Durante le fasi di un trasloco è possibile incontrare diversi inconvenienti. Uno di questi potrebbe essere la necessità di riattivare un contatore chiuso per morosità. Come risolvere, dunque, la problematica in tempi brevi, prima di prendere possesso dell’appartamento in questione? Per la riattivazione di una fornitura bloccata per morosità, è fondamentale inviare al venditore la richiesta allegando, però, la documentazione dell’avvenuto pagamento nei modi che sono stati evidenziati durante l’avviso della messa in mora. Oppure fare una dichiarazione di estraneità al debito. Stabilito questi elementi principali, però, andiamo a vedere, più nel dettaglio, le diverse fasi del processo.
Come riattivare il contatore sospeso per bollette non pagate
In caso di insolvenza e bollette non pagate, il fornitore di luce e gas ha il diritto d’interrompere l’erogazione dopo diversi avvisi per adempiere al pagamento. Cosa deve fare, però, un nuovo inquilino che subentra trovando una condizione di morosità di cui non è assolutamente responsabile? Chi paga le utenze dell’inquilino moroso? Sicuramente il nuovo inquilino non è tenuto a colmare un debito che non ha contribuito a sommare. In secondo luogo può agire attraverso la richiesta di voltura o subentro per riattivare le utenze.
Attivazione di un contatore moroso con voltura
La voltura è un’operazione che permette di cambiare l’intestatario di un contratto di fornitura già attivo. Quindi nel caso in cui il contatore sia disattivato ma ancora attivo, cioè in caso di chiusura del contatore per morosità, potrebbe essere la soluzione più semplice, anche se è necessario rispettare determinate fasi:
- contattare il fornitore: rivolgersi direttamente al fornitore con cui era attivo il contratto (luce, gas o entrambi).
- Richiedere la voltura: comunicare al fornitore l’intenzione di effettuare una voltura e fornire tutti i dati necessari, come il codice POD/PDR del contatore, il tuo codice fiscale e un tuo documento d’identità valido.
- Documentazione: il fornitore potrebbe richiedere ulteriori documenti, come la dichiarazione di residenza e, in alcuni casi, una dichiarazione di estraneità al debito pregresso.
- Verifica dello stato del contatore: assicurarsi che il contatore sia fisicamente presente e non ci siano danni.
- Firma del contratto: una volta verificata la documentazione, ti verrà inviato il nuovo contratto da firmare.
È bene valutare, però, la possibilità di una complicazione. Il fornitore, infatti, potrebbe rifiutarsi di fare la voltura. A quel punto non rimane che ricorrere alla cessazione amministrativa del contratto di fornitura in essere con il coinquilino precedente.
Attivazione di un contatore moroso con subentro
Con subentro di luce e gas si intendono tutte le operazioni necessarie per attivare un’utenza nel caso in cui non ci sia un contratto attivo. Questo vuol dire che si vanno stipulando due contratti distinti e il nuovo inquilino non è tenuto a rispondere in alcun modo dei debiti precedenti come ad esempio nel caso di distacco luce per morosità.
Il fornitore, infatti, può pretendere il pagamento delle bollette solo al vecchio utente responsabile del debito. Inoltre non può rifiutarsi di attivare una fornitura della luce o del gas a chi chiede il subentro su contatore moroso lasciato da altri. Fondamentale, dunque, è presentare al gestore una dichiarazione di estraneità riguardo il debito. E a questo punto è essenziale seguire il processo nel dettaglio:
- contattare il gestore: il primo passo fondamentale è rivolgersi al gestore del servizio e comunicare l’intenzione di effettuare un subentro.
- Richiedere un preventivo: il gestore fornirà un preventivo dei costi relativi al subentro, che includono eventuali spese amministrative e tecniche.
- Raccolta della documentazione: preparare e presentare tutta la documentazione necessaria, tra cui il Codice POD o PDR del contatore, il documento d’identità e codice fiscale, la dichiarazione di residenza e la dichiarazione di estraneità al debito pregresso.
- Firma del contratto: una volta verificata la documentazione, è possibile firmare il nuovo contratto di fornitura a proprio nome.
Portate a termine tutte le fasi, ovviamente si dovrà attendere la tempistica prevista dal singolo fornitore. Per questo motivo si consiglia di affrontare questo tipo di problematica il prima possibile, in modo da avere le utenze attive al momento del trasloco.
Cosa fare se non si conosce il codice POD e PDR?
Per portare a termine la voltura o il subentro è fondamentale avere a disposizione il codice POD o PDR. Ma di cosa si tratta effettivamente e come recuperarli in assenza di una bolletta?
- Codice POD: è composto da 14 caratteri, tra numeri e lettere, identifica l’utenza elettrica ed inizia sempre per IT
- Codice PDR: è formato da 14 cifre, di cui le prime quattro coincidono con il Codice del distributore, ed è identificativo dell’utenza del gas.
