Parla Daniele Cinà, l’uomo della svolta social del sindaco Gualtieri

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Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri è ormai presenza fissa sui social. Da quando il Campidoglio ha dato una “svolta” alla sua strategia comunicativa, sono i numeri a parlare più delle parole: negli ultimi due mesi del 2024, giusto per fare un esempio, i video del primo cittadino della Capitale hanno ottenuto 14 milioni di visualizzazioni su Tik Tok e 12.792.272 impressions su Instagram. E così, mentre lo si vede in giro per la città ad indicare cantieri, a raccontare le novità, a spiegare progetti, ecco che si è già guadagnato il titolo di sindaco più visto d’Europa sui social.

Ma di chi è davvero il merito? Chi c’è dietro le quinte di questa (più che riuscita) strategia? Di certo, non una persona sola. Ma se proprio si volesse individuare un volto, sarebbe quello di Daniele Cinà, che qualcuno ha già ribattezzato il “social guru” del sindaco. Palermitano trapiantato a Roma, 46 anni, segue Gualtieri da tempi non sospetti: era con lui al MEF già nel 2020. E sulla svolta social del sindaco, Cinà ha spiegato a Zeta come tutto sia nato nel momento in cui «ci siamo resi conto che le piattaforme privilegiavano i contenuti video rispetto a quelli fotografici». Così, continua, «abbiamo adattato la nostra strategia a quelle che erano le cose che funzionavano di più. L’avvento di Tik Tok ci ha favorito in questo, perché ha fatto da apripista al format dei video brevi». I buoni risultati ottenuti sulla piattaforma cinese, dunque, hanno poi spinto l’entourage del sindaco a sbarcare anche «su Instagram, Facebook e su X».

Il tutto, puntando appunto su video brevi ed esplicativi. Spiega Cinà: «Abbiamo deciso di utilizzare dei piccoli video per illustrare le tante cose che il sindaco ha messo in piedi. Nel primo anno era più complicato, eravamo appena arrivati e prima di mettere a terra ciò che avevamo in mente è passato un anno e mezzo». Anche perché, sottolinea Cinà, la volontà è sempre stata quella di mostrare ai cittadini qualcosa di concreto: «Abbiamo voluto selezionare per i video cose concrete per la città, non volevamo dei video in cui si utilizzava il tempo futuro, dire “faremo, diremo”. Andavamo solo nei cantieri che già erano avviati e che facevano vedere davvero una trasformazione della città». In questo senso, un grande contributo, racconta Cinà, lo hanno dato i fondi europei del Pnrr e l’inizio del Giubileo. «Due fonti di finanziamento, due pilastri – li descrive – che ci hanno permesso di fare tante cose».

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Ma il sindaco, viene da chiedersi, come ha preso davvero questo impattante “sbarco” sui social? «All’inizio – ammette Cinà – non era molto preparato ad utilizzare questo tipo di strumento, abbiamo dovuto aiutarlo ad affinare alcune caratteristiche che già aveva, visto il suo trascorso da professore, come ad esempio la capacità di spiegare». Qualche aggiustamento, dunque, è stato d’obbligo: «Un professore si dilunga, vuole entrare nei dettagli – spiega Cinà – mentre i social hanno una tempistica più breve. Il nostro lavoro è stato far incontrare quello che lui è con quello di cui avevamo bisogno». Ovvero, continua il “social guru” del sindaco, «abbiamo fatto in modo che lui non si snaturasse, rimanesse quindi un professore, ma in un tempo ridotto rispetto a quello di un insegnante». «Il sindaco non fa dei video in cui è diverso da se stesso, non è una macchietta – chiarisce Cinà – è sempre Roberto Gualtieri professore».

E ai detrattori che puntano il dito verso la massiccia presenza social del sindaco e lo invitano a pensare a cose più “serie”, Cinà replica: «I numeri ci dicono il contrario, ci invitano addirittura a fare di più sui social. Sì, ci sono delle persone che non gradiscono, che però sono una minoranza rispetto alla platea enorme di persone che apprezzano. D’altronde se scegli di fare il leader – ragiona Cinà – devi mettere in conto di non piacere a tutti, se vuoi piacere a tutti fai il gelataio».

E adesso che la presenza sui social di Gualtieri è consolidata, si continua a guardare lontano, verso nuove modalità per far sentire la propria vicinanza ai pellegrini anzitutto, ma pure ai cittadini. «Lanceremo presto “Julia”, un’applicazione che ha dentro un motore di ChatGpt, una sorta di assistente vocale a cui il turista può rivolgersi appena arriva a Roma per qualsiasi tipo di aiuto, per i trasporti, per la sistemazione per dormire, per itinerari culturali», spiega Cinà. Che poi, tornando ai riuscitissimi mini-video sui social, rivela: «Il più visto? Quello in cui il sindaco descrive CeStò, i nuovi 18mila cestini di Roma, un filmato che ha superato sulle piattaforme 10 milioni di visualizzazioni». E chissà quale sarà il prossimo.

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