tragedie in calo del 38%. Per l’osservatorio è in zona ‘gialla’

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I dati diffusi per il 2024 dall’osservatorio sicurezza Vega evidenziano un miglioramento per quanto riguarda gli infortuni mortali sul lavoro in provincia di Forlì-Cesena, si registra infatti un calo del 38%, in controtendenza con il dato regionale che vede l’Emilia Romagna in zona ‘arancione’. Per individuare le aree più fragili d’Italia sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’osservatorio elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità, che va dal colore bianco a quello rosso.

La zona arancione, quella in cui si trova l’Emilia-Romagna, è la zona che raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le più elevate a livello nazionale. A fine dicembre 2024, il rischio di infortunio mortale in regione (35,1 morti per milione di occupati) risulta superiore a quello medio nazionale (34,1).

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Forlì-Cesena, dato in controtendenza, dimezzati gli infortuni mortali in occasione di lavoro

A Forlì-Cesena l’incidenza di mortalità sul lavoro nel 2024 è 28,1, nel 2023 era ben più alta, 56,5. Scorrendo i dati della nostra provincia infatti si nota che nel 2024 ci sono stati otto infortuni mortali (itinere e in occasione di lavoro). Nel 2023 gli infortuni mortali, sia nel tragitto casa-lavoro che nello svolgimento delle mansioni, erano stati 13. C’è quindi un calo del 38%. Se si prende il dato al netto degli infortuni mortali in itinere (cioè nel tragitto casa-lavoro), gli infortuni mortali in occasione di lavoro sono dimezzati, passando da dieci a cinque.

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Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che Piacenza e Bologna si trovano in zona rossa con indici rispettivamente pari a 46,3 e a 44,3. Rimini e Ferrara in zona arancione con indice di 41,6 e 40,7. In zona gialla troviamo Modena (33,8), Reggio Emilia (28,8), Parma (28,3) e Forlì (28,1). Solo Ravenna è in zona bianca con un’incidenza di mortalità pari a 17,6.

In termini assoluti invece, gli infortuni mortali la maglia nera va a Bologna con 24 vittime, a seguire Modena (12), Parma (10), Ferrara e Rimini (9), Forlì-Cesena, Piacenza, Ravenna e Reggio Emilia (8). Parlando di infortuni mortali in occasione di lavoro, invece, risulta Bologna con 21 morti sul lavoro, Modena (11), Reggio Emilia (7), Ferrara, Parma, Piacenza e Rimini (6), Forlì-Cesena (5) e Ravenna (3).

Il manifatturiero il settore più a rischio

“Con un’incidenza di mortalità superiore alla media nazionale, l’Emilia-Romagna si colloca al limite della zona arancione nella mappatura dell’emergenza, ovvero quella in cui subito dopo la rossa si trovano le regioni con un rischio di mortalità più preoccupante rispetto al resto del paese. Stiamo parlando di un indice di incidenza di mortalità per milione di lavoratori pari a 35,1, superiore al dato medio nazionale”: questo è il commento di Mauro Rossato, presidente dell’osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente Vega, in merito ai dati sugli infortuni in Emilia-Romagna aggiornati al mese di dicembre.

Le attività manifatturiere, nel 2024, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (12.366).

Cosa è l’incidenza degli infortuni mortali sul lavoro

L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.

La zonizzazione utilizzata dall’osservatorio sicurezza e ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo una scala di colori: bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale; giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale. La pericolosità si alza col livello arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale; rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.

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