La ciclopista mesolcinese intercomunale e intercantonale si avvia verso il primo anno di esercizio. Monca nel suo tratto finale di Castione a causa di ricorsi ancora pendenti contro il tracciato proposto dalle autorità ticinesi ricalcando quello originale della Ferrovia retica per giungere al ‘capolinea sud’ della stazione Tilo, al momento collega gli abitati di Grono, Roveredo, San Vittore e Lumino. Un percorso facile, sicuro, particolarmente apprezzato da cicloamatori e per le escursioni su due ruote in famiglia con bambini al seguito. Ma anche i pedoni non lo disdegnano. E in effetti emerge qualche problema di convivenza, specialmente nei weekend durante la bella stagione. Cui si aggiungono quei proprietari di cani che, spesso assorti nei loro cellulari, non gestiscono adeguatamente Fido (vedi obbligo di guinzaglio e suo corretto utilizzo). Dal ‘capolinea nord’ di Grono il sindaco Samuele Censi, convinto sostenitore e promotore della ciclopista, traccia un bilancio molto positivo. E lancia uno sguardo su possibili evoluzioni future. «Sento molti echi positivi! È parecchio apprezzata e utilizzata da pendolari che si spostano al lavoro, dai giovani nel percorso casa-scuola e dai turisti alla scoperta del nostro territorio. È chiaro che, come in ogni progetto, ci sono alcuni punti e accorgimenti che vanno analizzati e discussi. Inoltre recentemente il progetto è stato menzionato a Coira, nell’ambito del ‘Convegno 2024 sulla mobilità lenta nei Grigioni’, tra i percorsi ciclabili più innovativi e interessanti a livello cantonale».
Nella bella stagione, specialmente all’altezza degli abitati, la pista si affolla di persone a passeggio spesso con cani: si tratta di una pista ciclabile a uso esclusivo delle due ruote o è anche pedonale?
La pista – risponde Samuele Censi – è stata concepita quale tracciato esclusivamente ciclabile, tranne in alcuni tratti nelle zone centrali all’interno dei comuni dove collega luoghi d’interesse pubblico o ponti di collegamento.
Non sarebbe allora il caso di migliorare la segnaletica affinché si ricordi l’obbligo di guinzaglio e il suo utilizzo corretto, vista la presenza di cani liberi, guinzagli lunghi e proprietari distratti? A tal punto che nelle giornate belle molti cicloamatori preferiscono la cantonale per evitare situazioni spiacevoli dovute a una convivenza a tratti problematica.
Al momento attuale, da nostre informazioni, la convivenza è piuttosto buona; è pur vero che si tratta della prima stagione dall’apertura. Ora, tra i Comuni coinvolti della Bassa Mesolcina ci siederemo a un tavolo per definire se ci siano delle migliorie da apportare, anche a livello di segnaletica.
Salendo da sud, a Roveredo chi non è pratico del tracciato si perde facilmente essendo inadeguata la segnaletica provvisoria in attesa della ricucitura del paese dopo lo smantellamento dell’A13. Non sarebbe il caso di migliorarla già adesso?
Su tutta la tratta manca ancora la segnaletica ufficiale (rossa) che verrà implementata nei prossimi mesi. Si auspica che poi non ci siano più problemi di orientamento per i ciclisti. Il percorso ciclabile nazionale n° 6 è stato trasferito su questa pista ciclabile e da qualche tempo è stato pubblicato con il nuovo percorso su Svizzera Mobile. Purtroppo, però, manca ancora la segnaletica direzionale.
Inoltre a Grono, parte sud, c’è ancora un tratto di 50 metri sterrato con sassi: quando sarà ultimato?
Stiamo risolvendo una vertenza con un privato, al più presto speriamo di poter completare la pavimentazione mancante.
Che esito ha avuto la raccolta firme fatta a Monticello per un miglior collegamento di questa frazione alla ciclopista?
Da informazioni della sindaca Elena Pizzetti la pratica è sul tavolo del Municipio e c’è la volontà di portare avanti le richieste della frazione per un miglioramento del collegamento ciclabile.
Da Soazza in giù alcuni tratti di strada agricola/ciclabile di sponda sinistra sono malconci e difficilmente percorribili dalle bici con ruote fini.
Conosciamo la situazione e in effetti sono previste delle migliorie.
E ancora: non sarebbe il caso di aggiungere qualche area ludica e dei ristori lungo l’intero percorso? La decrepita ex stazione di Grono, o altri luoghi/stabili, non potrebbe rientrare in questo discorso?
Nell’ambito del progetto di valorizzazione del vecchio sedime della Ferrovia retica e dei rispettivi edifici è pure contemplato il rifacimento e il rinnovo di questi stabili. A tappe si vuole completare quanto finora è già stato fatto in maniera da rendere ancora più attrattivo il percorso. Non bisogna però dimenticare che qualche importante passo è già stato mosso in questa direzione, se penso in particolare al rinnovo della stazione di San Vittore, la valorizzazione della zona Cioldina a Roveredo e nei dintorni della sala multiuso di Grono. Si tratta di aree già ben sfruttate e apprezzate. Inoltre a Grono si è insediato un negozio appositamente dedicato alle due ruote. La forza della ciclabile mesolcinese è che attraversa i centri abitati dove si trovano nelle vicinanze diversi luoghi di ristoro, come ad esempio i grotti. Inoltre, parlando con alcuni viticoltori a ridosso tra Grigioni e Ticino, si vorrebbe valorizzare l’attuale pista ciclabile con dei collegamenti verso i vigneti (via tra i vigneti) in maniera di “entrare in sella e toccare con i due pedali” una delle attrattive del nostro territorio.
Guardando al futuro e prendendo spunto dall’esemplare Sentiero Valtellina di ben cento chilometri fra il Lago di Como e Bormio: al di là dell’aspetto utilitaristico, e in attesa che si sblocchi la trafila ricorsuale ticinese, è previsto uno sviluppo verso nord della ciclabile mesolcinese, così da raggiungere quantomeno Lostallo, se non addirittura Soazza e Mesocco?
La tratta Grono-Soazza esiste già da alcuni decenni ed è molto apprezzata in quanto permette di attraversare la Mesolcina in buona parte in aree naturalistiche che si snodano lungo la Moesa e alcune zone golenali d’importanza nazionale. Il tracciato più a nord, tra Soazza e Mesocco, oggi non è asfaltato ma è affascinante perché ripercorre i tornanti e i vecchi tunnel della Ferrovia retica. Qualche anno fa ne avevo discusso con i colleghi sindaci dell’alta valle. Sarebbe interessante riprendere il tema in quanto potremmo completare la ciclopista fino a Mesocco fuori dalla strada cantonale e in un contesto sicuramente attrattivo anche dal punto di vista turistico. Il Cantone è sicuramente favorevole e sono convinto che ci sarebbe pure un importante sussidio. Inoltre osservo con piacere che la ciclopista è stata implementata nel Piano direttore regionale, appena pubblicato, ciò che dal profilo istituzionale rappresenta un punto molto importante in ottica futura.
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