Le parole del direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani

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Alle 15:00 presso la sala conferenze del Centro Sportivo di Formello si è svolta la presentazione alla stampa dei tre nuovi acquisti del mercato invernale della Lazio. Insieme a loro anche il Direttore Sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, che ha risposto alle domande dei giornalisti presenti a margine della presentazione.

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Le parole di Fabiani

L’arrivo a sorpresa di Provstgaard 

Mandai a vedere Oliver in una gara di Superlega, questo vuol dire che era per noi un giocatore già attenzionato. Scovato durante lo scouting. È normale che sia valutato anche di persona. Mandai ad agosto un nostro osservatore a vederlo e ci confermò che le nostre percezioni erano corrette. Quando stringi la mano al giocatore, al procuratore, per me significa che è quasi fatta. 

Sulla lista dell’Europa League

Consegneremo a breve la lista, sono state fatte delle valutazioni con il mister. Non bisogna alterare gli equilibri che fino a qui hanno fatto la differenza all’interno dello spogliatoio. Tra poco saprete i giocatori inseriti nella lista UEFA.

Pellegrini-Besiktas, possibile trattativa?

È un operazione estremamente complessa. Pellegrini dovrebbe andare alla Juventus che poi dovrebbe cederlo definitivamente. Soluzione difficile. Ufficialmente non abbiamo avuto alcuna richiesta, se non sentito qualche interessamento, di ufficiale non abbiamo ricevuto nulla.

Con il mercato fatto da Milan e Juventus sarà più difficile entrare in Champions?

Alla ventitreesima giornata i giocatori stanno facendo un percorso straordinario. Abbiamo iniziato un nuovo ciclo, che non si potrà valutare questo in pochi mesi ma in almeno tre anni. Oggi siamo soddisfatti di alcune scelte, ci stanno dando delle soddisfazioni. Spero che questo avvio di campionato possa confermare tutto quello fatto fino ad oggi. Io devo guardare in casa Lazio. Se le altre squadre sono ricorse in maniera massiccia sul mercato evidentemente non ha funzionato qualcosa.

Sull’esclusione di Pellegrini?

Mi sarebbe piaciuta la stessa domanda quando non c’era Hysaj nella lista di settembre. Io dico sempre la verità. La valutazione di mettere in lista alcuni giocatori spetta al tecnico in base alle esigenze, certamente avallata dalla società. Se Pellegrini non fa parte della lista in Serie A è una scelta ponderata a 360 gradi dal tecnico, avallata dalla società per cui si è presa questa strada. Poi ci possono essere i se e i ma, ma nella vita si va avanti con le idee, giuste o sbagliate. 

Basic era in procinto di andare alla Cremonese e non è voluto andare, poi con il Sassuolo non si è fatto nulla, ma noi lo avremmo dato. Poi l’allenatore fa delle valutazioni, può pensare che il ragazzo possa tornare utile e io non posso entrare nella testa dell’allenatore. Devo assecondare le sue richieste, questo non significa che la società non avallai. La società va dietro alle indicazioni del tecnico, come può accadere il contrario. Se avessimo preso Nesta il tecnico sarebbe stato più contento, ma abbiamo una linea guida su dei giovani che possono diventare giocatori importanti. Ci hanno chiesto diversi giocatori, anche lì il tecnico ha messo il veto e noi abbiamo avallato in linea con la coerenza che abbiamo. Non vogliamo smantellare, ma puntellare e rinforzare la squadra. 

Questo accade a gennaio, poi a luglio si apre una nuova fase. Se dovesse andar via Castellanos dovrò prendere un giocatore migliore, la società non andrà mai a indebolire l’organico. In estate potevamo mettere in tasca 100 milioni facendo delle cessioni, abbiamo detto di no perché abbiamo fatto delle considerazioni tra il presidente, il direttore e l’allenatore per rispettare la piazza. I veri acquisti nel mercato di riparazione sono state le richieste respinte di alcuni calciatori.

Sul rendimento di Noslin e Tchaouna

Sono due giocatori molto giovani, dire “bisogna aspettarli” è forzato, perché quando sono entrati hanno sempre dato il loro contributo. Il minutaggio dei giocatori varia in una stagione, alcuni posso giocare di più altri di meno. Il dato positivo? Il modus operandi di Baroni, che quando giocava in Europa cambiava diversi elementi rispetto a chi giocava in campionato. Quando poi vengono meno le coppe giocano spesso determinati giocatori perché sono più affidabili. Siamo soddisfatti sia di Tchaouna che di Noslin, sono convinto che questi giocatori faranno qualcosa di importante nel futuro della Lazio. I nuovi hanno trovato un gruppo sano, questo significa che il gruppo è affiatato e pulito. C’è un gruppo che rispetta e si rispetta.

