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La Slovenia è così fertile e accogliente da avere ospitato insediamenti umani sin dalla preistoria. Il terreno ricco di minerali e il clima continentale sono ideali per produrre vini pregiati, come il dorato Sauvignon – al centro di rinomati festival in tutte le sue varietà – o il ricco e corposo Terrano – che cresce sui terreni carsici – e, ancora, il vivace Cviček, un blend rosato profumato e dissetante.

Qui la cultura del vino ha sempre avuto grande importanza e ogni abitazione aveva una cantina per conservarlo. Siamo nel nord-est della Slovenia. Nel 15dC le legioni romane si dislocarono nell’area, a presidio dei confini dell’impero. Tra i vigneti, gli stabilimenti termali come Premia e le interessanti testimonianze dei culti mitraici, si trova la bella Ptuj, la più antica città del paese.

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Ai tempi dei romani era un centro vasto e ricco, abitato da 70mila persone. Proprio la presenza degli eserciti spiega il fiorire del mitraismo, un culto per iniziati di origine orientale di cui oggi si conosce poco. A Ptuj si trova la più alta concentrazione di mitrei in Europa, piccoli edifici a volta con statue e incisioni che raffigurano la divinità solare Mitra e raccolgono diverse lapidi, le cui incisioni sono una delle poche fonti di conoscenza sul culto.

Il passato di Ptuj racconta molto di più: ogni anno, al sopraggiungere della primavera, maschere imponenti sfilavano per le strade per spaventare l’inverno e costringerlo a fuggire: sono i Kurent, patrimonio dell’Unesco dal 2017. Da non perdere, poi, la bella cattedrale di San Giorgio – edificata a partire dal XII secolo – e i numerosi festival gastronomici, sportivi, musicali e di arte contemporanea (come il vivace e interessante Art Stays promosso ogni anno dal bravo artista Jernej Forbici). Oggi gli abitanti di Ptuj sono 25mila e l’area ha ripreso vita dopo l’indipendenza della Slovenia, nel 1991.

 

 

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[post_content] => Tredici destinazioni in un Cantone che, nei sui 3000 km², vanta cime che superano i 3000 m, laghi, sei regioni vinicole uniche, raffinate città d’arte e villaggi fermi nel tempo. E’ il Vaud, regione che fra le rive del lago Lemano e quello di Neuchâtel, plasma una grande varietà di ambienti naturali ai piaceri di un terroir generoso.

Mete vicine all’Italia (Montreux e Losanna sono collegate a Milano da treni diretti più volte al  giorno, ndr)  la cui offerta diversificata è il focus di “Falling for Autumn”, campagna che ha Roger Federer. come testimonial d’eccezione. Francesca Rovati e Laura Zancolò di Svizzera Turismo, insieme a Levente Gyorgy e Celine Ghigo, rispettivamente markets manager di Vaud Promotion e di Montreux Riviera, l’hanno presentata a Torino, sottolineando la volontà di promuovere il turismo delle quattro stagioni, la gastronomia, la varietà dei paesaggi e le opportunità escursionistiche nelle Alpi vodesi  e nelle regioni di Montreux e Nyon.

Ben lungi dall’idea del “letargo, l’autunno nel Vaud si traduce in scenografie che si stagliano su fondali alpini o si specchiano nelle acque cristalline dei laghi, chilometri di vigneti pennellati da fogliages unici. Da gustare con i cinque sensi, seduti sulle terrazze di ristoranti panoramici o dei grand hotel di Montreaux, come di storiche pintes (antiche mescite del vino) sorseggiando i vini del Lavaux, distesa vigne terrazzate dal 2007 Patrimonio Unesco che orla la sponda del Lemano, gustando golosità come il Vacherin Mont d’Or, i tartufi neri, i Malakoff, le crostate d’uva e il peperoncino vodese, insieme all’offerta enologica e enoturistica come la Voie des Sens.

 “Nel 2023, l’Italia era l’8°mercato del Vaud. Il 2% degli arrivi pari a 65000 pernottamenti – dichiara Levente Gyorgy di Vaud Tourisme -. Un incremento rispetto al ’22 e che, in attesa di dati certi, si ritiene verrà superato nel ‘24. La diversificazione dell’offerta in un’area così compatta consente al turista di vivere, in pochi giorni, più esperienze. Nel 2025 torneremo a puntare sul mercato italiano e a lavorare con to e agenzie selezionati per creare un rapporto continuativo e posizionare prodotti di qualità per individuali e piccoli gruppi”.

