Pd, il congresso resta in bilico

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Sul congresso provinciale del Partito democratico non si scrive ancora la parola fine. E la questione prosegue a colpi di ricorsi.
Nella serata di martedì la Commissione di Garanzia del Pd del Lazio, presieduta da Alberto Tanzilli, ha deliberato in merito alla questione relativa al tesseramento 2024 in provincia di Frosinone, ritenendo le iscrizioni valide, ma non ai fini del congresso. Cinque i voti favorevoli, uno contrario, con due membri che sono usciti prima della votazione.

Il ricorso di Migliorelli

Immediata la levata di scudi del Coordinamento di Achille Migliorelli, candidato alla segreteria provinciale del partito, che, subito dopo la votazione ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso. Ricorso inoltrato, detto fatto, già nella mattinata di ieri alla Commissione nazionale di garanzia, presieduta da Stefania Gasparini. Restano dunque in sospeso i due schieramenti a sostegno dei candidati alla segreteria provinciale. Da una parte Area Dem, che fa riferimento a Francesco De Angelis, che insieme al collettivo “Parte di Noi”, cui sono associati Nazzareno Pilozzi e Danilo Grossi, sostiene la candidatura di Achille Migliorelli, dall’altra Rete Democratica di Sara Battisti e Base Riformista di Antonio Pompeo, a sostegno del segretario uscente Luca Fantini.
«Una decisione assurda e incomprensibile». Questa la reazione a caldo del coordinamento Migliorelli, che non usa mezzi termini: «Come si fa a dire che una persona è regolarmente iscritta ma non può votare? È chiaro che non potendo obiettare nulla sulla regolarità del tesseramento hanno dovuto trovare questa motivazione che non ha alcun fondamento politico e regolamentare – commentano – È inoltre evidente che la sola finalità sia quella di non far tenere il congresso, perché hanno paura di perderlo».
Stringato ma deciso Mauro Buschini, esponente di spicco di Area Dem: «Una decisione che lascia sorpresi – commenta – Abbiamo inoltrato il ricorso alla Commissione nazionale e siamo fiduciosi che venga accolto».

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Le perplessità riguardano, infatti, quella che appare come una contraddizione nella decisione del consiglio regionale di garanzia. Una questione che muove dai dubbi sollevati sulla distribuzione dei moduli per il tesseramento durante la riunione del 23 dicembre scorso e che interessa circa 1.200 tessere su un totale di oltre 5.000. Iscritti sì, dunque, ma senza possibilità di voto al congresso. «Con questa deliberazione è stata introdotta una nuova figura – ironizza Nazzareno Pilozzi – Quella dell’iscritto menomato. Se si è iscritti si è iscritti. Se non si è iscritti non si è iscritti. Credo che si sia trattato di una decisione più politica che giuridica – prosegue – Confido fiducioso nella decisione del consiglio nazionale, convinto che ci siano tutte le condizioni per far prevalere il buon senso».

La replica di “Più di prima”

Dura la replica del Coordinamento “Più di prima”, a sostegno della candidatura di Fantini: «Riteniamo irricevibile il tono e i contenuti di quanto scritto dalla mozione a sostegno di Migliorelli – scrivono in una nota – Loro stessi hanno bloccato il congresso, commettendo un atto improprio e unilaterale, che ha sovvertito le regole che la nostra comunità si è data in seno alla direzione regionale, durante il mandato della segreteria provinciale uscente e nello svolgimento del ruolo e della funzione della commissione per il congresso. A conferma di ciò – proseguono – la Commissione di Garanzia regionale ha deliberato rispetto a quanto compiuto da un dirigente regionale, senza che vi sia stato alcun mandato politico e senza una presa di distanza da parte della Segreteria Regionale».

E aggiungono: «Per altro alcuni membri della stessa, nonostante la quest’ultima sia frutto di un accordo unitario, si sono apertamente schierati a sostegno dell’alto candidato. Questo conferma, di fatto, oltre che la mancanza di terzietà da parte del livello regionale del partito, anche che i nostri ricorsi avevano un fondamento. Noi – concludono – siamo abituati a rispettare sempre le decisioni degli organismi di garanzia».

E non manca un appunto sulla visita dei giorni scorsi di Dario Nardella in Ciociaria. «Rileviamo con grande sorpresa che la prima uscita pubblica sul territorio provinciale dell’europarlamentare Dario Nardella, nonostante l’impegno collettivo profuso per la sua elezione al Parlamento europeo, sia stata a sostegno di una sola parte, anziché rappresentare l’unità del partito. Nonostante ciò, ribadiamo di essere pronti a fare il congresso, forti delle nostre idee e del grande sostegno dimostrato. Siamo sicuri che il nazionale si farà garante di un percorso che tuteli tutte e tutti».

A questo punto, dunque, con il congresso che rimane in sospeso, appare molto probabile che venga spostato il termine per la presentazione delle candidature alla segreteria provinciale, fissato dal segretario regionale del Pd del Lazio Daniele Leodori, al 10 febbraio. E, se la commissione nazionale confermasse la decisione di quella regionale, per la platea congressuale, si potrebbe dover considerare il tesseramento 2025.



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