Economia – Tagli rinviati a fine marzo, in 32 con il fiato sospeso. La Filcams-Cgil all’attacco, più ottimista la Uilm. Intanto si prevede una nuova serrata per mancanza di ordini, in particolare per il Grecale full electric della Maserati. Sindacati a Bruxelles per tenere alta l’attenzione sul settore automotive
Nonostante gli ulteriori tentativi fatti nel mese di gennaio per giungere ad una soluzione per evitare i licenziamenti ed ottenere una proroga dell’appalto scaduto lo scorso 31 dicembre, per gli operai della De Vizia sembra non ci sia nulla di fare: Stellantis ha confermato di voler internalizzare il servizio di pulizie dello stabilimento.
Per questo motivo anche l’ultima proposta al ribasso fatta pervenire da De Vizia alla multinazionale non è stata accettata: la dirigenza del sito pedemontano ha concesso solo una mini proroga di due mesi, ovvero fino al 31 marzo, dopodiché il servizio verrà internalizzato definitivamente. Questa proroga servirà soprattutto a De Vizia per tentare di ricollocare i 32 lavoratori senza dover necessariamente ricorrere alla cassa integrazione per cessata attività.
Questo è quanto emerso dal vertice che si è svolto ieri in regione Lazio tra i rappresentanti delle De Vizia e le organizzazioni sindacali. Presenti all’incontro Luca De Zolt per la Filcams-Cgil e Francesco Giangrande per la Uilm. I sindacati si aspettavano un esito diverso ma la fumata bianca, invece, non è arrivata.
Si tratta di una fumata nera, nerissima, per la Filcams-Cgil che con Luca De Zolt spiega: “Stellantis ha accordato a De Vizia una mini proroga di due mesi, finalizzata, secondo la multinazionale, alla ricollocazione dei lavoratori in altri appalti. Stellantis ottiene quindi il suo obiettivo di scaricare i costi sociali sulle aziende appaltanti. Noi riteniamo irresponsabile l’atteggiamento di Stellantis e chiediamo che il Ministero dell’Industria continui a insistere per una proroga dell’appalto. Nel contempo, abbiamo chiesto a De Vizia di aprire un confronto serrato sulle ricollocazioni, con l’obiettivo – conclude De Zolt – di non lasciare nessun lavoratore senza un’ offerta occupazionale”.
Meno pessimista è la posizione della Uilm che con il segretario provinciale Gennaro D’Avino spiega: “De Vizia deve impegnarsi a ricollocare alcuni lavoratori, dopodiché, entro il 31 marzo, con un abbassamento dei costi non è escluso che si possa puntare a un rinnovo dell’appalto visto che Stellantis ha chiesto di abbassare i costi”.
Ad ogni modo l’incontro tenutosi ieri tra l’azienda e le due organizzazioni sindacali alla presenza della regione della Lazio si è concluso con un rinvio a stretto giro: il 25 febbraio ci sarà un nuovo incontro interlocutorio con Regione Lazio per verificare la possibilità di ricollocazione dei lavoratori in altri appalti.
A voler vedere il bicchiere mezzo pieno c’è questa mini proroga che lascia aperto qualche spiraglio, ma in realtà la situazione è molto critica: sempre a fine marzo, infatti, è prevista un’altra emorragia occupazionale. Lo dice sempre il segretario provinciale Uilm, D’Avino, che spiega: “Oltre all’internalizzazione dichiarata dalla direzione Stellantis dell’appalto dei 32 posti di lavoro di De Vizia, la direzione Stellantis comunica la mancata proroga anche del contratto per le presse di carta e cartone, con scadenza 31 marzo 2025. Questo determina un ulteriore decremento di 6 posti di lavoro”.
La crisi del settore automotive fa insomma sentire i suoi effetti sulle fabbriche dell’indotto e dei servizi, ma a fare i conti con la dura realtà sono anche gli operai dello stabilimento di viale Umberto Agnelli. Le tute rosse Alfa Romeo sono tornate sulle linee da appena dieci giorni dopo quasi due mesi di stop e all’orizzonte già si intravede un’altra serata: secondo ambienti ben informati la prossima settimana verrà comunicato un nuovo fermo produttivo a causa della mancanza di commesse, in particolar modo in grave sofferenza è il Grecale full electric della Maserati.
Una protesta, quella del settore automotive, che ieri è sbarcata a Bruxelles sotto la sede del Consiglio Europeo, in place Jean Rey, per rivendicare un concreto piano industriale europeo. Si tratta della prima manifestazione di questo genere in cui i sindacati di tutta Europa, compatti, chiedono un cambio di rotta all’UE rispetto alle politiche industriali e in prima linea ha manifestato a Bruxelles anche una delegazione del cassinate delle diverse sigle sindacali.
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