Suggestioni e atmosfere uniche anche a Montreux, storica perla della Riviera elvetica e paradiso gourmet con oltre 25 ristoranti segnalati dalla principali guide internazionali. Affermata sede congressuale, ribalta di un festival del jazz fra i più  noti al mondo, patria eletta di molti personaggi di spicco, fra i suoi must ha il mercatino di Natale che nel 2024 festeggia il trentennale con qualche novità. “Montreux Noël, quest’anno si moltiplica – spiega Celine Guido di Montreux Riviera -. Oltre alle abituali 150 bancarelle sul lungolago,  dal 21 novembre al 24 dicembre le atmosfere natalizie si estendono a Vevey che accoglierà animazioni ed artigianato locale e Villeneuve, che allestirà il villaggio degli Elfi e attività per i più piccoli”
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Qui la cultura del vino ha sempre avuto grande importanza e ogni abitazione aveva una cantina per conservarlo. Siamo nel nord-est della Slovenia. Nel 15dC le legioni romane si dislocarono nell’area, a presidio dei confini dell’impero. Tra i vigneti, gli stabilimenti termali come Premia e le interessanti testimonianze dei culti mitraici, si trova la bella Ptuj, la più antica città del paese.

Ai tempi dei romani era un centro vasto e ricco, abitato da 70mila persone. Proprio la presenza degli eserciti spiega il fiorire del mitraismo, un culto per iniziati di origine orientale di cui oggi si conosce poco. A Ptuj si trova la più alta concentrazione di mitrei in Europa, piccoli edifici a volta con statue e incisioni che raffigurano la divinità solare Mitra e raccolgono diverse lapidi, le cui incisioni sono una delle poche fonti di conoscenza sul culto.

Il passato di Ptuj racconta molto di più: ogni anno, al sopraggiungere della primavera, maschere imponenti sfilavano per le strade per spaventare l’inverno e costringerlo a fuggire: sono i Kurent, patrimonio dell’Unesco dal 2017. Da non perdere, poi, la bella cattedrale di San Giorgio – edificata a partire dal XII secolo – e i numerosi festival gastronomici, sportivi, musicali e di arte contemporanea (come il vivace e interessante Art Stays promosso ogni anno dal bravo artista Jernej Forbici). Oggi gli abitanti di Ptuj sono 25mila e l’area ha ripreso vita dopo l’indipendenza della Slovenia, nel 1991.

 

 
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Con il fascino e l’eleganza del lusso francese, arriva dalla Costa Azzurra l’offerta mice del resort Barrière Cannes. “Una proposta completa su due hotel, 5 e 4 stelle: il Majestic e il Gray d’Albion, ognuno con la propria identità e i propri punti di forza, sono sinonimo di esperienza del lusso e garanzia di qualità”, spiega Fabienne Butelli, direttrice ufficio comunicazioni del resort.

L’azienda familiare, gruppo Barrière, nata nel 1950, oggi alla terza generazione, possiede una ventina di hotel e resort in Francia e all’estero, fiore all’occhiello dell’industria alberghiera francese.

Non solo leasure, però: Le Majestic e Le Gray d’Albion ospitano eventi professionali durante tutto l’anno, accanto alle grandi manifestazioni di Cannes, la città dei festival. Le Majestic, a due passi dal Palazzo dei Festival e dei Congressi e la sua famosa scalinata, partecipa in particolare al successo di grandi kermesse come lo stesso Festival di Cannes, il Mipim, le CanneSeries o il Cannes Yachting Festival. -

Due hotel e due identità distinte, dunque, in linea con i grandi palace della costa Azzurra: il Majestic 5 stelle con vista sul palazzo dei Festival, ospita 349 camere e suite, l’80% delle quali vista mare, e la spa Diane Barrière. Le Gray d’Albion, 4 stelle, più contemporaneo, è formato da 200 camere tutte con balcone.

