Roma, 16 gennaio 2025 – L’inizio del 2025, come ogni anno, è segnato dai saldi invernali, momento in cui i consumatori possono acquistare prodotti a prezzi ribassati e portare a casa delle buone occasioni.
Come in tutti i casi in cui aumentano gli acquisti, non è così improbabile incappare in alcune situazioni spiacevoli, come truffe o, in questo specifico caso, sconti falsi. Capire di essere in di fronte a uno scenario di questo tipo non è sempre facile e immediato, ma a tutela dei consumatori ci sono delle nuove norme europee alle quali possono essere affiancate una serie di buone pratiche consolidatesi nel tempo, specie dopo l’avvento e la crescita degli acquisti online.
Sconti falsi, come riconoscerli
L’Italia, come tutti gli altri Paesi membri dell’Unione europea, ha recepito la direttiva 2016/2161, anche detta Omnibus, la quale prevede delle tutele per i consumatori specie nel periodo dei saldi di stagione. La regolamentazione europea, infatti, si occupa di clausole vessatorie, pratiche commerciali scorrette, concorrenza sleale o comunicazioni commerciali non veritiere.
Per ciò che riguarda i saldi, nello specifico, la Omnibus obbliga i commercianti a esporre una doppio prezzo dei prodotti e servizi in vendita, ovvero quello di partenza e il risultante dello sconto, oltre alla percentuale che è stata applicata. E ancora, il prezzo da scontare deve, per legge, essere quello più basso che è stato applicato per quel dato bene o servizio nel corso degli ultimi 30 giorni. Come evidente quest’ultimo punto non è di facile controllo, con i consumatori che in molti casi lamentano prezzi rialzati sui prodotti prima dell’applicazione dello sconto.
In ogni caso, per riconoscere gli sconti falsi i consumatori devono prima di tutto verificare le corrette indicazioni dei cartellini di vendita, magari controllando se, prima dei saldi, il prezzo da scontare era realmente quello indicato o è stata applicata una pratica scorretta. In caso di riscontrata irregolarità, il consiglio è rivolgersi alle forze dell’ordine o, comunque, di segnalare al titolare del negozio le proprie istanze.
La trasparenza sugli sconti
La direttiva Omnibus si sofferma molto soprattutto sul tema della trasparenza degli sconti e delle promozioni. Il suo scopo principale è tutelare i consumatori rispetto ai casi in cui i negozianti alzino, poco prima dei saldi, il prezzo di vendita dei prodotti, assumendo di fatto un comportamento sleale.
Come detto, la regola generale europea prevede la doppia esposizione del prezzo e della percentuale di sconto applicata, anche se ci sono alcune eccezioni a questa regola generale. Più nel dettaglio, sono esentati i prodotti:
- che sono sul mercato da meno di un mese;
- agricoli;
- alimentari deperibili.
La direttiva Omnibus e gli sconti online
Molto della direttiva Omnibus pone il focus sugli acquisti, e dunque anche gli sconti, che vengono applicati online dai portali di vendita. Anche in questo contesto è possibile per i consumatori incappare in sconti falsi, motivo per cui si è reso necessario l’intervento.
Nelle vendite online, entrando più nel dettaglio, ci sono diverse pratiche commerciali che vengono considerate ingannevoli dalla direttiva Omnibus. Si tratta:
- della promozione in uno Stato membro Ue di un bene comunicato come identico a un bene che viene commercializzato in altri Paesi membri nel caso in cui il prodotto sia significativamente diverso per composizione o caratteristiche (dual quality);
- la presenza di annunci pubblicitari a pagamento sui portali di vendita che assicurano, a chi versa dei soldi, la possibilità di ottenere una classificazione migliore dei prodotti;
- la rivendita di biglietti per eventi che sono stati acquistati avvalendosi di strumenti automatizzati come i bot;
- la creazione e l’utilizzo di false recensioni del prodotto o del servizio offerto, specie nel caso in cui sia impossibile verificarne l’autenticità.
Cosa rischiano i commercianti che non rispettano le regole
La direttiva Omnibus tutela i consumatori imponendo ai commercianti un comportamento da seguire e, qualora questo non dovesse essere rispettato, fissa delle sanzioni. Il regime sanzionatorio, più nello specifico, è stato modificando prevedendo l’aumento da 5 a 10 milioni di euro del massimo delle sanzioni che possono essere erogate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato in caso di pratica commerciale scorretta. Ecco dunque che la sanzione massima applicabile sarà pari al 4% del fatturato realizzato in Italia o negli altri Stati membri coinvolti per violazioni transfrontaliere o diffuse a livello.
Oltre a essere denunciati all’Agcm, Autorità garante della concorrenza e del mercato, i commercianti che applicano sconti falsi rischiano delle sanzioni pecuniaria che vanno, a seconda dell’entità del danno arrecato, da 516 euro a 3.098 euro, con la somma che nel caso massimo scende a 1.032 euro in caso di pagamento immediato.
La direttiva Omnibus, i punti fondamentali
Fin qui abbiamo posto l’attenzione sugli aspetti legati agli sconti presenti nella direttiva Omnibus, ma se volessimo estendere il campo d’azione e vedere quali sono i punti fondamentali previsti dalla regolamentazione europea è possibile dire che questa si concentra su specifiche tutele.
Tra le principali novità introdotte troviamo:
- la maggiore trasparenza chiesta ai negozianti verso i consumatori, specie per ciò che attiene i già citati annunci di riduzione di prezzo
- gli obblighi informativi per il commercio elettronico. Più nel dettaglio è importante che vengano fornite le caratteristiche principali dei beni e servizi, il prezzo totale e gli altri costi accessori. E ancora, c’è
- l’obbligo di dichiarare l’impiego di processi decisionali automatizzati nella personalizzazione dei prezzi e l’obbligo di informare il consumatore dell’esistenza della garanzia legale di conformità anche per i beni con elementi digitali, i contenuti e i servizi digitali (quali, ad esempio, contenuti audio e video) e di specificare tutte le caratteristiche di compatibilità e interoperabilità dei prodotti e servizi offerti
- la classificazione come scorrette di nuove pratiche commerciali. Viene nello specifico deciso lo stop per il dual quality, il secondary ticketing e una stretta decisiva sulle finte recensioni online.
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