Biomasse, nuove regole discusse in Regione e alla Camera

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Regione Lombardia ha cambiato i limiti di emissione

Negli ultimi giorni, il tema della biomassa ha assunto un ruolo di primo piano nel dibattito istituzionale italiano, sia a livello regionale che nazionale. La Regione Lombardia ha approvato una nuova Delibera di Giunta Regionale (DGR 3649) lo scorso 16 dicembre, introducendo limiti di emissione particolarmente stringenti per gli impianti termici civili alimentati a biomassa con potenza superiore a 35 kW.

Questa normativa prevede nuovi livelli di prestazione, riducendo ulteriormente le emissioni di particolato rispetto ai precedenti limiti fissati nel 2017. In particolare, si stabiliscono due soglie di riferimento: 2,5 mg/Nm3 e 1 mg/Nm3, quest’ultimo valore comparabile alle emissioni degli impianti a gas di ultima generazione. La decisione regionale è stata presentata come un passo avanti non solo in termini di sostenibilità ambientale, ma anche di innovazione tecnologica, riconoscendo il ruolo degli impianti a biomassa moderni, capaci di ridurre significativamente le emissioni attraverso misure di abbattimento primarie e secondarie.

SecondoGiorgio Maione, assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia, “i nuovi impianti di medie e grandi dimensioni in Lombardia saranno estremamente performanti e contribuiranno a ridurre l’impatto ambientale del settore termico”. Il provvedimento è frutto di un lungo confronto con le associazioni di categoria dei produttori di impianti termici, che da anni lavorano per lo sviluppo di tecnologie avanzate in grado di migliorare la qualità dell’aria. Paolo Giarda, Responsabile Relazioni Istituzionali di Carbotermo, ha sottolineato come questa sia una scelta lungimirante per una regione fortemente colpita dal problema dello smog da particolato.

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L’intervento alla Camera dei Deputati

Parallelamente all’iniziativa regionale, la tematica della biomassa è approdata alla Camera dei Deputati il 22 gennaio 2025 durante la seduta n. 414. Un’interrogazione a risposta immediata è stata presentata dagli onorevoli Squeri, Battilocchio e Casasco, rivolta al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. L’interrogazione ha posto l’attenzione sui limiti imposti dalla Regione Lombardia e sulle possibili conseguenze per il settore delle bioenergie, chiedendo quali misure il governo intenda adottare per favorire lo sviluppo di questa fonte rinnovabile ed eliminare eventuali ostacoli normativi. Il Ministro ha risposto sottolineando l’importanza della biomassa all’interno del mix energetico nazionale e il ruolo che può svolgere nella transizione ecologica, pur evidenziando la necessità di garantire elevati standard ambientali. Ha inoltre dichiarato che il governo è disponibile a valutare interventi normativi che possano facilitare l’integrazione delle bioenergie nei piani energetici nazionali, senza compromettere gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento atmosferico.

Il nodo Milano

Il dibattito in corso mette in luce le sfide e le opportunità legate all’uso della biomassa in Italia. Da un lato, la riduzione delle emissioni è un obiettivo imprescindibile per migliorare la qualità dell’aria, specialmente in regioni come la Lombardia, caratterizzate da alta densità abitativa e industriale. Dall’altro, la biomassa rappresenta una risorsa strategica per diversificare le fonti di energia rinnovabile, riducendo la dipendenza dalle importazioni e garantendo maggiore sicurezza negli approvvigionamenti. Il confronto tra istituzioni regionali e nazionali suggerisce la necessità di un quadro normativo chiaro e coerente, che valorizzi le potenzialità della biomassa senza trascurare le esigenze ambientali. In attesa di ulteriori sviluppi, resta aperta la questione di come le nuove normative influenzeranno il settore e se il Comune di Milano, ad esempio, rivedrà il proprio regolamento sulla qualità dell’aria alla luce della recente DGR regionale. La partita della sostenibilità energetica è ancora tutta da giocare, ma le istituzioni sembrano sempre più consapevoli del ruolo che la biomassa potrà avere nel futuro energetico del Paese.



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