 2023.
  • In Lombardia, il 70,7% degli intervistati ha segnalato la stessa problematica, un dato quasi invariato rispetto al 2023 (70,5%).
  • La chiusura delle filiali ha influenzato la propensione agli investimenti: il 75,4% degli italiani nel 2024 ha dichiarato che la vicinanza di una banca influisce sulle proprie decisioni finanziarie, rispetto al 68,8% del 2023.“Il risiko bancario in corso può ridisegnare nuovi equilibri nel mondo finanziario e non solo: come Uilca da sempre crediamo che le aggregazioni bancarie, se devono esserci, debbano basarsi su una logica industriale di lungo periodo e non rispondere a motivazioni di natura politica o legate solo al profitto o agli interessi dei grandi azionisti. Resta prioritario salvaguardare e favorire l’occupazione, preservare il ruolo sociale della banca e la sua funzione per lo sviluppo del Paese, a sostegno delle comunità, delle famiglie e delle imprese”, commenta il segretario generale Uilca Fulvio Furlan. Come Uilca, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali, continueremo a monitorare ogni risvolto di queste operazioni societarie, a partire da quello occupazionale”. 

Il rapporto umano resta centrale

Nonostante la digitalizzazione dei servizi bancari, i dati UILCA mostrano che gli italiani continuano a preferire il contatto diretto con gli operatori bancari:

  • Nel 2024, il 90,5% degli intervistati ha dichiarato che parlare con un operatore bancario è utile, in aumento leggero rispetto all’86,3% del 2023.
  • In Lombardia, la percentuale è ancora più alta: il 93,6% degli intervistati considera utile il contatto umano con un consulente, dato in linea con il 2023 (93,8%).
  • Il 79,4% dei lombardi ritiene che un semplice bancomat non possa sostituire una filiale, dato stabile rispetto al 2023 (78,3%).

Più italiani si affidano alla Posta per la gestione del denaro

  • Il 65,4% degli italiani nel 2024 ha scelto esclusivamente la banca per la gestione del denaro, in calo rispetto al 69,2% del 2023.
  • Il 13,8% ha invece preferito la Posta, contro l’8,7% dell’anno precedente, segnalando un cambiamento nelle abitudini finanziarie della popolazione.

Maggiore impatto sociale sulla desertificazione bancaria

  • Nel 2024, il 16,6% degli italiani ha dichiarato di conoscere persone che hanno lasciato il proprio comune a causa della chiusura di sportelli bancari e di altri servizi essenziali, in aumento rispetto al 13,8% del 2023.
  • In Lombardia, il dato è del 16,2%, stabile rispetto al 2023 (16,3%).
  • La desertificazione bancaria influisce anche sulla scelta di investire: il 74,4% degli intervistati lombardi nel 2024 ha dichiarato che la vicinanza di una banca condiziona le proprie decisioni finanziarie, in linea con il 75,3% del 2023.

Le conseguenze del rischio bancario

Desertificazione bancaria e spopolamento dei piccoli centri

Uno degli effetti più preoccupanti della chiusura delle filiali è il progressivo spopolamento dei piccoli comuni. Senza servizi bancari accessibili, molti cittadini e imprenditori sono costretti a spostarsi verso i centri urbani più grandi, contribuendo alla crisi demografica di molte aree rurali.

Secondo UILCA, la chiusura degli sportelli bancari riduce la propensione agli investimenti e porta a una minore circolazione del credito, con conseguenze negative per le piccole e medie imprese. Inoltre, l’assenza di una banca incide sulla qualità della vita dei residenti, aumentando la percezione di abbandono istituzionale.

Crescente insoddisfazione della popolazione

Il livello di insoddisfazione nei confronti della chiusura delle filiali è aumentato nel 2024:

  • Il 93,2% degli italiani si dichiara non soddisfatto della riduzione dei servizi bancari, contro l’88% del 2023.
  • In Lombardia, l’89% degli intervistati è insoddisfatto, un dato in crescita rispetto all’87,2% del 2023.

L’online non è ancora una soluzione definitiva

Sebbene i servizi bancari stiano diventando sempre più diffusi, molti italiani continuano a preferire le filiali fisiche:

  • Nel 2024, il 71,3% degli italiani ha dichiarato che, in caso di chiusura della propria banca, si recherebbe comunque in un ufficio fisico (contro il 66,8% nel 2023).
  • In Lombardia, il 68,9% degli intervistati sceglierebbe un’alternativa fisica nel 2024, rispetto al 64,2% del 2023.

“Nel 2023, con la campagna Chiusura filiali? No, grazie, ci siamo posti l’obiettivo di evidenziare i rischi della desertificazione bancaria e coinvolgere istituzioni, banche e Organizzazioni Sindacali per trovare, insieme, una soluzione in grado di coniugare le necessità di tutti i soggetti coinvolti, per prime quelle delle lavoratrici e dei lavoratori sotto il profilo occupazionale. Nelle varie realtà dove siamo stati presenti si è aperto un dibattito importante. Soprattutto abbiamo contribuito all’apertura di un tavolo al Cnel che vede tutte le parti interessate partecipare e impegnate a trovare soluzioni condivise, con l’obiettivo di proporle alla politica e renderle concrete, anche attraverso un disegno di Legge. L’apertura dei primi osservatori regionali va in questa direzione F.Furlan

Le Proposte per Contrastare la Desertificazione Bancaria

Di fronte a questi dati allarmanti, la UILCA ha lanciato nel 2023 la campagna “Chiusura filiali? No, grazie” , con l’obiettivo di sensibilizzazione istituzioni e cittadini sui rischi della desertificazione bancaria.

Nel 2024, questa iniziativa ha portato alla creazione di osservatori regionali in Basilicata, Abruzzo e Toscana per monitorare il fenomeno e proporre soluzioni concrete. Inoltre, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) ha istituito un tavolo di lavoro per discutere misure legislative volte a contrastare la chiusura degli sportelli bancari.

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Alcune delle soluzioni proposte dagli italiani includono:

  • Creazione di spazi comunali dove i bancari possono offrire consulenze su appuntamento (51% degli intervistati nel 2024).
  • Apertura di corner bancari all’interno di tabaccherie o centri commerciali (24,8% degli intervistati).
  • Rafforzamento dei servizi bancari online, ma senza rinunciare al supporto umano.

Il rischio bancario tra il 2023 e il 2024 ha portato a un’ulteriore riduzione delle filiali bancarie, con effetti negativi sulla popolazione e sull’economia locale. La chiusura degli sportelli ha aumentato l’insoddisfazione dei cittadini e ha ridotto l’accessibilità ai servizi finanziari, specialmente nelle aree meno urbanizzate.

La digitalizzazione non è ancora in grado di sostituire il contatto umano, e la necessità di nuove soluzioni per contrastare la desertificazione bancaria è più urgente che mai. Il 2024 potrebbe rappresentare un punto di svolta, con le prime iniziative legislative e gli osservatori regionali che cercano di arginare un fenomeno sempre più preoccupante.

Scarica il Comunicato Uilca 



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