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Genova. Gli atti amministrativi e concessori fatti dalla Regione Liguria e dall’Autorità portuale durante gli anni di governo di Giovanni Toti e Paolo Emilio Signorini potrebbero essere impugnata per via amministrativa al Tar o con eventuali provvedimenti degli organi che guidano l’autorità portuale.
Dopo il patteggiamento a due anni e un mese, tramutati in 1.500 ore di lavori di pubblica utilità, l’ex governatore ha spiegato che “la Procura ha riconosciuto la legittimità degli atti”. In realtà emerge che quegli atti potrebbero essere appunto impugnati da imprenditori o comitati che hanno un interesse a metterli in discussione.
Toti ha chiesto e ottenuto che la corruzione propria (quella per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio) venisse derubricata. È rimasta la corruzione per l’esercizio della funzione (ovvero il pubblico ufficiale, che, per l’esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceve denaro o altra utilità, o ne accetta la promessa). Soldi che non sono finiti in tasca all’ex governatore ma, secondo l’accusa, sarebbero andati ai comitati elettorali. Questa seconda ipotesi di reato è quella meno grave tra le due.
Per questo reato, e per il finanziamento illecito da parte di Esselunga, Toti ha concordato la pena con la Procura. L’ultima parola spetta al giudice per l’udienza preliminare che fisserà un’udienza nelle prossime settimane. L’ex governatore momento resta indagato per il voto di scambio nel filone che vede coinvolti tra gli altri Matteo Cozzani e i consiglieri regionali uscenti Stefano Anzalone e Domenico Cianci.
Per Signorini, invece, è rimasta in piedi la corruzione propria per l’episodio dell’occupazione abusiva da parte di Spinelli di alcune aree portuali. L’ex manager pubblico, come emerso dalle intercettazioni, sapeva cosa stava facendo l’anziano imprenditore ma non intervenne per fermarlo, non denunciò e anzi andò con lui a Montecarlo. Con il patteggiamento si è avuto un accertamento giudiziale che i fatti sono avvenuti ottenendo anche la confisca, tra il Comitato Toti e Signorini, di quasi 200mila euro.
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