Il Majestic offre inoltre alla sua clientela business più di 15 sale riunioni con attrezzatura e comfort di alto livello: la boardroom Naoura, destinata ai consigli di amministrazione, il salon Marta, l’unico sulla Croisette a offrire una vista sul celebre lungomare della città. Eleganti e moderni, i saloni Croisette e Dinard sono perfetti per cena di gala o ricevimenti di prestigio. Dotato anche di cinemateca, Diane Barrière possiede uno schermo e sistema di proiezione 3d degni di un cinema, ideale per la presentazione in anteprima di un film.

Le Gray d’Albion dedica poi gran parte del suo primo piano alle nove diverse sale riunioni, insonorizzate, climatizzate e attrezzate, e per la maggior parte con luce naturale.

Nella ristorazione il marchio Fouquet’s, rappresenta un modello della brasserie francese di cui la terrazza del Fouquet’s Cannes e il Paradiso sono due dei punti di forza mice del Majestic. Segue la spiaggia Barrière le Majestic, terzo punto di forza. Molto mediatizzata durante tutto il festival, è un ambiente di grande valore con il suo famoso pontile, la sala coperta di 400 ospiti e il suo ristorante firmato Mauro Colagreco, chef 3 stelle. Si scopre inoltre, dal laboratorio con il barman Guillermo Pittaluga, che “giocando con le piante e i fiori del nostro giardino al roof top, mischiando mixologia, profumeria e botanica, lo chef barman Emanuele Balestra crea dei cocktail dove il gusto e l’olfatto lavorano simultaneamente in un’unica esperienza sensoriale”.

Mademoiselle Gray è infine la spiaggia del Gray d’Albion, una delle più frequentate della Croisette con un arredamento hippie chic e una cucina tipicamente di tutto il Mediterraneo.


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[post_content] => ItaliAbsolutely, il progetto editoriale innovativo del Gruppo Travel, è stato tra le case history di successo presentate durante la Rome Future Week, nell’evento “Roma 2025, tutti i percorsi di ospitalità che stanno modellando la Capitale”.

“ItaliAbsolutelyè nato quasi 4 anni fa – ha spiegato Monica Lisi, project lead di Italiabsolutely – con l’obiettivo di creare il primo progetto editoriale interamente in lingua inglese per raccontare l’incoming all’estero. Volevamo dare una voce autorevole e accessibile ai professionisti del settore, fornendo loro uno strumento di lavoro indispensabile per vendere la destinazione l’Italia, restando aggiornati sulle ultime novità e offerte del mercato turistico”.



ItaliAbsolutely è diventato così un punto di riferimento per il turismo inbound, sostenuto anche dal patrocinio di Enit, l’Agenzia nazionale del turismo, che ne riconosce l’importante ruolo nella promozione dell’Italia nel mondo. “Dalla gastronomia ai siti Unesco – continua Lisi – passando per l’arte e le meraviglie naturali, ItaliAbsolutely informazioni, idee di viaggio e offerte speciali pensate per migliorare l’esperienza dei viaggiatori e il business dei buyer internazionali, anche in vista di un importante evento come il Giubileo del 2025”.
Roma 2025
Durante l’evento, otto speaker appartenenti a settori diversi ma cruciali per il futuro dell’ospitalità nella Capitale si sono confrontati sulle sfide e le opportunità legate al Giubileo e alla visibilità senza precedenti di cui la destinazione godrà.

“Roma deve diventare il simbolo di una nuova era di turismo intelligente – spiega in apertura la moderatrice Claudiana Di Cesare -, capace di prevedere, governare e armonizzare l’afflusso di turisti, evitando il rischio dell’overtourism e creando così un equilibrio virtuoso tra attrazione turistica e benessere locale”.

Per raggiungere questo obiettivo c’è la necessità di adottare una visione multidisciplinare che abbracci una prospettiva più ampia, capace di coniugare sostenibilità ambientale e sociale, innovazione tecnologica e valorizzazione del tessuto imprenditoriale.

