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Genova. “La prima cosa fare è rivedere Alisa, così com’è è un doppione dell’assessorato e non serve a nulla, è il vulnus della sanità“. Matteo Rosso, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia ma anche medico, traccia la prima linea di frattura rispetto all’amministrazione di Giovanni Toti. E lo fa sulla partita più complessa e delicata, quella della sanità, finora rimasta un po’ ai margini della campagna elettorale giocata molto sul tema delle infrastrutture e sul filo delle vicende giudiziarie.
“Oggi – spiega Rosso durante la presentazione delle liste di Fratelli d’Italia a sostegno della candidatura di Bucci – hai l’assessorato e una realtà ulteriore che è Alisa. Normalmente dovrebbero esserci cinque Asl e l’assessorato con un ruolo di regia complessiva che oggi purtroppo non ha. Certo, non è stata una nostra invenzione. Ma serve un assessorato forte con la capacità di governare la sanità in tutta la Liguria. Non puoi avere Alisa e l’assessorato, le responsabilità non sai mai di chi sono: a comandare dev’essere l’assessorato”.
Bucci per ora non prende una posizione: “Ai cittadini interessa la sanità, in campagna elettorale parliamo di servizi. Quando sarò presidente della Regione vi assicuro che faremo una riorganizzazione come si deve“. Ma sulla sanità individua già la priorità: “Azzerare le liste d’attesa. Lo abbiamo fatto nel 2016 (si riferisce al periodo in cui era al vertice di Liguria Digitale, ndr) e lo possiamo fare di nuovo. Come si fa? Facendo lavorare di più le macchine, pagando gli straordinari, motivando le persone, non solo i medici”. E poi “investire in prevenzione anziché in cura, questo consente di migliorare la qualità di vita delle persone e soprattutto di abbattere i costi”.
Per abbattere le liste d’attesa la giunta Toti aveva varato un primo maxi piano da 35 milioni destinato in gran parte all’acquisizione di prestazioni dai privati. Anche Bucci perseguirà la stessa filosofia? Il sindaco non risponde sul punto, ma chiarisce invece che i progetti di partenariato sugli ospedali – come quello avviato sul Felettino della Spezia e quello ancora in fase embrionale per l’ospedale hi-tech degli Erzelli – andranno avanti senza preclusioni: “Ogni costruzione nuova richiede finanziamenti, che possono arrivare dal governo, dalle banche o dai privati. L’obiettivo finale è sempre lo stesso, chi ha finanziato vuole un ritorno economico, a noi interessa avere un ospedale libero per tutti e sotto la gestione pubblica”.
Durante l’evento di Fratelli d’Italia Bucci mette in fila i punti principali del programma che sarà ufficializzato nei prossimi giorni. Oltre alla sanità, anzitutto “le infrastrutture che vanno fatte e concluse, non solo quelle di Genova”. Poi parla di ambiente, “da rispettare in maniera seria, non ideologica e non talebana”, di sviluppo economico “con criteri moderni secondo la filosofia ESG (acronimo inglese per ambiente, sociale e governance, ndr) che deve toccare tutti, non solo una fascia della popolazione” e di cultura “che va a braccetto col turismo, che non è overtourism: la gestione dei flussi nelle Cinque Terre coi biglietti ferroviari differenziati è stata una cosa validissima”, conclude.
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