Sbiadite, cancellate, sovrapposte, in qualche caso doppie o di colori diversi. Bisogna farci caso, ma quando l’attenzione inizia a concentrarsi proprio lì, è quasi impossibile fare a meno di notare che la segnaletica orizzontale in città sarebbe quasi tutta da rifare. D’accordo, nel solo perimetro del capoluogo i chilometri di strade sono oltre 400 (non pochi) ma non c’è quartiere, a partire dal centro, in cui la questione non si pone.
Le strade in cui la situazione è più pericolosa
Le immagini spiegano più di tante parole: da viale Roma a via Autostrada, da via Gavazzeni a via Garibaldi e poi anche in Borgo Santa Caterina, a Loreto e in altre zone della città, le strisce bianche – quelle per intenderci che delimitano le corsie e che dovrebbero indirizzare il traffico – sono carenti. In qualche caso la loro mancanza costituisce un pericolo per la circolazione e il più delle volte si deve procedere «a memoria».
La manutenzione della segnaletica orizzontale è in capo ad Atb e rientra in una convenzione che comprende anche quella verticale, per una spesa annuale di circa 830mila euro che trovano ristoro negli introiti di sosta, permessi di Ztl e servizi di sharing. Per quel che riguarda le strisce bianche c’è un piano di riverniciatura, che viene effettuato in funzione del deterioramento: «Siamo consapevoli che la città è un po’ carente – spiega il direttore generale di Atb Liliana Donato –. Purtroppo il mese di gennaio è infelice, date le temperature molto basse che impediscono alle vernici di aderire all’asfalto. La manutenzione ripartirà appena le temperature si rialzeranno intorno ai 10 gradi».
Tra via San Giorgio e via Baschenis, dopo il rifacimento del manto stradale in seguito a dei lavori, la corsia ciclabile è sparita.
Gli esempi più pericolosi si concentrano in prevalenza lungo le strade centrali e di grande scorrimento: in viale Papa Giovanni, all’incrocio con via Mai e via Paleocapa, le due corsie verso la stazione piegano sulla destra, ma la striscia tratteggiata che dovrebbe «accompagnare» i veicoli è pressoché inesistente. Così come sono ormai invisibili la striscia e le frecce sotto il ponte di via Autostrada nel tratto a due corsie in uscita dalla città. Stessa scena all’inizio di via Bonomelli, dove s’immettono le auto che arrivano da via don Bosco e da via Simoncini.
L’elenco delle strade che avrebbero bisogno di una bella mano di bianco potrebbe continuare: a Loreto, tra via Goethe e via Ragazzi del 99, le strisce dei due attraversamenti pedonali sono pressoché scomparse, ma in entrambi i casi gli incroci sono regolati da un semaforo. Tra via San Giorgio e via Baschenis dopo il rifacimento del manto stradale in seguito a dei lavori, la corsia ciclabile è letteralmente sparita. E anche in via Garibaldi, specialmente davanti al presidio ospedaliero Matteo Rota, c’è un tratto in cui non si capisce più dove inizia un senso di marcia e dove finisce quell’altro. Ci sono invece strade in cui di strisce per terra se ne vedono fin troppe e questo perché sono rimaste sull’asfalto anche quelle che sono state cancellate dopo una modifica alla circolazione. Qualche esempio? In viale Roma, tra Porta Nuova e il Sentierone, e in via Gavazzeni nei pressi dell’incrocio con viale Europa.
In viale Papa Giovanni, all’incrocio con via Mai e via Paleocapa, le due corsie verso la stazione piegano sulla destra, ma la striscia tratteggiata che dovrebbe «accompagnare» i veicoli è pressoché inesistente
Qui la questione non riguarda solo la segnaletica orizzontale, ma anche la scelta di Palazzo Frizzoni (passata amministrazione) di restringere la carreggiata per allargare il marciapiede nei pressi del polo scolastico. Bene lo spazio in più per gli studenti, ma sulla strada – in direzione della Malpensata – si è persa la corsia di attestamento per chi deve svoltare a sinistra in viale Europa, un’opzione molto utilizzata per raggiungere la circonvallazione. Peccato che lungo la via, la vecchia segnaletica è ancora ben visibile, soprattutto quando il sole è di traverso. Non è raro che qualche automobilista provi a sfruttare lo spazio che di fatto non c’è più, invadendo la corsia opposta. Un pericolo doppio, che meriterebbe un’attenzione particolare. Questione di sicurezza stradale, ma anche e soprattutto di prevenzione.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link