Nasce la commissione speciale su Sanità e Pnrr | Minoranze: “Soldi pubblici per risolvere le beghe Pd”

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“Garantire un’attenta e puntuale attività di monitoraggio dell’attuazione del Pnrr, Missione 6 ‘Salute’, e svolgere, anche mediante audizioni e indagini conoscitive, tutti gli approfondimenti relativi ai progetti in corso, formulando proposte di interventi legislativi finalizzati, se necessario, ad attuare riforme connesse all’attuazione degli interventi”. Con questi obiettivi, “tenuto conto del breve lasso di tempo che separa l’inizio della XII Legislatura al termine ultimo per realizzare gli obiettivi previsti”, i gruppi di maggioranza hanno presentato lunedì, in Prima commissione, la proposta di legge di istituzione di una Commissione speciale Pnrr, Missione 6 ‘Salute’, la cui presidenza dovrebbe andare allo spoletino Stefano Lisci. Ma l’opposizione di centrodestra – che ha votato contro – va all’attacco: “Oltre 360mila euro di risorse pubbliche per creare nuove poltrone utili a risolvere le beghe interne alla sinistra”, le parole di Paola Agabiti Urbani (Fratelli d’Italia), Nilo Arcudi (Umbria Civica – Tesei Presidente), Matteo Giambartolomei (Fratelli d’Italia), Enrico Melasecche Germini (Lega Umbria), Eleonora Pace (Fratelli d’Italia), Laura Pernazza, Andrea Romizi (Forza Italia), Donatella Tesei (Lega Umbria).

“La Salute – scrivono in una nota congiunta i gruppi di maggioranza – è una tema centrale per la Regione Umbria e la Missione 6 del Pnrr rappresenta un’opportunità epocale per affrontare e risolvere una serie di criticità che la pandemia da Covid-19 ha esasperato. In particolare, il traguardo da raggiungere è quello di potenziare il SSN allineando i servizi ai bisogni delle comunità e dei pazienti, oltre a rafforzare le strutture, i servizi sanitari di prossimità e i servizi domiciliari (sviluppando in tal senso soluzioni di telemedicina, che siano a sostegno dell’assistenza domiciliare e superino la mancanza di omogeneità dei servizi sanitari sul territorio)”.

“Il raggiungimento di tali obiettivi, come è noto, è al centro del programma di governo della Giunta regionale per la XII Legislatura. Ferma restando la centralità dell’Esecutivo nell’attuazione del Piano – osservano -, essenziale è la funzione di monitoraggio, indirizzo e controllo che deve essere esercitata dall’Assemblea legislativa. Sul modello delle esperienze già presenti nei Consigli regionali del Lazio, della Lombardia e della Liguria, che hanno istituito Commissioni speciali volte a svolgere indagini e approfondimenti in ordine alle modalità e allo stato di attuazione del Pnrr, anche in Umbria la Commissione speciale dovrà esercitare precise funzioni per verificare la correttezza e la ragionevolezza delle decisioni finora assunte e sottoporre all’Assemblea legislativa proposte di atti di indirizzo, oltre a formulare proposte di interventi legislativi, ove ritenuti necessari ad attuare riforme connesse all’attuazione degli interventi a valere sulla Missione 6 del PNRR”.

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“La Commissione speciale avrà una durata temporanea e concluderà i propri lavori entro 30 mesi dalla data del suo insediamento. Nella proposta – concludono – vengono indicati i seguenti compiti: svolgere approfondimenti inerenti la ‘Missione 6: Salute’ del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR); acquisire ogni elemento utile di conoscenza in ordine allo stato di attuazione e al rispetto del cronoprogramma dei progetti e degli interventi per i quali la Regione Umbria risulti essere soggetto beneficiario oppure attuatore degli investimenti a valere sulla Missione 6: ‘Salute’ del PNRR; svolgere audizioni e indagini conoscitive finalizzate a conoscere e valutare gli effetti degli interventi già realizzati o in corso di realizzazione a valere sempre sulla Missione 6: ‘Salute’ del PNRR”.

“Con un blitz in Prima Commissione, la sinistra ha approvato un progetto di legge regionale che prevede l’impiego di 363mila euro di risorse pubbliche per istituire la ‘Commissione speciale sull’attuazione del PNRR, missione 6: salute’. Un’iniziativa apparsa fin da subito condizionata dalla volontà di creare nuove poltrone utili a saziare gli appetiti della sinistra e risolvere le beghe interne al Partito Democratico, con la sponda favorevole di un Movimento 5 Stelle molto distante da quello della ‘scatoletta di tonno’ che si stracciava le vesti contro i ‘poltronari’ e lo spreco di soldi dei cittadini”, le parole della minoranza.

“L’atto – spiegano – non era previsto all’ordine del giorno della seduta ed è stato presentato con tempistiche e modalità del tutto discutibili, senza dare la possibilità ai consiglieri di visionarlo e di svolgere le opportune verifiche. Un modus operandi che si ripete a poche settimane di distanza dalla presentazione delle linee programmatiche della presidente Proietti senza prima darne visione alle opposizioni e che denota un atteggiamento arrogante e dispotico tipico di questa sinistra. La Commissione speciale che si vuole istituire presume attività di indagine, monitoraggio e audizione già previste negli ambiti di competenza degli organi di supporto al funzionamento dell’Aula attualmente operativi, come ad esempio la Terza Commissione, che da questa operazione risulterebbe, di fatto, depotenziata. Non comprendiamo inoltre l’esigenza di rendere questo strumento prorogabile fino al 2029, quindi ben oltre la scadenza naturale delle progettualità legate al PNRR, prevista per il 2026”.

“Nel corso della Prima Commissione – rimarcano i consiglieri di opposizione – abbiamo più volte sottolineato la necessità di rimandare l’approvazione della proposta alla successiva seduta, così da avere tempo di reperire ulteriori elementi utili al dibattito e abbiamo richiesto di votare affinché non fosse prevista alcuna retribuzione per i consiglieri membri e per le strutture di supporto. Ogni proposta è stata rifiutata. Siamo ben consapevoli dell’importanza dell’attuazione dei progetti legati al PNRR che hanno visto l’impegno costante della precedente Giunta di centrodestra in piena sinergia con il Governo nazionale e dai quali dipende il futuro della nostra regione. Tuttavia, riteniamo non sia questo il modo di procedere. L’Assemblea legislativa – concludono – non può diventare ostaggio delle lotte di potere interne alla sinistra, soprattutto se a pagarne le conseguenze saranno le tasche dei cittadini umbri”.





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