in attesa del voto tedesco, tra incertezza economica e tagli dei tassi « LMF Lamiafinanza

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


Nell’Eurozona i dati di attività hard e soft restano deboli, con l’economia tedesca in calo per il secondo anno consecutivo (-0,2% anno su anno) nel 2024. Se si considera anche la deludente attività di fine anno in Francia, il PIL dell’Eurozona potrebbe aver sfiorato la stagnazione nel 4° trimestre – segnalando un rischio di ribasso per la nostra previsione trimestrale dello 0,1% (al di sotto della linea di base di crescita del PIL dello 0,2% della Bce).
Uno dei principali sviluppi macro dall’inizio dell’anno è il rally dei prezzi dell’energia: i prezzi del petrolio e del gas naturale sono superiori rispettivamente del 3% e del 14% in in euro rispetto ai livelli stimati dalla BCE lo scorso dicembre per il 2025. Pertanto, includendo l’ultima variazione dei prezzi, ora prevediamo che l’inflazione dell’Eurozona si attesterà su una media del 2,0% quest’anno (+0,1 punti percentuali) e dell’1,6% l’anno prossimo (-0,1 punti percentuali).

Tuttavia, riteniamo che queste pressioni sull’inflazione non impediranno alla Banca Centrale Europea di proseguire verso il raggiungimento di un “orientamento di policy appropriato”. Il capo economista della Bce, Philip Lane, ha evidenziato il rischio che tassi di interesse troppo alti possano tradursi in un mancato raggiungimento del target di inflazione della Banca Centrale – che è poi il nostro scenario di base – giustificando così il fatto che non ci saranno pause fino a quando il tasso di deposito sarà al di sopra dell’intervallo di tassi neutrali tra l’1,75% e il 2,50%. Inoltre, rileviamo che tra i membri del Consiglio Direttivo è emerso un ampio consenso sul fatto che sia possibile raggiungere il tasso di deposito del 2% entro l’estate. Continuiamo a prevedere che il tasso di deposito si sposti in territorio accomodante nella seconda metà dell’anno, raggiungendo l’1,5% entro la fine dell’anno.

Germania – la tanto attesa ripartenza?
Il 23 febbraio si terranno le elezioni anticipate in Germania, nove mesi prima del previsto. Per un intero anno, i Cristiano Democratici (CDU/CSU) hanno registrato un vantaggio di 10 punti nei sondaggi, il che suggerisce che il loro leader, Christian Merz, sarà il prossimo Cancelliere. Tuttavia, ci sono ancora delle incognite da tenere in considerazione, incluso il tempo necessario per formare una coalizione e la possibilità che la CDU si allei con il Partito Socialdemocratico (SPD) per ricomporre una grande coalizione, o che si allei con i Verdi. L’esperienza passata suggerisce che i negoziati di coalizione potrebbero richiedere diversi mesi. Oltre a superare la maggioranza del 50% nella Camera bassa, i partiti dovranno anche tenere conto della maggioranza del 66% necessaria per apportare modifiche costituzionali, in particolare per modificare il freno al debito. Pur dovendo affrontare una serie di decisioni, i policymaker tedeschi dovrebbero concentrarsi sulla realizzazione di investimenti pubblici pluriennali in infrastrutture, sanità, istruzione, energia e difesa. Un’economia potenziata dal settore pubblico dovrebbe aiutare a stabilizzare il deterioramento del mercato del lavoro. La nostra ipotesi di base, tuttavia, rimane che le cose si muoveranno in modo moderato. Dati i consueti ritardi nella realizzazione degli investimenti, riteniamo che sia necessario un vero e proprio sostegno a breve termine al reddito disponibile delle famiglie (ad esempio, tagli alle tasse e aumento del salario minimo). La CDU/CSU offre tagli fiscali sia alle imprese che alle famiglie con reddito più elevato.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Francia – in attesa dei dettagli sulla Legge di Bilancio 2025
Nelle prossime settimane, seguiremo inoltre con attenzione le (nuove) misure chiave del Bilancio 2025 dell governo francese (Stato centrale e previdenza sociale). Gli obiettivi di deficit pubblico sono stati rivisti al rialzo al 5,4% per quest’anno (contro il 5,0% iniziale), il che riflette anche le ipotesi di crescita del PIL più deboli (0,9% contro 1,1%; AXA IM: 0,7%). Senza dubbio, la decisione di S&P sul rating sovrano della Francia (attualmente AA- con prospettive stabili), attesa per il 28 febbraio, sarà un altro evento chiave del mercato da tenere monitorato.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link