UNIVAQ: SPUNTA NOME POLITI, ECONOMIA CERCA SPAZIO. CONTROMISURE ALESSE E INVERARDI PRO GRAZIOSI | Notizie di cronaca

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L’AQUILA – A poco più di due mesi all’indizione delle elezioni per il nuovo rettore dell’Università dell’Aquila,  spunta un altro possibile candidato, questa volta espressione dell’area di Economia,​ il cui corso di laurea ha il maggior numero di iscritti e vuole farlo finalmente pesare: il 61 anni, professore di Diritto Costituzionale, Fabrizio Politi.  Un’ipotesi destinata a sparigliare le carte di una partita che dovrà gestire la guida dell’Aterno del capoluogo d’Abruzzo per i prossimi  sei anni, fino  al 2031.

Per ora solo indiscrezioni, per quanto assidue, mentre intanto toto candidato impazza, come pure le grandi manovre. Con la politica che per ora resta alla finestra ad osservare.

Allo stato attuale l’unico candidato in corsa resta ufficialmente Marco Valenti, epidemiologo ed esponente di spicco del Dipartimento Scienze cliniche applicate e biotecnologiche (Discab), direttore del Centro regionale autismo, componente del Comitato etico regionale per gli studi clinici, e consigliere dell’Ordine dei medici dell’Aquila.

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Non scioglie invece ancora la riserva per la sua più volte evocata discesa in campo, Fabio Graziosi, professore di Telecomunicazioni, direttore da pochi mesi del ​Dipartimento di Ingegneria, scienze dell’informazione e Matematica (Disim), il candidato nel segno della continuità, sostenuto dal rettore uscente, Edoardo Alesse, e dalla ex rettrice, Paola Inverardi, ex docente di informatica, oggi alla guida del Gran Sasso Science Institute, che  a tavolino ha pianificato la candidatura del suo pupillo, mantenendo rigorosa consegna del silenzio.

Alesse e Inverardi, per contrastare sia le candidature antagoniste di Valenti e​d eventualmente di​ Politi, avrebbero già messo in campo le contromisure con candidature di “disturbo”, volte a togliere voti nei rispettivi bacini elettorali. Nella consapevolezza anche che la candidatura di Graziosi trova opposizioni nell’area ingegneristica, trasversale ai vari dipartimenti.

Graziosi, che oltre ad essere stato eletto direttore del Disim, è presidente della fondazione Vitality, organismo creato dal consorzio Hamu, acronimo che sta per Hub Abruzzo, Marche, Umbria, associazione a cui partecipano tutte le Università delle tre regioni, le associazioni confindustriali e alcune delle più prestigiose Fondazioni finanziarie e culturali. Di cui è stato nominato il 25 novembre scorso presidente proprio il rettore Alesse, che alle elezioni di maggio non ricandidabile per un secondo mandato.

A maggior ragione la nomina di Graziosi alla guida di Vitality accredita il suo essere il candidato “istituzionale” di continuità come  “delfino” del rettore uscente, a garanzia del mantenimento degli attuali assetti.

Una possibile discesa in campo di Fabrizio Politi potrebbe però mutare i rapporti di forza: nominato vicedirettore del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’informazione e di Economia (Diiie) è stato a lungo referente di Ateneo con vari incarichi per le tematiche statutarie e normative nonché preside della facoltà di Economia nel primo decennio duemila, per più mandati, durante il rettorato di Ferdinando Di Orio.

Ma soprattutto è espressione del corso di Economia che ha il maggior numero di iscritti in Ateneo, grazie alla convenzione con la Scuola della Guardia di Finanza, ma che in questa fase si trova alle prese con le grane e disagi dovuti alla mancanza di una sede propria e la dispersione in più poli, (didattica a San Basilio, in centro, e studi docenti a Pile), motivo di un notevole malcontento dei docenti.

