un’opportunità da 420 milioni di euro

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Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 


Le Canarie raccoglierebbero 420 milioni se facessero pagare una tassa ai turisti che visitano i loro spazi naturali.

Le Canarie raccoglierebbero 420 milioni di euro all’anno, il doppio di quanto previsto con un’imposta sulle pernottamenti, se facessero pagare una tassa ai turisti che visitano i loro spazi naturali protetti, come già fa Lanzarote e come prevede di fare Tenerife, ha affermato mercoledì la consigliera regionale del Turismo, Jéssica de León.

Presentando in conferenza stampa i dettagli della presenza delle isole alla prossima Fiera Internazionale del Turismo di Madrid (Fitur), che si terrà dal 22 al 26 gennaio.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

De León ha fatto riferimento alla proposta di Nueva Canarias secondo cui i residenti nella comunità potrebbero dedurre dall’IRPEF il pagamento di una tassa per pernottare in strutture turistiche.

Oltre ad affermare che si tratta della “terza versione di questa imposta” proposta da questa formazione politica, la consigliera canaria del Turismo ha accolto con favore il fatto che NC “riconosca ora, finalmente, che l’imposta deve essere pagata da tutti i canari”, cosa che i residenti delle isole “non vogliono fare”, come evidenzia un recente studio dell’Istac.

De León ha sottolineato che la formula proposta da NC sarebbe applicabile solo “alle fatture dei pernottamenti in strutture dell’offerta regolamentata delle isole”, e non a quelle effettuate in “altre modalità turistiche che si sviluppano nell’arcipelago”.

La consigliera ha dichiarato che il dipartimento che dirige punta su “una fiscalità intelligente”, cioè quella che possono applicare i governi autonomi e municipali e che abbia una finalità concreta, che si traduca direttamente sul territorio.

Lanzarote è sempre citata come esempio, ha ricordato, che non ha una tassa, ma prezzi pubblici per visitare i suoi spazi naturali, il cui incasso viene utilizzato sull’isola per creare occupazione e sviluppare un prodotto, un’esperienza turistica da cui nasce un’economia indiretta di cui vivono molte piccole imprese e lavoratori autonomi.

Inoltre, i comuni di Lanzarote partecipano alla cogestione di questi prezzi pubblici, ed è proprio questo il modello a cui punta il dipartimento.

“Dobbiamo coinvolgere i cabildos e ringrazio quelli di Tenerife e Gran Canaria, che stanno promuovendo il controllo dei flussi e l’imposizione di tasse per accedere agli spazi naturali protetti che, in seguito, possono essere utilizzate per la loro conservazione e per creare occupazione”, ha affermato.

Secondo l’opinione della consigliera, “le Canarie hanno un eccesso di entrate e l’introduzione di una ecotassa non genererà servizi migliori per i canari; questa è una falsità.

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Contributi per le imprese

 

Tutti dovremmo pagarla e, inoltre, ciò implicherà una maggiore entrata che non si tradurrà in una maggiore spesa per i canari, poiché continuiamo ad avere il tetto di spesa vigente.

Di conseguenza, le eccedenze finiscono nelle banche, generando una serie di costi associati”, ha aggiunto.

“Credo in ciò che sta facendo Lanzarote e credo che le Canarie possano ottenere il doppio di quanto previsto con l’ecotassa se venisse fatta pagare al turista che vuole godere di ogni spazio naturale protetto”, ha affermato De León, precisando che solo a Lanzarote si percepiscono 60 milioni all’anno per visitare i suoi centri d’arte e spazi naturali.

Alla luce di queste affermazioni, si evince che: dato l’elevatissimo flusso turistico verso le Canarie e l’aumento della spesa media dei visitatori dovuto al rincaro generale di tutti i servizi nell’arcipelago, non esiste occasione migliore per continuare a “spremere” i turisti, ma anche i residenti, con la scusa di una fiscalità intelligente.

Si punta, come sempre, a incrementare le entrate per riempire le casse dei comuni e delle comunità autonome, generando ulteriori profitti che, come dimostra l’esperienza, si riversano sempre nelle solite direzioni, apportando benefici limitati alla comunità canaria.

In definitiva, le Canarie, una vera e propria gallina dalle uova d’oro, continueranno a mantenere questo livello di “produzione dorata” e il loro destino sembra essere quello di far pagare ogni cosa ai turisti… finché questi ne avranno voglia.

Di Italiano alle Canarie

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