Un 44enne di Faenza avrebbe cancellato le email con i dati dei multati tra il 2019 e il 2023 (che poi sono stati recuperati). La difesa: «Non aveva ricevuto la necessaria formazione e ha commesso un errore involontario».
Un agente del corpo di Polizia Locale di Ravenna, un 44enne originario di Faenza, avrebbe cancellato migliaia di email che contenevano i dati di persone pizzicate alla guida della loro auto e multata in strada tra il 2019 e il 2023.
Lo avrebbe fatto per ripicca dopo il trasferimento dal reparto di strada a quello d’ufficio avvenuto nel 2023 come conseguenza di un provvedimento disciplinare. Il vigile aveva infatti lasciato incustodita la sua pistola d’ordinanza, una beretta, in una palestra e per questo era stato punito, in primo luogo con il ritiro dell’arma da fuoco e poi con il trasferimento alla luce della reiterazione della condotta.
Il vigile urbano di Ravenna e la presunta «ripicca» sul Comune
La vicenda è finita sul tavolo dei magistrati e l’agente è ora a processo per il reato di danneggiamento di informazioni dati e programma informatici utilizzati dallo Stato o altro ente pubblico.
Secondo l’accusa – il comune di Ravenna si è costituito parte civile – dopo il trasferimento in ufficio l’agente si sarebbe messo subito in malattia. Era il 7 febbraio del 2023. Dopo poco le email contenenti i dati delle persone multare risultavano sparite nel nulla, proprio mentre l’agente trascorreva le sue giornate a casa.
Per il comandante della polizia, Andrea Giacomini, la mancanza sarebbe imputabile ad una «azione di disturbo» messa in atto dall’agente. È la tesi di cui sono convinti anche gli inquirenti.
Il blocco alla decurtazione dei punti delle patenti
La cancellazione delle email contenenti i dati aveva provocato un blocco del sistema che permette di notificare la decurtazione dei punti della patente. Nell’ufficio che si occupa di queste mansioni la scoperta dei dati mancanti è stata piuttosto rapida: un’operatrice aveva notato che tutte le mail contenenti i dati riferiti agli 2019, 2020, 2021, 2022 erano stati cancellati in blocco.
Anzi ad essere stata eliminate erano le intere cartelle con le mail archiviate. L’unica cartella risparmiata era stata quella riferita al 2023 che però risultava vuota. In più alcune mail erano invece etichettate come «lette» senza che nessuno dei presenti in ufficio le avesse effettivamente aperte.
Il recupero dei dati e le indagini
La scoperta è stata fatta il 7 febbraio. Grazie all’intervento di un’agenzia specializzata esterna alla Polizia locale è stato eseguito il backup completo dei sistemi e il corpo degli agenti è rientrato in possesso dei dati apparentemente perduti. In compenso però la loro sparizione aveva di fatto bloccato per due giorni le attività degli uffici.
Con una breve indagine interna l’ufficio Reti e Sistemi della Polizia locale ravennate è riuscito a risalire al nickname e alla password dell’agente che era entrato nel sistema. Il 44enne è difeso dall’avvocata Marina Prosperi, del foro di Bologna e si professa innocente.
La difesa: «L’agente non era formato e ha commesso un errore»
«Abbiamo nominato un consulente – ha spiegato la legale – che era già stato sentito in udienza. È emerso dalla perizia che al mio assistito non era stata fatto un’adeguata formazione sulle sue nuove mansioni. Lui non sapeva che anche da casa, dal suo account, poteva vedere e collegarsi alle cartelle del suo ufficio. Il nostro consulente ha evidenziato che il sistema dal Comune non disponeva neppure di un «cestino» virtuale ad uso dell’amministratore del sistema tale da consentire il recupero dei file cancellarti per sbaglio».
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