“La gestione dei flussi richiede una comunicazione efficace, che non si limiti alla logistica ma includa strategie integrate – ha spiegato la professoressa Barbara Antonucci, direttore del Master in Turismo di Roma Tre -. Il fenomeno dell’overtourism è una preoccupazione crescente in molte città turistiche: come già accaduto in destinazioni come Venezia, un turismo di massa non controllato rischia di trasformare i centri storici in una sorta di parco a tema svuotato della sua autenticità”.
Ospitalità in evoluzione
L’interazione virtuosa tra turisti, tessuto imprenditoriale e residenti è uno dei pilastri della nuova ospitalità ibrida, al centro degli interventi di Elham Firmani, co-founder dotcampus, ed Enzo Carella, presidente di Federterziario Turismo e founder di Life Hotels & Resorts: “L’ospitalità ibrida è la chiave per attrarre nuovi mercati e rispondere alle aspettative dei viaggiatori contemporanei, sempre più alla ricerca di soluzioni che combinino spazi multifunzionali e servizi flessibili. Roma può abbracciare questo modello di ospitalità, creando una connessione tra lavoro, studio, tempo libero ed eventi culturali che coinvolgano anche la cittadinanza, favorendo così una permanenza più lunga e piacevole”.

Al centro dell’evoluzione dell’ospitalità alberghiera ci sono anche i concetti di innovazione e sostenibilità.

Sul primo è intervenuto Edoardo Colombo, presidente di Turismi.ai, l’associazione italiana per l’intelligenza artificiale nel turismo: “L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando anche questo settore, offrendo strumenti avanzati per personalizzare le esperienze turistiche e migliorare l’efficienza delle operazioni aziendali. L’AI permette di analizzare i dati, prevedere i comportamenti dei turisti e ottimizzare le strategie di marketing, rendendo così il soggiorno più gratificante per ogni viaggiatore”.

Anche la sostenibilità è diventata un valore cruciale nel mondo dell’ospitalità, come spiegato da Gabriele Gneri, managing director di Hotels Doctors: “La sostenibilità non è solo un dovere etico, ma un vero valore competitivo. Le strutture ricettive che adottano pratiche sostenibili sono più attrattive per una fascia crescente di viaggiatori consapevoli. Affianchiamo le imprese in questo percorso perché investire in sostenibilità significa non solo ridurre l’impatto ambientale, ma anche migliorare l’efficienza operativa e la reputazione del brand.”
La meeting industry e il destination management
Un segmento di business particolarmente interessante per contrastare l’overtourism è quello rappresentato dalla meeting industry, “una risorsa fondamentale per il futuro del turismo a Roma”, come ribadisce Marco Misischia, consigliere del Convention Bureau Roma e Lazio. “Oltre a offrire un efficace strumento per diversificare i flussi e distribuirli nell’intero territorio regionale, è un potente stimolo per l’economia del territorio. Il segmento congressuale può contribuire in modo significativo alla creazione di un turismo sostenibile – aggiunge Misischia -, capace di tutelare il patrimonio storico e artistico, promuovendo innovazione e crescita economica”.

Il problema della governance nel turismo è invece stato affrontato da Claudio Dell’Accio, presidente di Assidema, associazione italiana destination manager, che ha sottolineato l’importanza del ruolo di questa figura: “Il destination manager deve integrare le risorse del territorio e creare una sinergia tra pubblico e privato, perché solo attraverso una governance coordinata è possibile valorizzare il territorio, gestire i flussi turistici in modo sostenibile e garantire un’esperienza di qualità per i visitatori”.



 
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La ricca offerta culinaria unisce la tradizione mitteleuropea a quella veneziana per motivi storici: i passi della Slovenia danno facile accesso all’Adriatico dal Nord, quindi la Serenissima ne manteneva il controllo mentre lasciava tracce della sua presenza: artistiche e gastronomiche.

In Slovenia si sono susseguite diverse dominazioni: le testimonianze preistoriche precedono quelle celtiche, quindi romane e poi di popolazioni nordiche. Qui la storia non si è mai fermata, tanto che nei primi decenni del ‘900, gli abitanti della zona avevano fino a 5 passaporti diversi, senza avere mai cambiato casa! La città di Celje racconta questa eredità, a partire dal lascito delle legioni romane, poste a difesa dei confini dell’impero sin dal 15 aC, quando il suo nome era Celea. I vigneti piantati in questa terra fertile danno vini pregiati e anche il luppolo necessario a produrre famose birre come la Lasko.

Luogo ideale per escursioni in mezzo alla natura, magari lungo le numerose piste ciclabili, la Slovenia è ricca di acque termali curative, da sperimentare nei maestosi stabilimenti in stile austroungarico.

