Clima, riduzione delle precipitazioni minaccia diversità delle piante

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Prevedere e mitigare gli effetti del cambiamento climatico, preservando al contempo la biodiversità, è una priorità assoluta sia per gli scienziati sia per i politici. Con l’intensificarsi dei cambiamenti climatici, che portano a siccità più frequenti e gravi, la comprensione dell’impatto sugli ecosistemi naturali è diventata sempre più importante. Una delle sfide principali è la previsione dei cambiamenti nella ricchezza di specie dovuti alle variazioni dei modelli di precipitazione. Mentre è assodato che, su un’ampia scala geografica, le regioni con più acqua supportano generalmente una maggiore diversità vegetale, i risultati variano a livello di piccoli appezzamenti per quanto riguarda il modo in cui le precipitazioni influenzano la ricchezza di specie. Per migliorare le previsioni, è essenziale esplorare i meccanismi sottostanti, in particolare il modo in cui le siccità intense e le variazioni delle precipitazioni a lungo termine influiscono sulla biodiversità.

Un nuovo studio dimostra che l’aumento dell’aridità a livello di appezzamento è effettivamente collegato a una diminuzione della ricchezza di specie vegetali, e questo legame è ancora più pronunciato in seguito a siccità estreme. Tuttavia, questo fenomeno non è facile da individuare perché, in assenza di siccità, le specie vegetali dominanti possono oscurare questo effetto. Lo studio, condotto dal Centro per la ricerca ecologica HUN-REN in Ungheria, esamina le intricate connessioni tra le variazioni a lungo termine delle precipitazioni, le condizioni di siccità estrema, la biomassa delle specie vegetali dominanti e la diversità delle specie vegetali in un ecosistema di terraferma.

I risultati dello studio

Pubblicata sul Journal of Ecology, la ricerca rivela che l’aumento della siccità porta a una riduzione della diversità delle specie vegetali nelle zone aride e svela i meccanismi attraverso i quali la crescente aridità contribuisce alla perdita di biodiversità in questi fragili ecosistemi.

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Utilizzando i dati di un esperimento sul campo sui cambiamenti climatici durato sette anni, i ricercatori hanno condotto una path analysis per esaminare come le precipitazioni influenzino la diversità delle specie, sia direttamente che indirettamente. L’esperimento ha simulato un evento di siccità estrema seguito da variazioni a lungo termine delle precipitazioni estive con l’uso di rifugi anti-pioggia. L’analisi iniziale ha mostrato una forte relazione positiva tra le precipitazioni e la diversità delle specie dopo il trattamento di siccità estrema, ma questo effetto era assente in assenza di siccità.

È interessante notare che la path analysis ha scoperto un altro livello: in assenza di siccità, l’aumento delle precipitazioni ha incrementato la biomassa delle specie erbacee dominanti, portando a una diminuzione della diversità vegetale complessiva. Tuttavia, l’effetto diretto delle precipitazioni è rimasto positivo, aumentando la ricchezza di specie anche quando le specie dominanti hanno esercitato un impatto soppressivo. Inoltre, lo studio ha rivelato che le passate siccità estreme hanno rafforzato il legame tra precipitazioni e diversità delle specie. L’autore principale, il dottor Gábor Ónodi, spiega: “la siccità indebolisce le specie dominanti, creando opportunità per altre piante di prosperare, alterando potenzialmente la comunità vegetale”.

Le implicazioni della ricerca

Questi risultati hanno implicazioni significative per prevedere come gli ecosistemi naturali risponderanno ai futuri cambiamenti climatici. Il Dottor György Kröel-Dulay, ricercatore capo dell’esperimento sul campo, osserva: “con l’aumento delle temperature globali e l’estremizzazione delle precipitazioni, gli ecosistemi potrebbero diventare sempre più sensibili ai cambiamenti nella disponibilità di acqua”.

Lo studio sottolinea l’importanza di considerare gli effetti diretti e indiretti quando si valuta l’impatto dei cambiamenti climatici sulla biodiversità. L’autore principale, il Dottor Zoltán Botta-Dukát, aggiunge: “approfondendo la comprensione di queste dinamiche, possiamo anticipare meglio le sfide future e sviluppare strategie più efficaci per la conservazione della biodiversità in un mondo che deve affrontare crescenti incertezze ambientali”.



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