Palermo, delitto Agostino-Castelluccio: Ida non avrà giustizia

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PALERMO – Non ci sarà giustizia per l’omicidio di Ida Castelluccio. A meno che non dovesse emergere una ricostruzione diversa da quella che finora è stata portata dalla pubblica accusa al vaglio della Corte di assise.

L’accusa di omicidio contestata al boss Nino Madonia è stata dichiarata prescritta, mentre sarà celebrato un nuovo processo di appello per il delitto di Nino Agostino, poliziotto e marito di Ida. Furono trucidati assieme il 5 agosto 1989 a Villagrazia di Carini.

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Cosa dissero i giudici di appello

La prescrizione ha le sue basi nella sentenza della Corte di Assise di appello di Palermo del 5 ottobre 2023. Il collegio presieduto da Angelo Pellino confermò la condanna all’ergastolo inflitta in primo grado al boss Madonia per il duplice omicidio, ma la riformò nella parte in cui escludeva la circostanza aggravante della premeditazione per il delitto della donna.

Anche gli omicidi volontari possono essere dichiarati prescritti qualora non siano contestate le aggravanti: la premeditazione, l’aver commesso il fatto con crudeltà o sevizie, l’aver utilizzato sostanze venefiche o altri mezzi insidiosi.

Furono gli avvocati della difesa, Vincenzo Giambruno e Alessandro Martorana, a censurare l’erronea applicazione dell’aggravante: “Il decesso sarebbe stato accidentale e non previsto e, quindi, meno che mai premeditato”. La Corte di assise di appello accolse la tesi difensiva “non essendo emersi elementi sufficienti a dare certezza che anche la giovane moglie dell’agente Agostino fosse fin dall’inizio vittima designata”.

Il delitto e i pentiti

Non c’era la prova che Ida fosse stata uccisa perché era conoscenza del lavoro del marito, cacciatore di latitanti. Alcuni collaboratori di giustizia dissero che negli ambienti di Cosa Nostra ci si chiedeva perché si era arrivarti al punto di uccidere una donna incinta. Sgombriamo il campo da ogni equivoco: la mafia ha assassinato donne e pure bambini.

Il pentito Vito Galatolo dell’Acquasanta disse che la decisione di uccidere la donna sarebbe stata presa sul momento perché Ida Castelluccio aveva riconosciuto gli assassini. Fatale fu un colpo di pistola alla schiena che la raggiunse mentre tentava di trovare riparo dentro casa.

L’agguato

I due giovani sposi stavano percorrendo a piedi via Cristoforo Colombo, dopo avere fatto visita ad una zia. I killer arrivarono in moto. Il padre di Nino, Vincenzo Agostino, ricordò che la nuora fece un chiaro riferimento al fatto che conoscesse gli assassini. La loro fuga fu tanto disperata quanto vana. La povera Ida perse una scarpa mentre su di loro veniva svuotato l’intero caricatore di una calibro 38.

“Non furono pedinati”

Nessun dubbio, dunque, che sui trattò di un omicidio volontario. Dubbi che invece furono sollevati sulla premeditazione. I giudici esclusero che le vittime furono pedinate. “Se così fosse stato, avrebbero avuto agio di entrare inazione quando i due giovani lasciarono l’auto nel vicino parcheggio per avviarsi a piedi verso il capanno degli Agostino – si legge nella motivazione della sentenza di appello -. E sarebbe stata una ghiotta occasione per eliminare entrambi in un colpo solo”.

Invece si ipotizzò che i killer si fossero appostati e “non potevano sapere né prevedere che i due giovani sposi sarebbero andati a fare visita (insieme) alla zia Giacoma e che quindi si sarebbero trovati
insieme sulla strada del ritorno”.

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“Casuale che Ida Castelluccio fosse con il marito”

“Insomma, è stato piuttosto casuale che Ida si trovasse in quel momento accanto al marito per strada, e, dunque – conclusero i giudici – le circostanze oggettive non avvalorano affatto l’ipotesi che i killer stessero attendendo anche lei e non solo suo marito. Deve pertanto concludersi che, sulla base delle risultanze disponibili, che, come s’è visto, sul punto restano incerte e contraddittorie, non vi sono elementi che consentano di affermare con la dovuta certezza che anche l’uccisione di Ida
Castellacia sia stata premeditata”
.

Senza premeditazione la pena si abbassa. Si può evitare l’ergastolo e dunque anche l’omicidio volontario può cadere in prescrizione.

LA RICOSTRUZIONE DEL DELITTO CON I DOCUMENTI DELL’EPOCA (VIDEO)



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