Celje è bagnata dalla Savinja, fonte di una ricchezza storicamente legata al commercio del legname. A presidio della valle si trova il castello di Celje: fondato dopo la metà del XII secolo, è noto soprattutto come dimora dei conti di Celje, che nel medioevo erano pari agli Asburgo. I conti abitavano anche il bel Palazzo dei Principi nel centro cittadino, oggi trasformato in museo. Nel sottosuolo si trova infatti una delle significative testimonianze della presenza degli eserciti romani: per sopportare il freddo invernale erano stato ideato l’ipocausto, un sistema ingegnoso che, grazie a spazi vuoti dove far circolare aria calda, riscaldava le abitazioni durante l’inverno.

La città di Celje è un mix di imponenti palazzi e da ampie piazze, ospita una vivace vita quotidiana e numerosi ristoranti tradizionali e gourmet citati dalla guida Michelin, come il Lalu Bistro, che tramandano una ricca tradizione di sapori. Nella piazza centrale, poi, c’è la statua di Alma. Alma era un’entusiasta viaggiatrice: armata di grande coraggio giró il mondo all’inizio del ‘900. Conosceva ben 12 lingue e, per poter finanziare i suoi viaggi, lavorava nelle città che scopriva.

Ad Alma M.Karlin l’ente Sloveno ha dedicato la piattaforma Alma: una consulente di viaggi virtuale basata sull’intelligenza artificiale. Integrata nel portale slovenia.info, è un punto di riferimento per trade e consumer.

 

 



 
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[post_content] => Il Museo M9 di Mestre si è trasformato in un vivace ponte tra Oriente e Occidente, ospitando un evento straordinario organizzato dall’Ente Regionale di Cultura e Turismo del Jiangsu nell’ambito dell’M9 Teens Fest. Con oltre 400 partecipanti, l’evento ha offerto un’immersione coinvolgente nelle tradizioni artistiche e culturali del Jiangsu, celebrando il 700° anniversario dalla morte di Marco Polo e rafforzando i legami tra Italia e Cina attraverso un ricco programma di attività interattive che hanno incantato adulti e bambini.
Un’immersione nel cuore del Jiangsu: l’arte come ponte tra culture
Organizzato dall’Ente Regionale per il Turismo e la Cultura del Jiangsu, l’evento ha saputo coinvolgere un pubblico variegato fin dalle prime ore del mattino. Bambini e famiglie erano in trepidante attesa, pronti a partecipare ai vari workshop e ad esplorare le diverse attività proposte. A spopolare durante la mattinata sono state le splendide lanterne cinesi a led, decorate con draghi, carpe e altri simboli di buon auspicio, che sono andate letteralmente a ruba in poche ore, testimoniando l’entusiasmo dei più piccoli. Le attività manuali della carta ritagliata e della xilografia, entrambe riconosciute dall’Unesco come patrimonio immateriale, hanno poi permesso ai partecipanti di sperimentare l’arte tradizionale cinese, regalando momenti di scoperta e creatività.


Presenze istituzionali e collaborazioni entusiastiche
L’evento ha visto anche la presenza di importanti figure istituzionali come l’ex assessore Laura Fincato e i rappresentanti del Comitato Marco Polo, che hanno presenziato esprimendo il loro entusiasmo verso l’iniziativa ed evidenziando il valore di questi scambi culturali. «Lo Jiangsu rappresenta un esempio perfetto di come tradizione e modernità possano convivere, arricchendo enormemente l’esperienza culturale di chi visita questa regione» ha affermato Laura Fincato. Il Comitato Marco Polo ha sottolineato l’importanza dell’evento, definendolo un’occasione che suggella ancora una volta il legame storico tra Venezia e la Provincia del Jiangsu, unite costantemente da iniziative culturali di ampio respiro.

Nicola Ianuale, responsabile del centro Vega del Comune di Venezia, ha partecipato elogiando l’iniziativa per la sua capacità di coinvolgere il pubblico e di valorizzare le tradizioni del Jiangsu. «Ho visitato lo Jiangsu numerose volte, e adoro questa regione, che ha lasciato il suo segno nel mio cuore, e non vedo l’ora di tornare a esplorarne altri angoli meravigliosi già l’anno prossimo» ha ricordato raccontando il suo legame personale con il Jiangsu.

