“Il Pd si vergogni, stop all’ideologia dell’accoglienza indiscriminata che favorisce più i trafficanti che i migranti”

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Salernitano, liberale, garantista, il sottosegretario al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture Tullio Ferrante, deputato di Forza Italia, considera gravissima la vicenda scoperta dalla Dda in Campania.

Una brutta storia, questa dei falsi nullaosta al lavoro destinati a cittadini extracomunitari. Cosa ne pensa?
«La gestione criminale dell’immigrazione clandestina è una piaga che vogliamo contrastare per difendere la legalità e i diritti umani. L’indagine della Direzione Distrettuale antimafia di Salerno, con 36 indagati e oltre 2mila false richieste di permessi di soggiorno, è solo l’ultimo di una lunga serie di scandali alimentati dell’ideologia dell’accoglienza indiscriminata. Chi in passato ha voluto propagandare ed applicare la politica delle porte aperte, consentendo a soggetti senza scrupoli di fare affari sulla pelle di gente disperata, ora dovrebbe solo chiedere scusa».

Aveva ragione Salvatore Buzzi, intercettato, quando diceva che il business dei migranti rende più della droga?
«Il business dell’immigrazione ha proliferato indisturbato per anni in Italia. Quanto emerge dall’inchiesta della Dda di Salerno, con accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, falso in atto pubblico e autoriciclaggio, ferma restando la presunzione di innocenza, ci parla dell’esistenza di un sistema radicato e profondo che specula sull’immigrazione per foraggiare un giro di affari illeciti da milioni di euro. Abbiamo assunto l’impegno di smantellarlo e la sinistra ci ha accusato di mosse propagandistiche, ma ora a finire agli arresti domiciliari sono i suoi esponenti. Il nuovo corso che abbiamo impresso alle politiche migratorie, avallato anche in sede europea, andrà avanti con ancora più forza e determinazione».

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Compaiono nomi di politici coinvolti. Rimanendo garantisti, ha la sensazione che ci sia un conflitto di interessi costante tra chi vuole aprire il flusso dei migranti e chi vi entra, proponendosi come intermediario?
«Forza Italia è e resta un partito garantista, ma la gestione dei migranti che emerge dalle inchieste pone una questione morale e politica. L’arresto del tesoriere del Pd in Campania Nicola Salvati si somma ad altri casi che hanno coinvolto esponenti locali dem: sono esponenti di quel partito che ha propagandato la sedicente ideologia buonista, vantaggiosa più per i trafficanti che per i migranti. Di fronte a un quadro così drammatico la segretaria del Pd Elly Schlein, che non perde occasione per attaccare il Governo, ha il dovere di fare ammenda e prendere posizione».

Per la parte che compete al Mit, le filiere della logistica e dei trasporti, le infrastrutture, serve immissione di manodopera straniera? Che controlli ci sono sulle richieste di visto dei click-day?
«Il nostro obiettivo è quello di sottrarre l’immigrazione dallo sfruttamento e dalla gestione illecita, ristabilendo regole certe e garantendo sicurezza e trasparenza. Anche per il settore trasportistico si avverte la necessità di manodopera straniera, soprattutto per quanto riguarda l’auto trasporto, ed è per questo che vogliamo favorire gli ingressi regolari. Con il decreto flussi abbiamo previsto un giro di vite sui controlli per evitare ogni forma di abuso e proprio il sistema del click-day è stato oggetto di un esposto del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Tutto ciò dimostra la bontà delle nostre politiche e rafforza la nostra convinzione ad andare avanti in questa direzione».

Anche la vicenda Almasri sfiora il tema: con la Libia, così come con la Tunisia, ci sono accordi affinché vigilino sulle loro coste. Troppe volte i mercanti di esseri umani li imbarcano, a caro prezzo, sui barchini che affondano.
«L’approccio del nostro Governo sul tema dei flussi migratori si dimostra efficace, basti considerare il crollo degli sbarchi irregolari in Italia (-60% rispetto al 2023), in particolare attraverso la rotta del Mediterraneo centrale, grazie proprio alla riduzione di partenze dalla Tunisia e dalla Libia. È evidente che gli accordi con i Paesi d’origine e di transito sono fondamentali per affrontare una sfida così complessa, insieme a misure come il protocollo Italia – Albania o al Piano Mattei, che traccia una rotta di sviluppo per l’Africa lontana da ogni approccio predatorio o neo colonialista. Le politiche migratorie spettano ai Governi, non alle sezioni specializzate dei tribunali che spesso agiscono mossi dall’ideologia invece che dall’ applicazione del diritto».

Quella di Almasri è una questione di sicurezza nazionale, bisogna far valere la ragion di Stato?
«Sulla vicenda Almasri l’operato del Governo è stato ineccepibile, ha applicato il principio di salvaguardia della sicurezza dello Stato. La scarcerazione è avvenuta per volere dei magistrati, mentre il Governo ha espulso Almasri in quanto soggetto pericoloso: una decisione non solo legittima ma doverosa per tutelare l’ordine pubblico e l’interesse nazionale. Come ha confermato l’ex senatore Latorre, braccio destro dell’allora ministro degli Interni Minniti, anche i Governi del Pd in passato hanno attuato accordi con Paesi nordafricani e fatto valere ragioni di sicurezza nazionale. Dovremmo piuttosto chiederci perché la Corte penale internazionale non è intervenuta prima per fermare Almasri, visto che girava indisturbato in Europa, perche il collegio si è diviso e ha dovuto redigere più versioni del mandato d’arresto. La verità è che la sinistra sta strumentalizzando la vicenda perché è a corto di argomenti e priva di una proposta di governo alternativa. Noi continueremo a lavorare per portare avanti il programma scelto e votato dagli elettori: né la sinistra giudiziaria né quella politica potranno fermarci».

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.

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