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Il mercato dei pagamenti B2B in Italia sta attraversando una fase di profonda trasformazione, spinto dall’adozione di nuove tecnologie e dall’esigenza di ottimizzare il capitale circolante. Secondo Luca Moroni, director Visa Commercial Solutions Lead, il 2024 ha segnato un punto di svolta: il 13% in più di aziende italiane ha adottato soluzioni per l’ottimizzazione del capitale circolante, tra cui le carte virtuali, che stanno registrando un tasso di crescita annuo del 300%. Questi strumenti, spesso invisibili perché integrati nei software gestionali, consentono di semplificare i pagamenti verso i fornitori con un solo clic.

Le grandi imprese, in particolare, stanno guidando il cambiamento con una maggiore attenzione alla gestione dei flussi di cassa e alla centralizzazione dei pagamenti. L’adozione delle carte virtuali ha effetti positivi non solo sul piano operativo, ma anche sulle relazioni con i fornitori. Il 27% delle aziende che hanno adottato queste soluzioni dichiara un miglioramento della qualità delle relazioni con i partner commerciali, evidenziando un impatto positivo anche sulle dinamiche sociali delle filiere produttive. Diverso è lo scenario per le Pmi, che rappresentano il tessuto imprenditoriale più diffuso in Italia. La digitalizzazione in questo segmento è ancora parziale e ostacolata da fattori culturali e socio-demografici. L’Italia, con oltre 4 milioni di partite Iva, registra ancora un elevato utilizzo del contante. Questo incide negativamente sulla produttività delle imprese, rallentando i processi amministrativi e penalizzando la competitività. La frammentazione del tessuto imprenditoriale e la quattro generazioni nel mondo del lavoro contribuiscono a rendere più complesso il processo di adozione tecnologica. In uno scenario economico caratterizzato da incertezze internazionali e cambiamenti nelle catene di approvvigionamento, le carte commerciali si confermano uno strumento essenziale per finanziare il capitale circolante. L’utilizzo di standard di pagamento riconosciuti a livello globale, come le carte Visa, consente alle imprese di garantire stabilità e prevedibilità nei pagamenti, anche in un contesto internazionale complesso. Moroni sottolinea come queste soluzioni permettano di affrontare con maggiore flessibilità le dinamiche di rinegoziazione dei termini di pagamento e fornitura. 

Un ulteriore pilastro dell’innovazione nei pagamenti B2B è rappresentato dall’intelligenza artificiale, in cui Visa ha investito oltre 3,3 miliardi di dollari negli ultimi trent’anni, sviluppando sistemi di analisi predittiva per identificare e prevenire le frodi. L’intelligenza artificiale consente di analizzare in tempo reale le transazioni e segnalare comportamenti anomali, garantendo una maggiore sicurezza sia per le imprese che per i consumatori. «Grazie all’intelligenza artificiale siamo in grado di indicare alla banca emittente il grado di rischiosità di una transazione, consentendo decisioni in tempo reale», ha spiegato Moroni.

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L’attenzione dei cybercriminali si è di recente spostata verso i trasferimenti istantanei conto a conto, un sistema emergente che offre nuove opportunità, ma anche nuovi rischi. Per questo, Visa ha esteso le soluzioni di sicurezza sviluppate per le carte di pagamento anche ai trasferimenti conto a conto, utilizzando gli stessi principi di intelligenza artificiale applicati ai pagamenti tradizionali. Questo approccio garantisce un elevato livello di protezione, anche in un settore dove le regole possono variare da Paese a Paese. La direzione è dunque chiara: il futuro dei pagamenti B2B è sempre più digitale. Secondo l’Osservatorio Visa, l’utilizzo di app di pagamento e digital wallet è cresciuto significativamente in Italia, passando dal 17% nel 2021 al 44% nel 2024. Questo incremento riflette una più ampia tendenza all’adozione di metodi di pagamento digitali, con il 52% degli italiani che si definisce «Digital First», ovvero preferisce strumenti digitali rispetto al contante. Tale fenomeno sta spingendo anche le Pmi a riconsiderare le proprie strategie di pagamento per rispondere alle aspettative dei consumatori. 