Il pubblico che ha partecipato all’evento ha espresso grande apprezzamento per l’opportunità di scoprire le destinazioni turistiche dello Jiangsu. Numerosi genitori hanno sottolineato come tra le diverse attività proposte nei workshop organizzati all’interno del Chiostro M9, quelle dell’Ente dello Jiangsu siano state le più apprezzate, tanto che i bambini, dopo aver trascorso del tempo altrove, sono tornati entusiasticamente per partecipare nuovamente.

Silvia Fabris, responsabile dell’M9 Teens Fest, ha facilitato l’organizzazione fornendo gli spazi necessari e supportando il team durante tutta la giornata. «È stato straordinario vedere come l’Ente di Cultura e Turismo di Jiangsu abbia trasformato il chiostro del museo in un vivace spazio di scambio culturale – ha commentato Fabris, aggiungendo – Spero vivamente di rivedervi nella prossima edizione dell’M9 Teens Fest».


Charm of Jiangsu: una finestra sul patrimonio culturale cinese
Il progetto “Charm of Jiangsu”, promosso dall’Ente Regionale di Cultura e Turismo dello Jiangsu, è stato il cuore pulsante dell’evento, offrendo una vetrina sulle bellezze e sulle tradizioni della regione. Questo progetto si concentra sulla promozione del patrimonio artistico e culturale dello Jiangsu a livello internazionale, creando un ponte tra il passato storico della Via della Seta e la Cina moderna. Attraverso “Charm of Jiangsu”, la regione sta investendo nel turismo culturale per far conoscere le sue tradizioni a un pubblico globale, collaborando con musei, festival e istituzioni per organizzare eventi di grande impatto.


Una giornata di successo e scambio culturale
L’evento all’M9 Teens Fest ha rappresentato un’occasione unica per il pubblico italiano di entrare in contatto con la cultura dello Jiangsu. La partecipazione di famiglie, scuole e appassionati di tutte le età ha reso la giornata speciale, trasformando il museo in un crocevia di culture e tradizioni. La risposta entusiasta del pubblico, che ha affollato gli spazi del museo dal mattino fino al tardo pomeriggio, ha confermato l’efficacia di questi scambi nel costruire ponti culturali duraturi.

Grazie alla collaborazione tra l’Ente Regionale per il Turismo dello Jiangsu, il progetto Charm of Jiangsu e il Museo M9, l’evento ha dimostrato ancora una volta come l’arte e la cultura possano unire persone di diverse origini, creando momenti di condivisione e arricchimento reciproco. Il successo dell’iniziativa pone solide basi per future collaborazioni con l’obiettivo di continuare a promuovere il Jiangsu come una destinazione di rilievo nel panorama culturale internazionale.

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[post_content] => Passaggio di consegne al vertice di FlixBus in Italia, dopo oltre nove anni di attività nel Paese. Andrea Incondi, che dal 2015 ha ricoperto la funzione di managing director di FlixBus Italia, viene promosso vice president Europe South per il gruppo Flix, e assume così un ruolo internazionale e la funzione di supervisione di più mercati, tra cui, oltre all’Italia, vi sono Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia, Romania, Bulgaria e Grecia. 

Al suo posto subentra quindi Cesare Neglia (38 anni), che ha ricoperto il ruolo di business director per il mercato italiano dal 2018 e anche per i mercati di Romania, Moldavia, Bulgaria e Grecia dal 2021.

Laureato all’Università Bocconi di Milano e a lungo consulente in Boston Consulting Group, nei suoi oltre sei anni in FlixBus Neglia ha presieduto alla supervisione, al coordinamento e al controllo di tutte le unità direttamente legate allo sviluppo e gestione del business e all’operatività del servizio, con riferimento anche ai processi autorizzativi, alla definizione delle tratte effettuate e alle politiche di prezzo.

«Accolgo il nuovo incarico con entusiasmo e gratitudine, pronto ad affrontare le sfide che questo salto porterà con sé – afferma Neglia -. In questi anni ho avuto modo di apprezzare le enormi risorse e potenzialità dell’Italia, che la vocazione storica al turismo e la sensibilità crescente per la causa ambientale rendono un terreno fertile per coltivare un approccio al viaggio più responsabile, oltre che alla portata di tutte le tasche. È un obiettivo ambizioso, ma so di poter contare su una squadra validissima per raggiungerlo».

