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Perché le tariffe di Ita Airways sono spesso assurde? #finsubito prestito immediato


Perché Ita Airways alza così tanto i prezzi? L’analisi di Cristiano Spazzali sulle tariffe applicate dalla compagnia ai propri voli.

Da circa due-tre anni a questa parte, quindi subito dopo la pandemia, siamo stati abituati a vedere le tariffe aeree subire mutazioni, oseremmo dire genealogiche.

Risulta molto difficile trovare una tariffa uguale una all’altra: per esempio se devo andare da Roma a Torino in giornata mi aspetterei che la tariffa durante la settimana acquistandola con 14 giorni di anticipo sarà sempre di 150 euro andata e ritorno, questo però non accade quasi mai (purtroppo) e diciamo che tra tasse, imposte, fuel surcharge e picchi di tariffazione non si assiste mai ad una linearità sui prezzi dei biglietti aerei.

Tutto prende corpo da una impostazione di base e cioè il costo ora volo di un velivolo dove per ogni aereo c’è un costo, che si forma secondo alcune voci di costo che variano in base a determinati parametri. Le voci di costo più importanti che formano il costo ora/volo di un aereo sono il costo del carburante, i costi di sorvolo, quelli di decollo e atterraggio, l’handling e i costi per i servizi aeroportuali.  Poi a questi costi vanno aggiunti i costi aziendali ovvero il costo dell’equipaggio, dell’assicurazione dell’aeromobile e quella per i passeggeri, una quota parte dei costi generali, la manutenzione, e poi il costo del noleggio o del leasing. Il tutto poi viene inquadrato e riparametrato rispetto ad un utilizzo medio dell’aereo per almeno 3.500 ore annue.

Ecco quindi che per un ora di volo su un Airbus A320 nella versione neo il costo oscilla tra i 6000 e i 7000 euro per ora volata. Ciò significa che se l’aereo porta 180 passeggeri, il volo di andata e ritorno alla compagnia costerà circa tra i 12 mila e i 15 mila euro per un viaggio di andata e ritorno, ovvero quasi 67 euro a tratta per passeggero al 100% del coefficiente di riempimento. Ecco perché l’aereo poi viene diviso in spicchi, e ognuno di questi spicchi a loro volta, in un certo numero di metri quadrati sui quali fare calcoli matematici per cercare di far incassare alla compagnia un certo numero di euro per metro quadrato in modo da creare le classi tariffarie il cosiddetto mix-price.

Abbiamo chiesto a Cristiano Spazzali, manager, analista e consulente dei trasporti aerei ed ex direttore generale e accountable manager di Azzurraair, di analizzare le tariffe che applica ITA Airways ai propri voli e poi di spiegarci l’esito di questa analisi.

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“La ricerca è stata effettuata analizzando tutti i voli domestici di ITA e anche quelli intercontinentali che sono i voli notoriamente più critici per le compagnie aeree. Parliamo di quelli domestici perché sono quelli che più difficilmente fanno quadrare i conti, mentre su quelli intercontinentali se ne parla sempre di più perché è proprio su quelli che si gioca il profitto di un vettore” ha esordito Spazzali che poi ci spiega: “Se analizziamo la tabella 1 quella relativa ai voli domestici originati da Roma Fiumicino possiamo notare che le tariffe sono totalmente disallineate. Infatti da Bologna in giù troviamo più dell’80% dei piani tariffari che sono calmierati rispetto invece a quelli del Nord che sono evidentemente piani tariffari con dei prezzi molto alti per dei voli domestici”.

Spazzali poi punta il dito sulle tariffe cosiddette fuori mercato: “È assurdo che una compagnia aerea proponga dei voli di corto raggio a oltre 700 euro andata/ritorno ovvero il prezzo di un biglietto di andata e ritorno su New York. Questo è il segnale che qualcosa non va per il verso giusto, la sensazione è che si stia cercando di fare cassa a discapito del passeggero e questo a lungo andare disaffezionerà il cliente, che quando potrà non viaggerà più con ITA. Le tariffe dovrebbero essere più omogenee in modo da distribuire l’attività in base al kilometraggio e in base alla profittabilità. Poi ovviamente ci sono anche dei distinguo, ad esempio dove agisco in monopolio posso aumentare di un po’ la tariffa, ma i prezzi di vendita applicati ad esempio sugli aeroporti di Genova e Trieste dove abbiamo dei picchi rispettivamente di 775 e 717 euro sono addirittura eccessivi. Una tariffa di corto raggio non dovrebbe mai superare la media di 150/200 euro andata e ritorno”.

