“Il club vuole mantenere la categoria e un equilibrio economico”

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“Il mancato arrivo del sesto difensore? Ho Pieraccini e Piacentini e valorizzo i giovani del vivaio”. Su Kargbo: “Chi non vuole più vestire la maglia del Cesena preferisco che vada via”. In occasione della presentazione alla stampa locale del centrocampista Dario Saric e dell’attaccante Flavio Russo, gli ultimi arrivati in casa bianconera, da Palermo e Sassuolo, il ds del Cavalluccio Fabio Artico ha fatto il bilancio del mercato invernale. “Il mercato si è chiuso finalmente”, ha detto Artico sottolineando le cinque operazioni in uscita e le quattro in entrata: sono usciti Van Hoojidonk, Saber, Curto, Kargbo e Chiarello e sono entrati La Gumina, Saric, Russo e Giovannini.

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“E’ stato un mercato particolare – il pensiero del direttore sportivo – perché la costruzione della squadra quest’estate, e il mercato di questo inverno, poggiavano sulla condizione di una società che vuole mantenere la categoria e vuole mantenere l’equilibrio economico. Questo passa attraverso la valorizzazione dei giovani del vivaio. Penso che ci fossero da fare solo dei ritocchi, il Cesena non era una squadra da stravolgere, alcune uscite sono state la conseguenza della volontà di alcuni giocatori di non vestire più la maglia del Cesena. E dico che se c’è un giocatore che non sposa la causa, preferisco che vada via, ovvio che questo ha un po’ condizionato i movimenti in entrata. Sono molto soddisfatto dei giocatori che sono arrivati perché hanno forti motivazioni, la percezione che c’è del Cesena all’esterno, è quella di una società seria”. Ha chiesto espressamente di andare via Kargbo, assecondato nel desiderio di sposare il Blackburn, squadra di seconda divisione inglese. Ha sottolineato Artico: “Kargbo è uscito a quattro giorni dalla chiusura del mercato, una cessione che non era prevista ma sono contento per la società che ha ritenuto l’offerta degli inglesi congrua, preciso che gli utili fatti con la cessione di Kargbo non erano a disposizione del mercato invernale”.

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Anche Curto ha chiesto di cambiare aria, ed è andato alla Sampdoria, via Como, terminando anticipatamente il prestito al Cesena. Sul tema del ‘buco’ in difesa con l’uscita di Curto non rimpiazzata, il ds bianconero ha detto: “Ho fatto una serie di valutazioni, credo che Pieraccini e Piacentini siano ottimi difensori, il primo è nato e cresciuto con questa maglia, il secondo ha una professionalità e unità di intenti che gli consente di giocare in questa categoria, possono fare benissimo parte di questo pacchetto difensivo e sono convinto che potranno scalare le gerarchie. Ho valutato che nel girone di andata il sesto difensore ha fatto solo 18 minuti e il quinto ha giocato 45 minuti, io devo mantenere un equilibrio all’interno della squadra e non aveva senso prendere un difensore qualsiasi che avrebbe potuto rompere questo equilibrio, i rischi erano maggiori dei benefici. Piuttosto che prendere un giovane, un sesto difensore per ‘riempire’ preferisco valorizzare qualcuno della Primavera, ho Valentini, Pitti, Zamagni”.

Tornando sulla cessione di Kargbo, Artico ha precisato che “sapevo che c’era l’interesse del Blackburn ma non erano arrivate offerte concrete, questo è avvenuto solo quattro giorni prima della chiusura del mercato, prima non avevo la sensazione che potesse andare via. Ci siamo trovati senza un attaccante, ho considerato la duttilità dei giocatori che avevo e sono andato a cercare una caratteristica che ci mancava, cioè un giocatore di struttura come Flavio Russo”.

Il direttore sportivo si è soffermato anche su Francesconi: “E’ un centrocampista di struttura e impatto, ripeto che la nostra linea è non togliere la possibilità di dare valore ad un prodotto del settore giovanile. E’ vero che i numeri dicono che subiamo parecchi gol, ma siamo i secondi del campionato per produzione di occasioni da rete, l’obiettivo è trovare un equilibrio tra le due cose”.

Sul rientro alla base di Giovannini: “Vedremo se è il caso di mandarlo a giocare in Primavera, è un talento e col Pineto doveva avviare un percorso di crescita che purtroppo non è avvenuto, ha giocato 40 minuti in sei mesi. Preferisco si alleni ad alto livello con noi e chissà che non abbia la sua occasione in B, tenerlo in C gli avrebbe fatto perdere un anno”.



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