Qualità della vita a Milano: 6 cittadini su 10 si sentono sicuri, ma i trasporti non reggono il confronto europeo

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di
Maurizio Giannattasio

I risultati del sondaggio Ipsos: prezzi stellari per le case, buona la disponibilità di servizi nei quartieri

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La città delle contraddizioni. Dove la priorità è la sicurezza ma alla domanda se ti senti sicuro nella tua Milano, oltre il 60 per cento risponde sì. Una terra di mezzo. Dove, su un tema caldo come la mobilità, ci si sente giganti rispetto al resto del Paese, ma pigmei in confronto alle altre capitali europee. Ma è anche la città dove la percezione, da fenomeno soggettivo, si sposa perfettamente con la realtà oggettiva: la consapevolezza che il costo delle abitazioni è un primato che si lascerebbe volentieri al resto d’Italia, ma che comunque, vabbé, a Londra e Parigi è anche peggio.

Milano e la qualità della vita, fotografata dal sondaggio di Ipsos per il Corriere della Sera. Nonostante la volatilità delle classifiche nazionali con città che salgono e scendono gli scalini del gradimento, i milanesi sentono ancora di vivere in una comfort zone. Anche là dove le pagine dei giornali e i servizi della tv picchiano duro: Milano come Gotham city. Ebbene a sentire il campione intervistato da Ipsos, la percezione di insicurezza sembra appartenere più a chi non abita la città che ai milanesi. Alla domanda «lei personalmente quanto si sente sicuro nella zona in cui vive?», il 60 per cento ha risposto molto e abbastanza contro un 38 che varia tra il poco e il per nulla. La domanda è stata ripetuta per i tre nuclei cittadini, il centro, il semicentro e la periferia. Vista la media del 60, appare scontato che centro e semicentro siano quelli che soffrono meno problemi di sicurezza (rispettivamente il 72 e il 63 per cento si dicono sicuri), ma anche la periferia supera la sufficienza, con il 56 per cento che si sente o molto o abbastanza sicuro nella zona in cui vive. Difficile però trarre conclusioni perché sul tema sicurezza si giocano troppe partite e le stesse domande formulate in maniera diversa possono dare risultati se non opposti, molto variegati.




















































Altra questione su cui ci si scanna e dove la polarizzazione politica gioca un ruolo fondamentale: la mobilità. Facile la risposta sulle metropolitane. Il voto medio è del 6,6. Manca la domanda sui mezzi di superficie dove il giudizio, si presume, non sia propriamente positivo. Passiamo quindi alla domanda successiva. Dove ci si muove meglio? A Milano o nel resto del Paese? A Milano o nelle altre città europee? L’io del milanese si gonfia a dismisura quando la partita è con Roma, Napoli, Torino, Genova. Si vince sempre, sia che ci si muova con l’auto o il mezzo privato (43 contro 19) con la bicicletta o a piedi (48 contro 15), fino all’apoteosi dei mezzi pubblici: 67 a 8. Il rovescio della medaglia è il confronto con Londra, Parigi, Berlino, Madrid. Qui i milanesi smettono di fare i ganassa. Si perde con il mezzo privato (27 contro 20) a bici o a piedi (32 contro 18) con i mezzi pubblici (31 a 22).

Ipsos sonda anche la città a 15 minuti declinata in base alla disponibilità dei servizi nei vari quartieri. Supermercati, scuole, asili, trasporto pubblico, aree verdi, ristoranti, negozi, strutture sportive, servizi di assistenza sanitaria, strutture culturali. Tutti, esattamente nell’ordine in cui sono stati scritti, tra l’ottimo e il discreto. Dal 90 per cento dei supermercati al 75 per cento delle strutture culturali. Tra i nove municipi quello che soffre di più, anche se ben oltre la sufficienza è il 6 che comprende la Barona e Lorenteggio.

Ultimo capitolo. Il costo della casa. Milano lascerebbe volentieri il primato ad altre città italiane, ma più che l’onestà intellettuale in questo caso prevale il borsino immobiliare che dice che neanche la Capitale può competere con i prezzi stellari del capoluogo lombardo: 61 contro 20. Mentre in Europa vince con Atene, pareggia con Budapest, ma crolla davanti ai prezzi di Londra e Parigi. Terra di mezzo ancora una volta.

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6 febbraio 2025

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