Patti chiari e conti in ordine: il Pd cremonese è un modello

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CREMONA – Gli interrogativi che nelle ultime settimane, a livello nazionale, hanno riguardato decine di circoli e sedi del Partito democratico, con il rischio paventato di possibili chiusure, non trovano riscontri a livello provinciale. Vittore Soldo – che da pochi giorni ha lasciato l’incarico di segretario provinciale dem – illustra una situazione di pieno controllo.

«Serve una premessa. Il partito gestisce la parte politica mentre le proprietà (in questo caso dell’ex Ds) sono gestite da due Fondazioni, che non hanno nulla in comune. Si tratta della Fondazione Zanini a Crema e della Fondazione Democratici a Cremona. Hanno entrambe la proprietà degli immobili (si parla di decine di sedi in tutta la provincia), con la sola eccezione di Pizzighettone, dove il partito è proprietario della sede sulla base di un lascito testamentario. Nel pieno rispetto delle legge sul finanziamento, il partito paga una locazione (a volte tramite le rate di un mutuo, ndr) alla Fondazione. Per il resto, il partito, da statuto, deve impiegare le risorse per attività di formazione politica, pubblicazione di libri storici, promozione di eventi di cultura politica, iniziative per la comunità».

Quanto ai flussi di cassa, Soldo delinea uno scenario del tutto lineare per il Pd Cremonese. «Le risorse arrivano dalle tessere, dal contributo dei nominati nelle partecipate, di sindaci e assessori, di consiglieri regionali e parlamentari. Poi ci sono le feste – il cui andamento è variabile: non sempre portano entrate significative – e il Due X Mille, l’opzione data a tutti coloro che compilano un modulo 730 di assegnare quella porzione del reddito a un partito, indicato, con una sigla (ognuno ha la sua)».

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«Il contributo degli eletti oscilla tra il 10 e il 15%, generalmente rispettato, al limite con qualche ritardo ‘fisiologico’. Per quanto riguarda consiglieri regionali e parlamentari, il meccanismo è cambiato: prima versavano l’importo alle federazioni provinciali, poi, per ovviare al fatto che alcune province non avevano consiglieri regionali o, come Cremona in questo momento, parlamentari del territorio, si è passati a conferire quelle risorse al Pd Lombardo, che a sua volta le redistribuite nelle varie province».

«Quanto al 2 X Mille – prosegue Soldo – bisogna fare due considerazioni. Da un lato, in accordo con altri partiti, si sta valutando l’ipotesi di aumentare il 2 X mille, per incrementare le risorse ai partiti sul territorio. Diversamente ne risentirebbe negativamente l’attività politica sul territorio. Quanto al Partito democratico, più del 90% dei proventi del 2 X Mille resta a Roma, utilizzati per le spese centrali del partito. La parte restante viene distribuita nelle varie federazioni. A Cremona arriva una cifra relativa. Forse sarebbe il caso di rivedere quella percentuale per far arrivare sui territori risorse più rilevanti», conclude Soldo.

Nel 2024 il Pd, con una cifra record pari a 10 milioni 300 mila euro, rispetto agli 8 milioni 100 mila euro dello scorso anno, è stato il partito al quale è andata la cifra più alta. Una crescita che andrà a sostenere proprio i circoli sui territori. Detto questo, per dare un senso e inquadrare l’allarme circolato con insistenza dai primi di gennaio, il tesoriere del Pd, Michele Fina, ha spiegato a chiare lettere che «chiuderanno soltanto le sedi che non funzionano o che non servono».

«Il rapporto tra il Partito democratico e le Fondazioni – spiega ancora Fina dal sito ufficiale del Pd – è stato complesso fin dall’inizio perché il Pd è qualcosa di molto diverso dai Ds e dalle fondazioni che sono nate dopo lo scioglimento per amministrarne il patrimonio. Noi, come Partito democratico, non siamo in una situazione difficile. Tutt’altro. La situazione dal punto di vista economico è positiva. Nel 2024 abbiamo raggiunto il record di raccolta del 2 X Mille arrivando alla cifra di 10 milioni 300mila euro. E abbiamo deciso di legare strutturalmente il 2 X Mille ai territori. Dallo scorso anno, come tesoriere, ho deciso di introdurre un meccanismo in base al quale la quota parte della crescita del 2 X Mille confluisce direttamente nelle realtà locali».





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