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Il Lido di Venezia è diventato troppo piccolo per la Mostra del Cinema? Allarghiamo il festival a Mestre. È il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, a rispondere a stretto giro di stampa, al direttore artistico del festival, Alberto Barbera. Quest’ultimo aveva esternato malumori e perplessità su prezzi e qualità degli alloggi nei famigerati e cambogiani dodici giorni di festival. “Vedo purtroppo in qualche modo avvicinarsi un limite alla possibilità di crescere ancora: per l’inesistenza di altri spazi a disposizione, tanto per cominciare”, aveva spiegato Barbera alla stampa concluso il festival. “Tutti mi chiedono un mercato più grande, visto che il Venice Production Bridge, con 3.000 accreditati è cresciuto enormemente. Tutti vorrebbero un grande mercato autunnale in Europa dopo Berlino e Cannes: avrebbe un grande successo. Il problema è che qui non abbiamo gli spazi”.
Dopodichè il direttore si era abbassato ad altezza di accreditati e pubblico, i paria del Lido, che dormono per terra pur di vedere l’ultimo film di Maura Delpero o di Gianni Amelio. “Il secondo limite è proprio il Lido: il numero limitatissimo di camere di un certo livello e di appartamenti per cui c’è richiesta altissima, costringe la gente ad andare a Venezia. E qui, soprattutto per gli accreditati e per i giovani, si aggiunge il problema dei trasporti: la logistica veneziana è così, diventa un tappo, e si formano code lunghissime. E questo rappresenta un enorme impedimento a spazi di crescita”. Barbera aveva anche citato casi personali a lui riferiti di persone che per la stesa camera d’albergo avrebbero pagato il doppio rispetto ai vent’anni precedenti di permanenza al Lido: “Non c’è nessuna giustificazione per una speculazione di questo tipo. Se si aumentano i prezzi per cercare di rimediare alla decrescita, si fa un doppio errore, anche perché la qualità dell’offerta non assolutamente adeguata ai prezzi”. Insomma l’appello del direttore finiva con il solito tavolo di incontro tra “realtà politiche amministrative della città e del Lido” per modificare la situazione del futuro prossimo.
Ad aprire le danze del confronto, quindi, ci si è messo Brugnaro: “Dobbiamo allargare la manifestazione: il cuore della Mostra chiaramente deve rimanere a Venezia, la città storica, ma i film di ricerca e non solo, si possono portare in terraferma, dove si dovrebbero anche fare celebrazioni, attività, feste differenti rispetto a quelle del Lido”. Brugnaro ha spiegato di essere d’accordo con Barbera perché il Lido è un’isola “e un’isola è un luogo finito”. “Sono rimasti tutti basiti da Forte Marghera (la cerniera tra acqua e terra che dal 2018 ospita i Progetti Speciali allestiti nell’ambito della Biennale Architettura e della Biennale Arte, ndr) attori e curatori, dalla bellezza di quel luogo”, ha ricordato il sindaco di Venezia. “Dobbiamo cambiare la prospettiva, se guardiamo le cose sempre dalla stessa, avremo sempre gli stessi risultati. Mestre non è indecorosa, non è un luogo che non si può mettere insieme al Lido, ha solo delle altre priorità, differenti. Il Lido è un’isola e ha spazi limitati, la terraferma no”. Così a occhio però non sembra che l’ipotesi Brugnaro vada incontro alle richieste di Barbera.
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