Se le grandi imprese stanno già cogliendo i benefici dell’innovazione tecnologica, le Pmi devono ancora compiere un salto di qualità per rimanere competitive. Le carte virtuali e l’intelligenza artificiale, con il loro potenziale di ottimizzazione e sicurezza, rappresentano strumenti chiave per garantire una maggiore efficienza operativa e sostenere la crescita.(riproduzione riservata)

Osservatorio Visa: l’uso abituale delle carte di debito è cresciuto del 61% dal 2021. Le misure e la formazione antifrode

Negli ultimi tre anni in Italia non è cresciuto sensibilmente soltanto l’utilizzo di strumenti di pagamento digitale, ma anche quello di carte di debito, credito e prepagate, con rispettivamente il 69%, il 40% e il 41% degli italiani che ne fa un uso abituale per l’acquisto di beni e servizi, in aumento rispetto al 61%, al 34% e al 31% del 2021. È quanto emerge dall’Osservatorio annuale Visa, quest’anno giunto alla terza edizione e realizzato in collaborazione con Ipsos per analizzare le tendenze in atto nel mercato dei pagamenti, le aspettative dei consumatori e le opportunità per gli operatori del settore.

Lo studio evidenzia un buon grado di fi ducia degli italiani verso i pagamenti digitali. Il 39% è infatti aperto alle innovazioni tecnologiche che semplificano l’esperienza di pagamento. Gli hybrid payers, cioè coloro che usano i contanti almeno una volta la settimana, si attestano invece al 22%, mentre i cash users, ossia le persone che pagano generalmente in contanti, al 26%. 

Dalla ricerca è emerso che la gestione dei pagamenti ricorrenti è il servizio più utilizzato, con il 23% dei digital fi rst – ovvero di coloro che effettuano pagamenti principalmente con carte, app o digital wallet – che ne fa uso. Con un mercato degli abbonamenti in Europa atteso in aumento del 7% all’anno dal 2024 al 2028, a partire da 1.3 miliardi nel 2023, facilitare ulteriormente la gestione dei pagamenti ricorrenti tramite funzionalità che consentono la visualizzazione e sospensione dei servizi non più desiderati sarà per le banche e i fornitori di servizi di pagamento un’area di differenziazione, che permetterà agli utenti di avere un controllo degli stessi direttamente dalla propria app bancaria. L’Osservatorio Visa mette in luce come un terzo degli italiani digital first (33%) e quasi un quarto dei consumatori hybrid payers (23%) rinuncerebbero a procedere agli acquisti, anche per importi limitati, qualora il negoziante non offrisse loro la possibilità di pagare tramite carte o app. Se da un lato cresce il numero di persone che si affi dano ai pagamenti digitali, dall’altro emergono ulteriori margini di espansione all’utilizzo di questi strumenti in Italia. Il timore delle frodi resta la principale barriera alla loro più ampia diffusione per il 40% degli intervistati, seguita dalla paura di perdere il controllo delle spese (33%) e di dover affrontare costi aggiuntivi (29%). 

In questo scenario, il 44% degli intervistati si aspetta che sia la propria banca a proteggerli contro le frodi, mentre il 23% è concorde sul fatto che l’utilizzo di strumenti di riconoscimento biometrico e di screening digitale siano ormai essenziali per rendere l’esperienza di pagamento digitale semplice e veloce.

Cresce tra gli italiani l’attenzione ai servizi aggiuntivi associati al conto corrente o agli strumenti di pagamento: gli avvisi in tempo reale sulle spese  previste sono un servizio popolare fra i consumatori (22%) mentre la possibilità di ricevere suggerimenti sulle strategie di risparmio suscita l’interesse del 50% degli intervistati. L’Osservatorio Visa, tuttavia, sottolinea come servizi a valore aggiunto quali per esempio la gestione personalizzata delle carte tramite app, l’utilizzo di piattaforme con promozioni e offerte dedicate, oltre che la creazione di salvadanai ad hoc, seppur di interesse per i consumatori, spesso non siano utilizzati per mancanza di conoscenze adeguate. 

In questo contesto, il 42% degli intervistati ritiene che ci sia ancora molto bisogno di formazione sui pagamenti digitali e l’81% avverte personalmente questo bisogno. La formazione sui pagamenti è auspicata dai canali digitali della banca dal 45% degli italiani, anche se continua a ricoprire un ruolo di rilievo il personale in fi liale, ritenuto importante per il 34% degli intervistati e, in particolare, dal 40% dei cash users. (riproduzione riservata) 

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