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L’assicurazione obbligatoria contro gli eventi catastrofici entrerà in vigore il primo gennaio 2025. Lo ha confermato il 23 settembre 2024 il ministero delle Imprese durante un incontro con le associazioni imprenditoriali, illustrando i punti fondamentali del Decreto che lo introdurrà. L’obbligo, già previsto dalla Legge Finanziaria 2024 riguarderà tutte le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia. La copertura assicurativa sarà applicata ai danni subiti da terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali iscritti a bilancio.
Il Decreto interministeriale, sviluppato congiuntamente dal ministero dell’Economia e delle Finanze e da quello delle Imprese, s’inserisce nel disegno di Legge Ricostruzione, attualmente in fase di esame parlamentare. Questo Ddl stabilisce anche che le imprese assicurative saranno obbligate a versare un anticipo del 30% del danno stimato per i sinistri legati a eventi catastrofali, con l’obiettivo di garantire liquidità immediata alle imprese colpite, permettendo loro di riprendere le attività il più velocemente possibile.
Il provvedimento mira a definire con precisione l’oggetto della copertura assicurativa, specificando le tipologie di eventi catastrofali a cui le imprese devono essere protette. I premi delle polizze saranno calcolati proporzionalmente al rischio, considerando le caratteristiche specifiche del territorio e la vulnerabilità dei beni assicurati. Le compagnie assicurative saranno obbligate a stipulare tali polizze entro i limiti della propria tolleranza al rischio e in linea con i requisiti di solvibilità globale.
A supporto di questo sistema, Sace avrà il compito di riassicurare il rischio assunto dalle compagnie assicurative, attraverso la sottoscrizione di convenzioni specifiche, garantendo così un sistema più robusto e stabile di copertura dei rischi. Sono previste sanzioni da 100mila a 500mila euro per chi non adempie all’obbligo.
Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha dichiarato che l’obbligo “potrebbe diventare un grande problema, perché potrebbe accadere che nei territori dove ci sono problemi gli industriali non investano più”. In concreto, c’è il timore che le imprese possano essere disincentivate dall’investire in aree considerate ad alto rischio. Non solo: Orsini ha anche sottolineato che questo obbligo potrebbe portare a “desertificare pezzi del territorio”, riferendosi al rischio che alcune aree industriali possano essere abbandonate a causa dei costi assicurativi troppo elevati.
Confindustria, insieme ad altre associazioni come Cna, Confartigianato e Casartigiani, ha chiesto una proroga dell’entrata in vigore della norma, ritenendo necessario più tempo per definire meglio i dettagli e permettere alle imprese di adeguarsi. Inoltre, le associazioni imprenditoriali hanno evidenziato la necessità di chiarire alcuni aspetti della normativa, come le condizioni delle polizze, la determinazione dei premi e la creazione di un sistema trasparente per confrontare le offerte assicurative.
© TrasportoEuropa – Riproduzione riservata – Foto di repertorio
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