Possibili rinnovi?

Non penso che ci siano impellenze, ora chiuso il mercato si può lavorare su qualche situazione che può emergere. Abbiamo il buon Pedro che ha 28 anni, a Braga l’ho visto correre come uno di 28 anni e non di 37. È andato in scadenza e gli è stato rinnovato il contratto. Marusic e Mandas sono meritevoli di attenzioni.

Margini di miglioramento di Gila

Io non capivo perché non giocava (ride, ndr). Cosa mi rende più orgoglioso di questa squadra? Non ho tempo di festeggiare e godermi nulla, il calcio è strano, ti pone di fronte a sfide difficili e tutto si azzera in un nanosecondo. Il dispiacere è il non riuscirsi a godere neanche una vittoria, chi fa questo lavoro lo sa perfettamente. La cosa bella è che una vittoria può portare a far gioire un intero popolo e un’intera tifoseria che si gode il risultato.

La formula di acquisto che ha portato qui Provstgaard e Belahyane?

L’ho detto in tanti modi, il calcio si può fare in tanti modi. Conosco tutte le dinamiche, segreti e tranelli. Quando dico che il mercato è un poker allargato è perché ognuno bluffa a proprio modo. Lo scorso anno le operazioni con Rovella e Pellegrini si sono fatte con un’idea, così come lo abbiamo fatto quest’anno con Provstgaard e Belahyane. Non significa che non abbiamo pagato, stiamo facendo in questa maniera così si evitano problematiche e sanzioni. Reda e Oliver sono due giocatori di proprietà della Lazio presi a titolo definitivo. L’unico in prestito è Ibrahimovic perché il Bayern perché non abbiamo trovato un accordo con il Bayern, per cui abbiamo fatto un prestito con diritto di riscatto e il Bayern si è tenuto un controriscatto..

Sull’obiettivo Champions

Non voglio fare pronostici perché poi vengono sovvertiti. Oggi c’è un trend che abbiamo visto da questa squadra, se si continua con l’umiltà e il lavoro , ci possiamo togliere delle soddisfazioni, ma non possiamo mai abbassare la guardia. In Serie A anche l’ultima può rendere la vita difficile alle migliori. La gara di domenica contro il Monza sembra una partita scontata ma vedrete che non sarà così, anzi credo che sarà una delle partite più difficili che andremo ad affrontare. Queste squadre si possono sottovalutare e la presunzione ti può giocare brutti scherzi. Sono già in tensione per la partita di domenica, conosco il calcio, e so che se sottovaluti le avversarie puoi perdere punti quei punti che non recuperi più.

Sull’indice di liquidità?

Ho parlato anche di controriscatto per Ibra. Se faccio un’operazione e mi viene messo un controriscatto io sono sempre perdente, per questo faccio un’operazione diversa. Per Provstgaard e Belahyane abbiamo riservato una percentuale di futura rivendita. Il Bayern voleva il controriscatto e aveva altre vedute, poi la differenza la farà il calciatore. Se dovesse trovarsi bene alla Lazio può essere un elemento a nostro favore. Il Bayern ci crede e ha spinto per avere il controriscatto.

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Qual è la collocazione tattica di Dele-Bashiru?

Questa è una domanda tecnica che potrà esser fatta a Baroni. Io non entro nel merito delle scelte del tecnico. Ci deve essere grande rispetto e sintonia tra le parti, così si crea l’alchimia giusta da trasferire nello spogliatoio. Io non vado a chiedere “perché non gioca questo o quello”. Sulle uscite l’allenatore pone un veto, che arriva fino a un certo punto. Se una società porta 100 milioni per un giocatore, le valutazioni cambiano. Abbiamo assecondato il parere del tecnico, ma abbiamo anche messo un timbro sul nostro programma, senza deludere nessuno Vogliamo creare un gruppo importante nel tempo, non si possono cambiare 20 giocatori dall’oggi al domani. Se davo Nuno Tavares a 60 milioni qualcuno poteva protestare. A gennaio ho detto no, a luglio se si presenta un’offerta importante la società può pensarci, anche sentendo l’allenatore ma in maniera diversa. Come possiamo prendere in giro i tifosi? Non potendo indebolire la squadra, abbiamo fatto delle rinunce importanti, ma la coerenza è necessaria.



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