E allora perché ITA alza così tanto i prezzi?

“La mia opinione”, ha spiegato Spazzali, “è che ITA venda poco, e questo ce lo dice anche l’indice di riempimento, il 79% di load factor è troppo basso e induce il vettore ad alzare le tariffe per stare in piedi economicamente. Meglio abbassare le tariffe ed avere più passeggeri e quindi  più massa critica. Ma il problema non è solo di gestione dei voli ma anche di scelta del tipo di aereo da impiegare sulle rotte. La scelta di adottare l’Airbus A220 in entrambe le versioni 100 e 300 è stata scellerata. È un aeromobile che va utilizzato su destinazioni ad alto yield e non su voli domestici o europei di corto raggio come invece accade oggi. Purtroppo anche la scelta di dotarsi dell’Airbus A321 con la business/letto è stato un azzardo. In Italia noi non abbiamo quel tipo di passeggero, e non siamo ancora entrati nell’ottica di adoperare per i voli di lungo raggio aerei a corridoio singolo. La stessa cosa vale per la scelta sugli aerei di lungo raggio. Se per l’Airbus A330-900 la scelta di ITA è abbastanza condivisibile, al posto degli Airbus A350 io personalmente avrei tenuto i Boeing B777 di Alitalia che avrebbero avuto un minore impatto sui costi e soprattutto una migliore resa del punto di vista del giro macchine. Fare una scelta di aerei solo per dire che siamo molto bravi sui temi di transizione ecologica, dove il carburante è ancora troppo costoso, in una fase di start up è stato un buon modo per mascherare il fatto che in un solo colpo ITA all’epoca si è di fatto liberata di quasi tutti i piloti ex ALITALIA che volavano sui B777. Questa non è strategia aziendale è stata una strategia sindacale…”.

Spazzali poi ha analizzato anche le rotte intercontinentali per comparare i prezzi delle altre compagnie sulle principali destinazioni di lungo raggio

tariffe

“Se analizziamo la tariffazione di lungo raggio ed in particolare quella sul Nord America la parte del leone la fa come sempre British Airways che da sempre ha un prodotto ben costruito e concorrenziale sul Nord America. United invece ha le tariffazioni più costose ma ha di fatto una delle migliori cabine sul mercato. ITA ha delle tariffe di buon livello sulla premium economy ma è fuori gioco su quasi tutte le altre tariffe”.

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Spazzali poi ha voluto porre particolare attenzione anche alle metodologie di vendita dei voli di ITA.

“Dalle mie informazioni il sistema che utilizza ITA per gestire le prenotazioni non credo sia di architettura recente anzi, dagli errori che vengono evidenziati dalla clientela, sembra alquanto vetusto rispetto ad altri sistemi che operano sul mercato, e l’attività di revenue management sembra essere limitata, il fatto che sia un divario enorme sul prezzo di uno stesso volo come ad esempio il Roma-Jeddah, che ITA vende al doppio del prezzo rispetto al partner arabo, è una conferma del mio pensiero”.

Spazzali poi ha spiegato anche le criticità che ha riscontrato analizzando ii sito web di ITA.  “Il sito web di iTA che sembra bellissimo che ha una veste grafica accattivante, avrebbe bisogno di un immediato restyling sia per quanto riguarda la veste grafica, che dovrebbe essere meno accattivante e più concreta, sia per quanto concerne l’esposizione delle tariffe che dovrebbero essere evidenziate anche sulla base dell’aggiunta un calendario, per dare maggiori opportunità di scelta al cliente al momento della prenotazione. Spostarsi di qualche giorno serve a poco, bisogna dare al viaggiatore la possibilità anche di scegliere tariffe più comode e questo lo si può fare solo evidenziando il calendario mensile. La veste deve essere sobria e deve puntare subito sulla possibilità per il cliente di prenotare un volo. Non si deve perdere nelle fotografie o nei paesaggi tropicali. Tutto questo distoglie il passeggero dall’acquisto del biglietto.  In questo i tedeschi di Lufthansa potranno apportare evidenti migliorie sostanziali grazie al fatto che hanno investito molto in questo campo e sono in grado di utilizzare i sistemi di prenotazione e di revenue management più avanzati per ottimizzare sia costi che anche le vendite”.



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