Bezzecchi: "Ogni novità provata è migliorativa. Devo lavorare sul posteriore"

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Marco Bezzecchi ha affrontato oggi, per la prima volta in carriera, un test pre-stagionale da pilota ufficiale di MotoGP, gustando oneri e onori per chi occupa un ruolo del genere.

A Sepang Aprilia ha portato tre specifiche di RS GP25 su cui il romagnolo ex Ducati VR46 ha iniziato a lavorare per capire quale sia la migliore e confermarla per il resto della stagione 2025.

I crono, in questi giorni, avranno importanza relativa. Avere tanto materiale da provare significa accantonare quasi del tutto le velleità di vedersi in cima alla lista dei tempi, almeno nei primi due giorni, e concentrarsi nel capire quale sia il materiale più buono da confermare e realizzare una moto competitiva.

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Marco, che lavoro avete fatto questa mattina?
“Per il momento abbiamo iniziato a provare la specifica già avuta a Barcellona e poi sono saltato su una moto nuova. Ho provato qualcosa e ho fatto qualche adattamento per avvicinarla ai miei gusti. Poi sono tornato sulla moto che ho guidato al Montmelò e, per fortuna, quest’ultima l’abbiamo accantonata. Questo è il lavoro fatto stamattina”.

Cosa pensi delle novità provate?
“E’ un piccolo passo avanti la moto nuova, ma è ancora presto per dire quanto sia grosso il miglioramento. Ho sentito cose positive. Ogni cosa provata è risultata migliore. Ma ho ancora bisogno di tempo sulla moto per capire quanto grandi siano i miglioramenti. Ma ho sentito subito cose migliori sulle nuove specifiche”.

A Barcellona avevi sofferto il posteriore. Qui com’è andata?
“Il posteriore è ancora un problema, è ancora qualcosa che dobbiamo sistemare dai test di Barcellona. Credo sia un mix di cose legato alla gomma e all’elettronica della moto. Dunque penso di aver bisogno di più tempo sulla moto per capire se sia un problema di gomme o di elettronica. Per il momento, per me, è un insieme di cose”.

Marco Bezzecchi, Aprilia Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Con l’anteriore, invece, hai potuto confermare il buon feeling avvertito al Montmelò?
“In frenata mi sono sentito subito molto bene. Con l’anteriore sono contento e sono felice di questo, perché lo scorso anno ho avuto problemi e avevo perso questa caratteristica del mio stile di guida. Ma appena sono salito in moto mi sono sentito molto bene. Dobbiamo lavorare su tutto il resto. Sull’aerodinamica, ma soprattutto sull’elettronica. Del motore sono contento, la potenza è buona. Gli italiani sono bravi a fare i motori”.

Che effetto ti fa vedere così tante moto nel tuo box e tutte a tua disposizione?
“E’ molto bello vedere tutto quel materiale a tua disposizione. Addirittura tre moto! Speriamo diventino 2, perché una teoricamente l’abbiamo messa da parte. C’è una gran voglia da parte di tutti e l’atmosfera è davvero molto bella. C’è tanto da fare, però sicuramente è una cosa a cui non sono ancora molto abituato. Spero di abituarmi il prima possibile”.

Quanto pensi di dover ancora lavorare su di te, sul tuo stile di guida, per adattarti ad Aprilia?
“Sicuramente c’è ancora da fare in questo senso. La moto mi dà delle buone sensazioni e mi permette di guidare in modo abbastanza naturale. Poi, giro dopo giro, vedo dai dati cosa faccio bene e cosa invece devo migliorare anche attraverso quello che fanno gli altri piloti Aprilia, come ad esempio Raul (Fernandez, ndr) che ha più esperienza su queste moto. Ma anche Ogura che ha fatto bene nello Shakedown. Ci sarà da lavorare ma siamo a posto”.

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Adesso sarà un lavoro importante anche per quanto riguarda le sensazioni…
“Sì, perché abbiamo materiale da provare e dovremo deliberare la moto con cui correremo per tutto l’anno”.

Sei costretto a fare stint corti per dare informazioni al team?
“Sì, anche perché abbiamo tante cose da provare e se fai run lunghi non si fa in tempo a provare tutte le cose che abbiamo qui e che dobbiamo valutare”.