Bonus Mobili 2025: Come Ottenere La Detrazione Fiscale Per Arredi Ed Elettrodomestici – Studio Pizzano

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Il bonus mobili 2025 consente di risparmiare fino al 50% sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe energetica elevata, ma è necessario rispettare precise condizioni, tra cui l’avvio di lavori di recupero edilizio a partire dal 1° gennaio 2024. Vediamo in dettaglio come funziona, chi può beneficiarne e quali interventi sono ammessi.

Cosa è Il bonus mobili

Il bonus mobili è una misura fiscale che consente di ottenere una detrazione IRPEF del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, ma solo in presenza di lavori di recupero edilizio avviati nell’anno precedente all’acquisto. Per il 2025, il requisito temporale è particolarmente stringente: i lavori devono essere iniziati dal 1° gennaio 2024. Questo significa che chiunque abbia effettuato interventi di recupero edilizio prima del 2024 non potrà beneficiare della detrazione per le spese sostenute nel nuovo anno.

Con un tetto massimo di spesa di 5.000 euro e una normativa ben precisa, il bonus mobili rappresenta un’opportunità importante per chi desidera rinnovare la propria abitazione con arredi ed elettrodomestici efficienti, ma richiede una corretta comprensione delle regole. In questo articolo, analizziamo ogni aspetto della misura, fornendo dettagli pratici, esempi concreti e riferimenti normativi utili sia ai professionisti che ai non addetti ai lavori.

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Chi può richiedere il bonus mobili?

La detrazione fiscale è accessibile a chiunque sostenga spese per mobili ed elettrodomestici collegati a interventi di recupero edilizio realizzati in conformità alla normativa vigente. Questo significa che:

  1. I beneficiari devono aver avviato lavori di recupero edilizio a partire dal 1° gennaio 2024.
  2. Gli acquisti di mobili ed elettrodomestici devono essere effettuati nel 2025.
  3. Gli interventi edilizi devono rientrare nelle categorie previste dall’art. 3 del DPR 380/2001.

La detrazione del 50% si applica a un massimo di 5.000 euro di spesa, quindi è possibile ottenere un rimborso massimo di 2.500 euro in dieci anni, suddiviso in rate annuali di pari importo. Questo limite è specifico per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici e non dipende dall’importo complessivo dei lavori di recupero edilizio.

Un esempio pratico per chiarire meglio: se nel 2025 acquisti un letto, un armadio e una lavatrice di classe energetica A+ per un totale di 4.800 euro, potrai detrarre il 50% di questa spesa, ovvero 2.400 euro, in dieci rate annuali da 240 euro ciascuna.

Gli interventi di recupero edilizio ammessi

Non tutti i lavori di recupero edilizio danno diritto al bonus mobili. La normativa stabilisce che gli interventi devono rientrare in una delle seguenti categorie previste dall’art. 3 del DPR 380/2001:

  • Manutenzione ordinaria: riguarda interventi sulle parti comuni di edifici residenziali, come la tinteggiatura delle scale, la riparazione di guardiole o lavanderie condominiali.
  • Manutenzione straordinaria: include opere su singole unità immobiliari o parti comuni, come la sostituzione di infissi esterni, l’installazione di un ascensore o il rifacimento degli impianti elettrici.
  • Restauro e risanamento conservativo: riguarda interventi volti a conservare o valorizzare immobili di particolare interesse storico o architettonico.
  • Ristrutturazione edilizia: comprende lavori come la demolizione e ricostruzione di edifici con una volumetria inferiore rispetto a quella originaria.
  • Interventi necessari per ricostruzione post-calamità: si applicano agli immobili danneggiati da eventi calamitosi, purché sia stato dichiarato lo stato di emergenza.
  • Demolizione e ricostruzione in zone sismiche: riguarda edifici situati in zone sismiche 1, 2 e 3, purché i lavori siano eseguiti da imprese di costruzione che vendano l’immobile entro 30 mesi dal termine dei lavori.

Un caso particolare è rappresentato dagli interventi effettuati su immobili acquistati da imprese di costruzione o ristrutturazione. In questi casi, la data di “inizio lavori” coincide con quella di acquisto o assegnazione dell’immobile.

Ad esempio, se nel 2025 acquisti un appartamento ristrutturato da un’impresa e decidi di arredarlo, potrai beneficiare del bonus mobili per gli acquisti effettuati nello stesso anno, considerando come data di inizio lavori quella riportata nel rogito.

Mobili ed elettrodomestici ammessi

Il bonus mobili si applica esclusivamente agli acquisti di:

  • Mobili nuovi: come letti, armadi, librerie, tavoli, sedie, divani, poltrone, credenze, scrivanie e materassi.
  • Elettrodomestici ad alta efficienza energetica: inclusi frigoriferi, lavatrici, asciugatrici, forni, lavastoviglie, piani cottura a induzione, purché appartengano almeno alla classe energetica A+ (A per i forni).

Non sono ammessi gli acquisti di porte, pavimenti, tendaggi, complementi d’arredo o altri oggetti decorativi.

Un esempio pratico: se nel 2025 acquisti un frigorifero di classe A++ per 1.200 euro e un divano per 2.800 euro, la spesa complessiva di 4.000 euro rientra nel limite massimo di 5.000 euro e potrai detrarre il 50% della spesa, pari a 2.000 euro.

Come dimostrare l’inizio lavori

La data di avvio dei lavori di recupero edilizio è un requisito fondamentale per accedere al bonus mobili. Questa data può essere dimostrata in diversi modi, a seconda della tipologia di intervento:

  • Con documenti amministrativi: come permessi, autorizzazioni o comunicazioni all’ASL (se obbligatorie).
  • Con una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà: nel caso di lavori in edilizia libera, dove non sono richiesti titoli abilitativi.

Ad esempio, se nel 2024 hai avviato lavori di manutenzione straordinaria sul tuo appartamento, come il rifacimento del bagno, e non hai richiesto permessi specifici, potrai autocertificare la data di inizio lavori con una dichiarazione sostitutiva.

Modalità di pagamento e documentazione necessaria

Per beneficiare del bonus mobili, è indispensabile effettuare i pagamenti con strumenti tracciabili, come bonifici ordinari, bonifici parlanti, carte di credito o di debito. Non sono ammessi pagamenti in contanti o con assegni.

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È fondamentale conservare:

  • Le fatture relative agli acquisti.
  • Le ricevute dei pagamenti.
  • La documentazione che attesta l’inizio dei lavori di recupero edilizio.

Ad esempio, se acquisti un elettrodomestico e lo paghi con carta di credito, dovrai conservare sia la fattura che l’estratto conto che riporta il pagamento.



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