CARABINIERI: RIMINI. ESECUZIONE 39 MISURE CAUTELARI PER DROGA, FURTI IN ABITAZIONE E RAPINE.

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(AGENPARL) – Roma, 5 Febbraio 2025

(AGENPARL) – mer 05 febbraio 2025 Eseguiti provvedimenti nei confronti di 39 indagati su tutto il
territorio nazionale per traffico di stupefacenti e rapina.
Sequestrati oltre 250 kg di cocaina, 40 di hashish ed armi.
Contestati oltre 20 furti in abitazione.
Riccione (RN), 5 febbraio 2025
Alle prime luci dell’alba i Carabinieri del Comando Provinciale di Rimini hanno dato esecuzione
a una ordinanza di applicazione di misure cautelari, emesse dal G.I.P. del locale Tribunale su
richiesta della Procura della Repubblica di Rimini, nei confronti di 39 indagati ritenuti
responsabili, a vario titolo, dei reati di rapina, furti in abitazione, traffico, detenzione e spaccio
di quantità ingenti di stupefacenti, cocaina in particolare.
I provvedimenti sono stati eseguiti, oltre che nella provincia di Rimini, anche in quelle di Bologna,
Campobasso, Cagliari, Forlì-Cesena, Imperia, Milano, Monza, Parma, Piacenza, Pesaro e
Ravenna, con il supporto di militari dei locali Comandi Provinciali, dei Reparti Anticrimine di
Bologna e Padova, della componente aerea del 13º Nucleo Elicotteri Carabinieri di Forlì, dei
Nucleo Carabinieri Cinofili di Pesaro e delle Polizie Locali di Rimini e Riccione.
L’operazione eseguita oggi, che ha visto la partecipazione di oltre 200 Carabinieri, è l’epilogo di
una complessa e articolata attività investigativa condotta dai Carabinieri della Sezione Operativa
di Riccione, avviata a seguito di una serie di furti in abitazione consumati durante lo scorso inverno
nella Perla Verde e nei comuni limitrofi.
Le indagini, allo stato attuale hanno consentito di risalire a una serie di soggetti, tutti di nazionalità
albanese ma stanziali in Emilia Romagna che, di volta in volta, reclutavano connazionali fatti
appositamente giungere in Italia per consumare reati contro il patrimonio: i correi, dopo breve
periodo, venivano fatti rientrare nel paese d’origine e rimpiazzati con nuove figure criminali.
Oltre ai reati predatori, gli indagati erano attivi anche nel fiorente settore degli stupefacenti,
frequentemente acquistati da connazionali appartenenti ad altra struttura operante anch’essa in
Riviera.
Anche questi ultimi, benché trattassero il commercio di ingenti quantitativi di stupefacente, erano
comunque dediti anche alla vendita al dettaglio e come gli altri, al fine di eludere le indagini,
utilizzavano un rigido turnover di spacciatori per le cessioni.
Nonostante tutte le accortezze poste in essere, i Carabinieri riuscivano comunque ad individuare i
luoghi ritenuti essere le basi operative e a delineare così il modus operandi utilizzato. Attraverso un
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costante monitoraggio dei vari target, i militari, sin dallo scorso mese di giugno, iniziavano a
conseguire i primi riscontri a quanto ipotizzato, sia per quanto riguarda la consumazione di furti sia
per lo spaccio di cocaina. Venivano così documentate decine e decine di cessioni effettuate, come
già accennato, da giovani incensurati a tossicodipendenti del luogo, di ogni estrazione sociale e
culturale; in più circostanze e per quantitativi maggiori, i cavalli albanesi si attivavano per
effettuare consegne a domicilio in zona ma anche a Cervia (RA), nel nord delle Marche (Fano,
Pesaro) e a San Marino.
Gli arresti eseguiti mettevano in allarme il gruppo, il quale, nel mese di novembre, spostava la base
operativa tra Cesenatico e Cervia, località ove in data odierna sono state eseguite 3 catture.
Rilevante anche il ruolo delle compagne italiane dei cittadini albanesi tratti in arresto, destinatarie
anch’esse di misure cautelari detentive: il loro compito era quello di trasportare la droga che in
precedenza avevano concorso a suddividere in dosi, confermando così la loro piena e consapevole
partecipazione alle illecite attività.
Con la prosecuzione delle indagini, lo sforzo investigativo andava a focalizzarsi sulla seconda
struttura criminale che, come ricostruito dai militari, reinvestiva i proventi illeciti dei furti
consumati nell’acquisto di grossi quantitativi di cocaina. La redditizia attività, pur saldamente
radicata a Rimini e Riccione, portava gli arrestati ad avere rapporti con soggetti in vari paesi
Europei e non, in particolare con soggetti in Belgio, Olanda e Gran Bretagna.
Tra i risultatiti operativi conseguiti nel corso dell’attività, si segnalano i 30 arresti effettuati in
flagranza di reato che hanno portato gli investigatori al sequestro complessivo di 253 kg di
cocaina e 40 di hashish. In particolare i Carabinieri di Riccione, il 27 settembre scorso, in
collaborazione con i militari dei comandi Arma di Milano e Vimercate (MB), in due distinte
perquisizioni eseguite contestualmente, sequestravano ben 203 kg di cocaina.