Entrambi si trovano sulle relative bollette e non variano con il cambiamento dell’intestatario dell’utenza e nemmeno con un subentro. Questo vuol dire che è possibile recuperarli anche su di una bolletta molto vecchia e datata. Cosa fare, però, se questa non è reperibile in nessun modo? Una soluzione al problema potrebbe essere offerta dai contatori elettrici di seconda generazione.
Qui, in alcuni casi, è possibile proprio leggere il codice POD. In altri, invece, basta premere due volte il pulsante per vedere il Numero Cliente, che non deve essere confuso con il Codice Cliente. Il numero che appare, infatti, coincide con la parte finale del codice POD. Questo, poi, può essere ricostruito completamente con il codice del distributore.
Nel caso, però, non si abbia a disposizione questo tipo di contatori, la soluzione è quella di inviare una mail al distributore. Qui oltre all’indirizzo dell’abitazione, è fondamentale indicare la matricola del contatore, indispensabile per individuare la fornitura.
Cosa fare se il precedente inquilino non ha pagato le bollette?
Nel caso in cui il precedente inquilino non abbia saldato le bollette, non esiste alcun obbligo di pagare i suoi debiti con il fornitore, a condizione che si dimostri l’assenza di legami di parentela con questa persona. Bisogna dunque semplicemente procedere con la richiesta di voltura o subentro al fornitore di luce e gas, così da poter riattivare le utenze.
Come riattivare un contatore disattivato?
Nel caso in cui i contatori di luce e gas siano stati disattivati per morosità, l’intestatario può ottenere il ripristino sempre, però, saldando prima il debito che ha nei confronti del fornitore. Se, invece, colui che richiede la riattivazione non ha alcun legame con il responsabile della morosità, è sollevato dai pagamenti delle bollette precedenti e richiedere tranquillamente la voltura o il subentro, sempre con la stessa società erogatrice.
Tempi e costi di riattivazione del contatore chiuso
Chiarite le diverse opzioni e le procedure da seguire, a questo punto è necessario capire anche i tempi di riattivazione del contatore luce e gas ed eventuali costi previsti per portare a termine le pratiche di riattivazione. Una volta attestato il pagamento delle bollette insolute o dimostrato l’estraneità al debito, il venditore deve immediatamente inviare al distributore la richiesta di riattivazione della fornitura. Quest’ultimo, poi, ha il dovere di ripristinarla entro 2 giorni feriali dalla data di ricevimento della richiesta.
Cosa accade, però, se la richiesta arriva oltre le ore 18:00 di lunedì martedì e mercoledì, e oltre le ore 14:00 di giovedì e venerdì? In questo caso viene considerate come fosse pervenuta il giorno successivo. Nel caso in cui, invece, per cause imputabili al distributore la fornitura venisse riattivata oltre il tempo previsto, il cliente è tenuto a ricevere un indennizzo pari a 35 €, per riattivazioni eseguite entro il doppio del tempo previsto. Se, invece le tempistiche si dovessero allungare ulteriormente, è previsto un risarcimento di 70 € per il triplo del tempo previsto e di 105 € se questo viene superato.
Quando non può essere sospesa la fornitura per morosità?
Nonostante il mancato pagamento delle bollette, in alcuni casi specifici le società di energia elettrica e gas non possono procedere con la sospensione della fornitura. Questa, infatti, è considerata un’azione illegittima in queste situazioni:
- condizioni climatiche avverse: in caso di temperature particolarmente rigide o di altre condizioni climatiche estreme che possano mettere a rischio la salute delle persone, la sospensione della fornitura è vietata.
- Presenza di persone fragili: se nell’abitazione è presente una persona anziana, un malato o un disabile che necessita di energia elettrica o gas per ragioni mediche, la sospensione è illegittima.
- Servizi essenziali: la sospensione della fornitura non può avvenire se l’energia elettrica o il gas sono necessari per il funzionamento di servizi essenziali, come ospedali, case di cura o impianti di depurazione.
- Procedimenti legali in corso: se è in corso una controversia legale tra il consumatore e il fornitore, la sospensione può essere sospesa in attesa della decisione del giudice.
- Errori del fornitore: se la morosità è dovuta a un errore del fornitore, come ad esempio un addebito errato o un guasto al contatore, la sospensione non può essere effettuata.
In caso di sospensione illegittima, dunque, il consumatore ha diritto al reintegro immediato, al risarcimento di un eventuale danno e, ovviamente, alla presentazione di un reclamo all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) o all’Autorità garante per la concorrenza e il mercato (AGCM). I proprietari di un appartamento da locare possono invece tutelarsi da inquilini precedentemente morosi consultando la banca dati di morosità immobiliare.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link