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Le detrazioni fiscali rappresentano un importante strumento di agevolazione per i contribuenti, permettendo di ottenere un risparmio sull’imposta dovuta in presenza di specifiche spese. Tra queste, le detrazioni relative alle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio, previste dall’articolo 16-bis del TUIR, richiedono particolare attenzione per quanto riguarda le modalità di pagamento. Con l’esigenza di salvaguardare il beneficio fiscale in caso di bonifico errato.
L’importanza del bonifico dedicato
Per avvalersi della detrazione sulle spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio, è necessario che il pagamento delle stesse avvenga tramite un bonifico bancario o postale specifico. Questo tipo di bonifico, noto come “bonifico dedicato”, deve contenere informazioni precise che permettono alle banche o a Poste Italiane di operare la ritenuta d’acconto nei confronti del destinatario del pagamento.
Dati necessari nel bonifico dedicato
Il bonifico dedicato deve contenere:
- causale del versamento, con riferimento alla norma agevolativa (ad esempio, “Art. 16-bis del TUIR”);
- codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- partita IVA o codice fiscale del destinatario del pagamento (cioè, dell’impresa che ha eseguito i
lavori).
Questi dati sono essenziali per consentire l’identificazione corretta delle parti coinvolte e l’applicazione della ritenuta d’acconto prevista dalla legge.
Cosa succede in caso di bonifico errato?
Nel caso in cui il bonifico non venga compilato correttamente, ad esempio omettendo uno dei dati richiesti o riportando informazioni errate, il rischio è quello di perdere il diritto alla detrazione fiscale.
Errore non correggibile e impossibilità di ripetere il pagamento
Se ci si accorge dell’errore solo dopo che il pagamento è stato effettuato e non è possibile ripetere il pagamento con un bonifico corretto, la situazione può sembrare compromessa.
Tuttavia la normativa prevede una via d’uscita per i contribuenti, purché si rispettino alcune condizioni.
Come salvaguardare la detrazione in caso di bonifico errato
Quando il bonifico non contiene tutte le informazioni necessarie e non è possibile ripetere il pagamento, la detrazione fiscale può ancora essere salvaguardata.
A tal fine, il contribuente deve ottenere dall’impresa esecutrice dei lavori una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
Dopo il bonifico errato: la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà
Questa dichiarazione, rilasciata dall’impresa, deve attestare che:
- i corrispettivi accreditati a favore dell’impresa sono stati correttamente contabilizzati;
- i corrispettivi sono stati imputati correttamente ai fini della determinazione del reddito d’impresa.
In altre parole, l’impresa conferma che i pagamenti ricevuti sono stati registrati correttamente nelle sue scritture contabili e che non vi è stata alcuna elusione fiscale.
Presentazione della documentazione
Il contribuente dovrà presentare questa documentazione:
- al CAF (Centro di Assistenza Fiscale) o al professionista abilitato incaricato della predisposizione della dichiarazione dei redditi;
- su richiesta, agli uffici dell’Amministrazione finanziaria durante eventuali controlli.
Le indicazioni contenute nella Circolare n. 43/2016
Le indicazioni fornite derivano dalla Circolare n. 43 del 2016 dell’Agenzia delle Entrate, che ha chiarito le modalità operative per salvaguardare il diritto alla detrazione in caso di errore nella compilazione del bonifico dedicato.
Questo documento di prassi ha fornito un’importante interpretazione, permettendo ai contribuenti di non perdere il beneficio fiscale in presenza di errori formali, purché vi sia una corretta gestione contabile da parte dell’impresa.
Conclusioni
La corretta compilazione del bonifico dedicato è essenziale per beneficiare delle detrazioni fiscali previste per le spese di ristrutturazione edilizia. Tuttavia, in caso di errore, il contribuente ha ancora la possibilità di mantenere il diritto alla detrazione, ottenendo e presentando una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà dall’impresa che ha eseguito i lavori.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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