Un altro duro colpo veniva inferto a Imola nel mese di novembre, allorquando il carico intercettato
era di oltre 20 kg, sempre del medesimo stupefacente. Altre località teatro di ingenti sequestri sono
state Termoli (CB) a gennaio, Pesaro a luglio e novembre, Cento (FE) e Treviso sempre nello
scorso mese di novembre, nonostante il maggior numero di catture sia stato effettuato in Riviera.
Da segnalare per rilevanza è stata inoltre la cattura, avvenuta a Piacenza nel mese di dicembre di un
pericoloso latitante, ricercato per reati contro il patrimonio e la persona che, con false generalità,
aveva trovato rifugio nella città emiliana nell’attesa di trasferirsi all’estero: il 36enne cadeva nella
rete degli inquirenti e arrestato con numerosi preziosi ed oltre 100 gr. di oro.
Anche le catture eseguite solo pochi giorni fa a Rimini, che hanno portato all’arresto di quattro
cittadini albanesi, al sequestro di oltre 750 grammi di cocaina, gioielli, orologi e capi griffati per
decine e decine di migliaia di euro e soprattutto al rinvenimento di 6 armi corte da fuoco (tre
revolver e tre pistole semiautomatiche) e quattro fucili, rappresentano un significativo tassello
dell’indagine che ha avuto il suo coronamento nella giornata odierna.
Da ricordare, sempre per la rilevanza di quanto rinvenuto, è il sequestro eseguito a giugno a San
Donato Milanese, ove erano stati 36 i chilogrammi di hashish sottratti al gruppo.
Il valore dello stupefacente sequestrato all’ingrosso è stato calcolato dai Carabinieri in oltre 8
milioni di euro, che al dettaglio, una volta tagliato e suddiviso in dosi, avrebbe reso ai membri della
struttura criminale oltre 25 milioni di euro.
Anche i riscontri effettuati in relazione ai furti in appartamento consumati hanno portato al recupero
di ingente refurtiva sequestrata nei porti di Bari, Ancona e in quello di Durazzo, risultati ottenuti
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con sinergica collaborazione fornita anche delle altre forze di polizia nazionali e albanese operante
negli scali, con il concorso delle due Agenzie delle Dogane, della Direzione Centrale per i Servizi
Antidroga e il contributo di appartenenti allo SCIP (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia)
dislocati all’estero.
Il valore di quanto recuperato è stato stimato in oltre 800.000 euro.
Gli investigatori hanno inoltre accertato presunte responsabilità di 5 soggetti in ordine ad una
rapina consumata la scorsa estate in Riviera: un uomo, facendo rientro a casa, è stato avvicinato da
due giovani che, travisati con passamontagna, lo hanno aggredito sottraendogli un orologio di
pregio indossato. A conclusione di complesse indagini, sono stati identificati i complici: un terzo
cittadino albanese e una coppia di coniugi italiani. L’uomo è emerso essere un appartenente
all’Arma dei Carabinieri che prestava servizio nella provincia di Rimini, che unitamente alla moglie
aveva organizzato la rapina in tratto ai danni di un conoscente fornendo i dettagli necessari sugli
spostamenti della vittima ai correi. Il militare, per l’intera durata delle indagini, è stato attentamente
monitorato dagli organi investigativi dell’Arma procedenti per accertarsi che non ponesse in essere
nuove condotte criminali o potesse trarre vantaggi dalla sua posizione di appartenente alle forze di
polizia. I presunti autori del fatto sono stati tutti ristretti in carcere, così come un sesto cittadino
albanese che dovrà rispondere del reato di riciclaggio, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti
domiciliari presso la propria abitazione.
Alla luce del quadro indiziario ricostruito dai militari e dalla Procura della Repubblica di Rimini il
GIP del Tribunale ha disposto l’esecuzione di:
– 26 misure cautelari in carcere, presso i Penitenziari di Rimini, Pesaro, Forlì, Ravenna,
Bologna, Piacenza, Monza e Larino (CB);
– 3 misure cautelari agli arresti domiciliari;
– 10 interrogatori precautelari.
Durante l’esecuzione odierna dei provvedimenti restrittivi sono stati tratti in arresto, in flagranza di
reato, altri due soggetti, uno di nazionalità albanese ed una donna marocchina, trovati in possesso di
oltre un chilogrammo di cocaina. Nell’occasione l’uomo opponeva resistenza all’arresto
procurando gravi lesioni ad uno degli operanti.
Recuperati, inoltre, altri 250 grammi di cocaina nelle pertinenze di uno degli obiettivi interessati
dalle ricerche.
Alcuni destinatari della misura al momento irreperibili sul territorio nazionale, sono tutt’ora
ricercati all’estero.
Occorre rammentare che, nel rispetto dei diritti dell’indagato, esso è da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento e fino a definitivo accertamento della possibile colpevolezza
con sentenza irrevocabile.
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