«Per me si apre oggi un nuovo, emozionante capitolo – conclude Incondi -: sono grato a Flix per avermi dato questa opportunità preziosa, consentendomi di confrontarmi con nuove realtà e responsabilità. In questi anni, in Italia abbiamo saputo costruire un mercato solido e in continua crescita, ampliando le opportunità di viaggio di milioni di persone. Sono felice di poter contare su un team internazionale di prim’ordine per poter continuare a rafforzare questa visione anche al di fuori dei confini italiani».
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[post_content] => La Regione Liguria partecipa alla 45ª edizione dell’Iftm Top Resa di Parigi, la principale fiera francese dedicata al turismo, in programma fino a giovedì 19 settembre. La Liguria si presenta al pubblico internazionale con uno spazio espositivo di 36 metri quadrati situato all’interno dell’area collettiva di Enit, l’Agenzia Nazionale del Turismo, che promuove il territorio come destinazione d’eccellenza.

Nello specifico, la Liguria presenta un’offerta turistica che abbraccia l’intera regione con un particolare focus sui borghi, simbolo dell’autenticità e del fascino del territorio dalla costa all’entroterra. La partecipazione al salone ha come obiettivo quello di consolidare e ampliare le relazioni con i maggiori attori internazionali del comparto turistico, con particolare attenzione alla Francia, da sempre mercato strategico per la Liguria. Lo spazio intende inoltre sostenere le eccellenze locali e creare nuove opportunità di business per gli operatori presenti in fiera.

L’Iftm Top Resa al centro espositivo Porte de Versailles di Parigi è il principale evento dei settori viaggi, eventi, turismo e leisure in Francia. Per la Liguria, rappresenta un’importante opportunità di visibilità e networking.
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Francesco Calia è il nuovo head of hospitality Italia di Cushman & Wakefield. Basato presso la sede di via Turati a Milano, affiancherà Alessandro Belli, head of investments del settore hospitality che, con i suoi uffici presso la sede di Roma, è referente del team per il Centro e il Sud Italia. Quello di Calia è un apprezzato ritorno. Dopo aver lasciato la società qualche anno fa, Francesco ha ricoperto ruoli di rilievo tra i quali il profilo di executive director e membro del board of directors, a capo del team hotel in Cbre Italy. Manager con una grande esperienza nel settore, è specializzato in consulenza strategica e transazioni per asset immobiliari nel settore alberghiero e ha gestito operazioni per un valore complessivo superiore a un miliardo e mezzo di euro, collaborando con primari investitori, banche e operatori internazionali come Lvmh, Bain Capital, Pif, Blackstone Group e molti altri.

“Crediamo fortemente nel settore alberghiero italiano e riteniamo che possa continuare a dare buoni risultati negli anni a venire, assumendo sempre più un’importanza strategica per i nostri clienti. Il ritorno di Francesco, che una decina di anni fa era già stato nostro collaboratore, rappresenta un passo fondamentale per rafforzare ulteriormente la nostra presenza in questo mercato in crescita – commenta Joachim Sandberg, amministratore delegato di Cushman&Wakefield Italia -. Grazie alla vasta esperienza e alla profonda conoscenza del settore, Francesco sarà una risorsa chiave per supportare i nostri clienti nelle loro esigenze di investimento e sviluppo. Il suo ritorno ci permette anche di focalizzare le competenze e le energie di Alessandro Belli sul settore investimenti e su Roma, in cui crediamo e dove vogliamo continuare a crescere. Siamo convinti che il ritorno di Francesco accelererà la crescita e un posizionamento del team tra i leader del settore, con un importante rafforzamento in termini di competenze e presenza geografica”.
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In questi anni ho avuto modo di apprezzare le enormi risorse e potenzialità dell’Italia, che la vocazione storica al turismo e la sensibilità crescente per la causa ambientale rendono un terreno fertile per coltivare un approccio al viaggio più responsabile, oltre che alla portata di tutte le tasche. È un obiettivo ambizioso, ma so di poter contare su una squadra validissima per raggiungerlo».\r\n\r\n«Per me si apre oggi un nuovo, emozionante capitolo – conclude Incondi -: sono grato a Flix per avermi dato questa opportunità preziosa, consentendomi di confrontarmi con nuove realtà e responsabilità. In questi anni, in Italia abbiamo saputo costruire un mercato solido e in continua crescita, ampliando le opportunità di viaggio di milioni di persone. 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