Dopo gli Usa anche Israele via dal Consiglio diritti umani Onu

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di Angelo Vitale





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Israele seguirà la decisione degli Stati Uniti e si ritirerà dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar parlando di discriminazione nei confronti di Israele, secondo il quotidiano israeliano di sinistra Haaretz. In un post su X, il ministro degli Esteri Sa’ar ha poi fatto sapere che “accoglie con favore la decisione del presidente Trump di non partecipare al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Israele si unisce agli Stati Uniti e non parteciperà al Consiglio”. “Tradizionalmente – accusa Sa’ar – l’Unhrc ha protetto i violatori dei diritti umani consentendo loro di nascondersi dai controlli, demonizzando invece ossessivamente l’unica democrazia del Medio Oriente: Israele”.

“Questo organismo si è concentrato sull’attacco a un paese democratico e sulla propaganda dell’antisemitismo, anziché promuovere i diritti umani – prosegue il ministro nel suo attacco -. La discriminazione nei nostri confronti è chiara: nel Consiglio Israele è l’unico paese con un punto all’ordine del giorno dedicato esclusivamente a lui. Israele è stato sottoposto a oltre 100 risoluzioni di condanna, oltre il 20% di tutte le risoluzioni mai approvate nel Consiglio, più di quelle contro Iran, Cuba, Corea del Nord e Venezuela messi insieme”. “Israele non accetterà più questa discriminazione!”, ha concluso Sa’ar.

Il presidente Donald Trump aveva ieri annunciato che gli Stati Uniti si ritireranno dal principale organismo delle Nazioni Unite per i diritti umani e non riprenderanno a finanziare l’Unrwa, l’Agenzia Onu che assiste i palestinesi in tutto il Medio Oriente.

L’anno scorso gli Stati Uniti avevano abbandonato il Consiglio per i diritti umani con sede a Ginevra e interrotto la loro linea di finanziamenti all’Unrwa dopo che era emerso il coinvolgimento di alcuni dipendenti dell’organizzazione nell’invasione del sud di Israele, ad opera di Hamas del 7 ottobre 2023, che innescò la guerra a Gaza.

“Ho sempre pensato che l’Onu abbia un potenziale enorme – aveva detto detto Trump ai giornalisti alla Casa Bianca – . In questo momento non sta vivendo quel potenziale, devono darsi una mossa”. Una vera e propria messa in discussione delle strategie delle Nazioni Unite cui gli Usa garantiscono il 22 per cento del bilancio operativo ordinario, seguiti dalla Cina.


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