Sempre in seno al Diiie, un’altra candidatura potenziale dell’area di Economia, in alternativa a Politi, potrebbe essere quella di Walter Giulietti, professore di Diritto amministrativo, presidente dei corsi di Economia e delegato di Alesse per la normativa e l’assetto istituzionale. Ma c’è chi sostiene che la sua candidatura sarebbe considerata meno rappresentativa per la minore esperienza in Ateneo e per la residenza fuori regione, esercitando infatti la professione di avvocato iscritto al foro di Terni.

La candidatura di Politi è considerata “istituzionale” quasi per definizione, per i ruoli di rappresentanza ricoperti anche in ambiti extra​-universitari in fondazioni ed enti. E c’è chi sostiene ​in ateneo​, potrebbe rappresentare anche una candidatura di “mediazione”, senza affrontare un confronto in una campagna elettorale serrata corpo a corpo contro Graziosi.

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Punto a suo favore è anche il fatto che, da quanto si apprende, la candidatura di Graziosi sarebbe divisiva nell’area di ingegneria del Diiie, di cui come è detto è vicedirettore Politi, il dipartimento con più iscritti, erede legittimo della gloriosa facoltà di Ingegneria, diretto dal giovanissimo e molto attivo Vincenzo Stornelli, che sta vivendo con sofferenza le posizioni rigide recentemente assunte da Graziosi e dal ​senato ​accademico presieduto da Alesse, contro la nuova programmazione dei corsi di studio, che nei fatti bloccano le prospettive del Diiie favorendo il Disim di cui è direttore Graziosi.

Non a caso, diverse anime ingegneristiche dello stesso Di​iie,  lavorerebbero alla proposta di una propria candidatura, alternativa a Politi e Giulietti, su cui far convergere anche i voti del dipartimento di Ingegneria ​civile e Architettura (Dicea) diretto da Marcello Di Risio, che non è intenzionato a candidarsi in prima persona, e non sembrerebbe in grado di mettere in campo proposte proprie.

Fonti interne all’area riferiscono dunque che Alesse e Inverardi sarebbero pronti a mettere in campo contromosse, come strategia di supporto a Graziosi, favorendo una candidatura Diiie credibile ma non sufficientemente forte da compattare tutti gli ingegneri e gli economisti, e penserebbero tra gli altri a Giulio Antonini, professore di Elettrotecnica, di recente nominato prorettore di Ateneo per la terza missione e lo sviluppo sostenibile, e forse non proprio a caso lanciato anche nei giorni scorsi sulla stampa da un comunicato di Univaq per un riconoscimento internazionale.

Per l’area biomedica, presidiata come detto dalla candidatura di Valenti, la strategia di Alesse e Inverardi punterebbe invece a promuovere anche la candidatura di una sua fedelissima, Anna Maria Cimini, eletta da pochi mesi direttrice del dipartimento di Medicina clinica, Sanità pubblica, Scienze della vita e dell’ambiente (Mesva), professoressa di Anatomia comparata, che potrebbe attrarre i voti dell’area biologica, e del dipartimento di Valenti, ovvero il Discab.

Ma impatterebbe molto meno sull’area medica e clinica, da cui non sembrerebbero emergere a​altri nomi.

Procedendo oltre, non ancora confermata, ma è un’ipotesi sostenuta da voci informate, la possibile candidatura di Luca Lozzi, professore di Fisica sperimentale, direttore del  dipartimento di Scienze fisiche e chimiche (Dsfc), nominato dal rettore referente per le manifestazioni di Ateneo, molto apprezzato come deus ex machina dell’appuntamento annuale di settembre Street Science: la sua candidatura potrebbe da una parte indebolire il bacino iniziale di Graziosi, ma anche risultare utile in un eventuale turno di votazione successivo.

Non appaiono all’orizzonte, come di consueto ormai da decenni, candidature dell’area umanistica, un dipartimento di medie dimensioni i cui consensi possono indirizzarsi in modo sensibile per favorire uno dei candidati solo se compatti, operazione non certo facile da perseguire.

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