Rinnovo concessioni elettriche, un’opportunità di aggregazione

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Rinnovo a venti anni delle concessioni elettriche nel Ddl Bilancio e ora l’emendamento del 28 gennaio a cura di Riccardo Zucconi, deputato e responsabile Energia di Fratelli d’Italia, al decreto legge 31 dicembre 2024, n. 208, “Misure urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza”.

In questo caso l’intento è autorizzare le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano a poter riassegnare la concessione idroelettrica allo stesso concessionario, senza procedura competitiva. Laddove si attesti la prevalenza dell’energia prodotta all’autoconsumo e al consumo locale. 

“Il rischio è che si inizi a giocare su piano regionale come accaduto con Iren e come sembra interessata a fare la Lombardia in tema idroelettrico. Il che potrebbe portare le regioni ad agire a velocità diverse” commenta a Canale Energia Alessandro Morini, consigliere DEA, Distribuzione Elettrica Adriatica e professore associato all’Università degli Studi di Bergamo

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Cosa cambia per distributori e rete

Ad oggi la norma assicura che gli operatori non perdano la struttura sul territorio senza gara. Adeguandosi a quanto prevedono i decreti su canoni e investimenti relativi, mantieni la tua rete per i prossimi 20 anni”. Commenta Massimiliano Riderelli Belli, direttore generale DEA. Inoltre, la norma non dice nulla sulla Regione Trentino-Alto Adige. “Se andassimo a vedere in termini di quantità, su oltre 250 realtà italiane del settore, molti degli operatori piccoli o piccolissimi sono presenti in queste aree.” evidenzia Alessandro Morini “Quindi al netto di queste aree che sono escluse dalla norma, gli altri operatori sono relativamente pochi, circa 20. In questo scenario non cambia l’intento di ricondurre a un mercato ristretto gli operatori in grado di sopperire a questo regime di investimenti. Ad oggi sembrerebbe che l’elettrico andrà rinnovato e il gas andrà a gara”.

rinnovo concessioni elettriche
da sin: Morini, Riderelli

“Per DEA non cambia nulla in termini di sviluppo e crescita futura rispetto all’obiettivo di avere circa 200mila pod nel proprio portafoglio.” spiega il DG Riderelli Belli. “Un vantaggio importante che abbiamo è che siamo distributori puri. I nostri clienti sono i venditori. Inoltre, c’è da sottolineare che l’Autorità per la Regolazione per Energia Reti e Ambiente   ha sostenuto in passato le aggregazioni tra i piccoli operatori. Non è pensabile che oggi faccia un passo indietro su questa linea. DEA ha una dimensione adeguata al mercato e a queste nuove norme e abbiamo già in piano di crescita futura”. Una scelta strategica che ora andrebbe a ‘salvare’ i più piccoli, assicura Riderelli Belli. Anzi, si preannuncia un humus interessante per i piccoli player, avendo l’opportunità di aggregarsi.  

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Impatto in bolletta sui cittadini

Un ammontare di investimenti che andrà a migliorare la qualità della rete anche se con un aggravio di costi. Difatti su questo si è aperto un dibattito politico anche in questi giorni in Parlamento. “La norma agisce molto anche sulla cybersecurity dove il PNRR era manchevole. Questo dovrebbe aumentare l’orientamento alla digitalizzazione delle reti e alla loro sicurezza.” sottolinea il consigliere DEA.

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“Ci sarà un ulteriore piano di investimenti che andrà ad incrementare le bollette elettriche, da considerarsi come una sorta di indennizzo allo Stato per il prolungamento delle concessioni.”. Altro tema è come questi piani di investimento e rimborso andranno a combinarsi insieme chiarisce Morini. “C’è da fare il piano per la tariffa individuale che deve avere una visione a sette anni. C’è poi il piano di sviluppo legato al PNRR che prevede significativi investimenti con l’obiettivo di modernizzare e rendere più resilienti le reti elettriche del paese. DEA ad oggi si posiziona all’undicesimo posto tra gli operatori più grandi.” spiega il Professore. 

“La nuova norma tiene molto conto delle esigenze dei distributori. Soprattutto dei più grandi. Ma la nostra bolletta è la più alta di Europa per mancanza di materia prima. Andarla ulteriormente ad appesantire non sembra tenere conto dell’impatto sociale sulle utenze finali” rimarca il DG DEA.

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