CARABINIERI – BOLZANO * SOLDA – AVELENGO (BZ), VALANGHE 29/1: «DENUNCIATI I RESPONSABILI, AVVENUTE NEI COMPRENSORI SCIISTICI “SOLDA ORTLES“ E “MERANO 2000“»

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14.04 – giovedì 6 febbraio 2025

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Lo scorso 29 gennaio, è stata senz’altro una giornata da ricordare per le valanghe che hanno interessato due distinti comprensori sciistici dell’Alto Adige, provocate a causa della condotta gravemente negligente di due diverse coppie di sciatori. Solamente per caso fortuito non ci sono stati feriti nei due eventi, ma il rischio è stato altissimo, tenuto conto della particolare affluenza sulle piste in questo periodo della stagione invernale.

Sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria dai Carabinieri della Stazione di Prato allo Stelvio, i due sciatori free-rider che a Solda (Bz), sciando fuoripista su un pendio ricoperto di neve fresca accumulatasi dalle abbondanti nevicate dei giorni precedenti, hanno causato il distacco di una valanga. La ragione del gesto è probabilmente da ricollegarsi al desiderio dei due giovani ragazzi di immortalare la propria impresa tramite apposite videocamere di cui erano dotati. Una discesa folle, poi pubblicata su vari profili social riconducibili ai due, dove al brivido dell’evento si unisce il desiderio, ad ogni costo, di ricercare “followers” e “visualizzazioni”.

La valanga che ne è seguita, con un fronte di circa 400 m, ha però attraversato una pista subito a valle del pendio, andandosi ad arrestare contro la vicina e sottostante stazione della seggiovia “Des Alpes”, in quel momento interessata dai molti utenti che in questo periodo popolano il rinomato comprensorio sciistico di “Solda all’Ortles”. Solo un miracolo ha quindi evitato il peggio, considerato che, nel momento del distacco, sulla sottostante pista da sci, non stava transitando alcuno sciatore e che il vicino impianto di risalita, seppure colpito, ha riportato solo lievi danni infrastrutturali. A seguito dell’evento, tempestivo è stato il successivo intervento dei Carabinieri sciatori che prestano servizio di vigilanza e soccorso presso il comprensorio, il quale ha permesso di raccogliere preziose informazioni dai testimoni presenti, sia in merito all’accaduto sia circa i probabili autori, non più presenti all’arrivo della pattuglia.

Da questi primi elementi sono partiti i più complessi accertamenti condotti dai militari della Stazione Carabinieri di Prato allo Stelvio, che hanno permesso di risalire all’identità di uno dei due sciatori e, successivamente, hanno indotto anche il secondo, ormai braccato, a costituirsi. Ad entrambi i ragazzi, poco più che ventenni ed originari del Trentino, quasi inconsci del potenziale disastro che avrebbero potuto creare, la bravata è costata un deferimento da parte dei Carabinieri per il reato di provocata valanga.

Alle ore 11:30 dello stesso giorno, è scattato l’allarme valanga anche ad Avelengo, sul Picco Ivigna, parte del comprensorio sciistico “Merano 2000”, che aveva coinvolto due sci alpinisti locali travolti dalla neve, solo fortunatamente non coinvolgendo altre persone che avrebbero anche potuto perdere la vita.

I Carabinieri impiegati nel servizio piste presenti sul posto hanno immediatamente notato il fronte di due distinte valanghe staccatesi sul versante est della montagna, avviando prontamente le operazioni di soccorso.

Nel corso delle operazioni, i militari hanno ascoltato turisti e testimoni per cercare di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Il primo sci alpinista è riuscito a liberarsi autonomamente, mentre il secondo è stato estratto dai soccorritori. Sul luogo, sono intervenuti anche la squadra di soccorso alpino e l’elicottero Pelikan, che ha trasportato due sci alpinisti all’ospedale di Bolzano per i controlli del caso.

A seguito delle attività d’indagine, è emerso che i due sci alpinisti, pensionati altoatesini, stavano risalendo in diagonale il versante del Monte Piccolo Ivigna, quando la valanga si è staccata e li ha travolti.

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Sono stati altresì cristallizzati gravi elementi di indubbia negligenza: i due sci alpinisti, infatti, non erano dotati degli apparecchi ARTVA, obbligatori per la pratica dello sci alpinismo in condizioni di rischio, avevano intrapreso una risalita in fuori pista nonostante il bollettino nivo-meteorologico provinciale segnalasse un livello di pericolo molto elevato (livello 4 su 5), ma soprattutto avevano anche ignorato i divieti posti dalla segnaletica compensativa ai bordi delle piste.

All’esito delle indagini, dunque, i due soggetti sono stati deferiti in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria, per il reato di provocata valanga.

Per tutti, una preziosissima lezione di vita, nella speranza che tali leggerezze, in un ambiente tanto incantevole quanto pericoloso, non si ripetano.

 

 

 

 

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